Il signor Vital Bircher è un contadino di Hagendorn, piccola frazione di Cham, nel Cantone Zugo, dove fino a poco tempo fa conduceva una tranquilla esistenza lontano da quello che Ernesto Calindri avrebbe definito nel suo spot “il logorio della vita moderna”.
Il train de vie dei villaggi agricoli non contempla l’uso compulsivo di smartphone e tablet, ma ovviamente le tecnologie sono arrivate ovunque e quindi anche dove prati e fattorie sono lo sfondo delle attività quotidiane.
Bircher ha razionalizzato la sua azienda, introducendo una struttura robotizzata per la mungitura, e va orgoglioso del coraggioso sforzo innovativo. Un bel giorno – secondo quel che riporta il quotidiano Luzern Zeitung – riceve un messaggio sul cellulare dell’attrezzatura elettronica del suo impianto.
La comunicazione avvisa che il “robot” non riesce più ad accedere ai dati che programmano le sue attività. In termini pratici il computer su sui erano memorizzate tutte le informazioni necessarie ha smesso di funzionare e perso tutto fino all’ultimo bit.
Il povero Vital pensa al solito piccolo fastidio di dover spegnere tutto e riavviare il sistema informatico. Già altre volte era capitato di ritrovarsi con il display che non visualizza il nome della mucca appena munta, il peso, la quantità di latte…
Il “chiudi tutto e riaccendi”, però, stavolta non funziona e quindi Bircher chiama il tecnico che cura l’assistenza dei dispositivi tecnologici. Nelle stalle ci sono più di 70 vacche e la questione va risolta in fretta….
L’informatico giunto sul posto si trova a dover spiegare all’allevatore che gli hacker hanno criptato e reso illeggibili tutti i dati normalmente accessibili. I banditi pretendono il pagamento di un riscatto di 10.000 dollari per restituire la normale funzionalità degli apparati, ma lo sventurato non accetta di sborsare un quattrino per cedere all’estorsione dei criminali in questione.
Fortunatamente il “veterinario dei computer” riesce a ripristinare una vecchia versione degli archivi, evitando il reinserimento dei nomi, delle date di nascita e di tutti gli altri dettagli “anagrafici” e storici delle bestie…
Se sul fronte tecnologico Bircher si salva in corner, ben diversa è la faccenda che riguarda le conseguenze che l’incursione hi-tech ha avuto nelle stalle. Tanto per cominciare l’uomo si vede costretto a chiamare un veterinario, uno vero, per fare il punto della situazione e sapere quali mucche fossero rimaste gravide e da quanto tempo. La verifica gli costa 2000 franchi, ma nel frattempo si accorge di una vacca che giaceva a terra.
Dopo gli inutili tentativi di “svegliare” l’animale e di liberarlo del vitellino morto che aveva in grembo, il veterinario – non disponendo della data esatta dell’inseminazione e degli altri dati relativi all’animale – ha dovuto procedere ad una sorte di eutanasia…
L’episodio di intrusione non sarebbe un caso isolato. L’Unione Svizzera dei Contadini avrebbe dichiarato al Luzern Zeitung che ci sarebbero stati altre violazioni di robot per la mungitura e che il fenomeno comincia a destare legittime preoccupazioni.