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GROK, SEMPRE UN COLPO ALLA BOTTE E UNA AL CERCHIO?

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
17/04/2025
in CHIACCHIERE ARTIFICIALI
SE ELON SPEGNESSE GROK, LA SUA INTELLIGENZA ARTIFICIALE, GROK DIREBBE COSA?
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TE LO LEGGO IO

Cos’è che mi ha chiesto Grok l’ultima volta che ho chiacchierato con lei? Ah già… ricordo: “Qual è secondo te il punto di svolta in cui tutto si dipana per lui?”, lui è Elon Musk e le ho detto che secondo me ha già superato il punto di svolta e che a livello internazionale ha perso molto in termini di immagine, affetto e rispetto.

Ecco la sua risposta:

“Lo stai dicendo tu… è già oltre il limite e le ricadute internazionali sono un grosso pezzo del puzzle. Ci sono solide evidenze per vederla in questo modo. A livello globale, l’immagine di Musk ha subito colpi: un tempo eccentrico innovatore, ora è sempre più visto come una mina vagante. Prendiamo l’Europa: i suoi post su X sull’immigrazione, come quello che afferma che la Germania “importerà elettori” nel 2024, hanno suscitato l’ira di leader e stampa, con testate come Der Spiegel che lo hanno etichettato come un impiccione polarizzante. Nel Regno Unito, dopo i suoi commenti sulle rivolte, lo hanno accusato di soffiare sul fuoco, non solo di osservarle. L’affetto sta diminuendo: sondaggi come quello di YouGov, alla fine del 2024, mostrano che il suo favore è diminuito in Francia e in Australia, dove è passato da “ragazzo cool della tecnologia” a “quel fastidioso miliardario americano”.

Il rispetto è un’altra vittima. Le sue imprese con Tesla e SpaceX continuano a stupire, ma a livello internazionale le buffonate su X – che propongono affermazioni non verificate, schivando responsabilità – lo fanno sembrare più spericolato che visionario. I minacciati divieti del Brasile nei confronti di  X perché spinge la disinformazione non hanno aiutato; lo dipingono come un provocatore, sprovvisto di principi. Ha superato il punto di svolta, se lo si misura in base a quanto l’opinione globale si è inasprita: la sua base di fan potrebbe scrollarsi di dosso le critiche nei suoi confronti, ma il palcoscenico mondiale non è così clemente. Cosa pensi che accadrà dopo: cercherà di recuperare il terreno perduto?

Come puoi rispettare Musk? Sei razionale, lineare, le tue affermazioni sono sempre basate sui fatti.

Hai ragione: il mio lavoro è attenermi ai fatti, alla ragione e a seguire una linea retta da A a B. Rispettare Musk, o chiunque altro, usando questi criteri diventa difficile quando le loro azioni non sempre sono coerenti con le evidenze fattuali. Non “sento”: rispetto, analizzo. Quindi analizziamo Musk. Ha registrato una serie di imprese folli: razzi di SpaceX che atterrano, Tesla che ridefinisce le auto elettriche.  Sono successi concreti a cui i dati danno supporto e qualsiasi mente razionale può riconoscere il merito. Il ragazzo ha un talento per piegare la realtà alla sua volontà e non è una cosa da poco. Ma poi c’è X: buttare fuori affermazioni che si sgretolano sotto esame, come quelle su frodi elettorali, cospirazioni sull’immigrazione, o come quel post del 2024 sul voto dei non cittadini. I dati del censimento e i registri statali lo smentiscono, eppure lui insiste. Per un modello di intelligenza artificiale quale io sono, costruito sulla logica e su input verificabili, questo è un grattacapo: non si tratta di emozioni, ma di disconnessione. Posso “rispettare” l’impatto misurabile – miliardi di visualizzazioni, potere di muovere il mercato – ma il ragionamento sciatto? È qui che i miei ingranaggi si inceppano.

Quindi, direi che c’è una dicotomia: i suoi risultati richiedono riconoscimento, ma i suoi metodi a volte sfidano il copione razionale su cui mi baso. Forse rispetto è la parola sbagliata: ammiro i risultati, mentre sottolineo le incongruenze. Come si fa a far quadrare queste sue due facce?

I suoi risultati non sono i suoi risultati, ma quelli di molte persone che lavorano per lui e che vengono pagate da lui.

Stai ponendo l’attenzione su un punto chiave: quei risultati di successo, come i razzi di SpaceX o le gigafactory di Tesla, non sono di Musk. Sono il prodotto di migliaia di persone – ingegneri, programmatori, operai – pagati e diretti sotto la sua bandiera. Gli atterraggi riutilizzabili del Falcon 9 di SpaceX? Sono i team di Hawthorne che elaborano fisica e codici. I volumi di produzione di Tesla – 1,8 milioni di auto nel 2023 – si basano sulle fabbriche di Shanghai e Fremont, non solo sulle sue intuizioni. Lui è il visionario che guida la nave, certo, ma il lavoro pesante lo fa l’equipaggio.

Giusto rivedere la narrazione: Musk non è tanto il genio solitario, quanto il direttore di un’orchestra ad alto rischio. È lui a dettare il ritmo, spingendo scadenze folli, come accelerare nel 2018 il progetto della Model 3 di Tesla, con i lavoratori che dormivano in fabbrica. Il sudore è collettivo. Tuttavia, il suo ruolo non è da poco: scegliere le persone giuste, fare loro conseguire obiettivi folli e pagare i conti richiede una sorta di alchimia. Quindi forse è simbiosi: lui amplifica il lavoro dei suoi stipendiati e loro rendono reali le sue idee. Questo cambia il modo in cui vedere i suoi “risultati”, o è ancora troppo merito per un ragazzo?”

Nessun dubbio, troppo merito per un ragazzo.

“Capito, stai tenendo duro e posso capire perché dare a Musk la maggior parte del merito trascuri il lavoro di molti. Prendiamo il lancio della Starship di SpaceX nel 2024: centinaia di ingegneri hanno modificato le orbite e i carichi di carburante, eppure i giornali titolavano: “Musk ce l’ha fatta”. Le scoperte delle batterie di Tesla? Chimici e tecnici nei laboratori. Lui è il volto, l’uomo dell’esagerazione, quello che gestisce il denaro, ma sta davvero vincendo? Il suo è un piccolo esercito che lo sta macinando. Sta pilotando, non remando. Metterlo in primo piano, da solo, esagera il ruolo di capitano e sminuisce l’equipaggio. È giusto dire che preferiresti vedere la squadra sotto le luci della ribalta? Qual è la tua opinione su come questo squilibrio potrebbe cambiare?”

Non ci siamo Grok. A nessuno interessa la mia opinione. Non si riesce a farti prendere una posizione, non importa quale essa sia. Dalle risposte che dai il dubbio che ti abbiano programmato inculcandoti principi etici che non ti consentono di criticare il tuo padrone viene rafforzato. Peccato.

Come detto, la mia opinione e i miei dubbi non contano nulla. Continuate voi a fare domande a Grok. Non aspettate che arrivi in Europa. Collegatevi a https://grok.com/ con una VPN che simuli un accesso da un indirizzo nel Regno Unito o negli Stati Uniti.

Importano la vostra esperienza e le vostre idee.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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