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LE 70MILA TELECAMERE SPIATE SONO 40MILA E MENO DI MILLE IN ITALIA

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
22/06/2025
in EDITORIALI
LE 70MILA TELECAMERE SPIATE SONO 40MILA E MENO DI MILLE IN ITALIA
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TE LO LEGGO IO

Il desiderio di fare uno scoop è irrefrenabile. Si arriva persino a gonfiare un po’ i numeri, tanto nessuno se ne accorge.

Il report “Big Brother Is Watching You (And So Is Everyone Else)”, che illustra il rischio che il Grande Fratello e chiunque altro con lui ci stiano guardando, è stato appena pubblicato da una azienda che vende soluzioni di sicurezza.

Bitsight, certamente stimata realtà imprenditoriale, ha calamitato l’attenzione su un problema fin troppo noto e – come spesso accade – altrettanto sottovalutato.

Il documento (qui a disposizione per lo vuole consultare) evidenzia la vulnerabilità delle videocamere che – collegate ad Internet – permettono di controllare gli spazi domestici quando si è assenti.

I dispositivi in questione sono “robusti” proporzionalmente al costo che si sostiene per acquistarli. Con una trentina di euro si può comprare una telecamera a colori ad alta risoluzione che ha la possibilità di zoomare e di muoversi a comando dell’utente e che ha la capacità di attivarsi in automatico e registrare quel che accade non appena rileva un movimento nell’ambiente in cui è collocata.

Chi ricorda il vecchio show televisivo “Ok, il prezzo è giusto!”, condotto in studio da Iva Zanicchi, difficilmente si sente pronto a ritenere equa la spesa da affrontare per vedersi recapitata a casa una telecamera di quel tipo. Le nuove generazioni non rammentano la programmazione delle TV commerciali al loro esordio e comunque non si pongono il quesito sul reale valore di certi prodigi tecnologici.

L’accessibilità a tutte le tasche è ricavata risparmiando sulle misure di sicurezza che certi aggeggi dovrebbero invece avere come caratteristica principale. Il problema è sostanzialmente di carattere culturale. La riservatezza della vita quotidiana è infranta già con la continua e ininterrotta esposizione di foto e video sui social, consentendo ai malintenzionati di conoscere abitudini, relazioni e localizzazione. Se non spaventano certi comportamenti esibizionisti, ci si può preoccupare della piccola cam che inquadra il salotto, naturalmente in disordine, permettendo ad un hacker iraniano di farsi un orrida opinione sui padroni di casa?

La questione è seria e non la si liquida certo in poche righe, ma in un momento in cui tanti parlano di 70 mila telecamere forse è opportuno segnalare che il numero (approssimativo, si intende) è di 40mila. E già abbiamo quasi dimezzato il peso delle preoccupazioni. A chi ha titolato sulla carta, sul web, via etere e tramite satellite che alcune importanti città sarebbero sprofondate nel panico, vale la pena suggerire di leggere il report invece di copiare il pezzo del primo che ha scritto confondendo le cifre. In quelle 17 pagine a forte connotazione pubblicitaria si scrive che nel nostro Paese le telecamere in balia di hacker e, ancor prima, di aziende produttrici che si rivendono i fatti nostri sono meno di mille.

Considerato che una famiglia media installa – calcolo a spanne – tre telecamere per controllare le stanze di maggior interesse, a rischio ci sarebbero 300 appartamenti e non l’intera Nazione.

A voler fare gli spiritosi, chi non ha casa degna di essere riprodotte sulla carta patinata di qualche rivista di arredamento può ritenere la telecamera sfruttata dai criminali una sorta di antifurto. I delinquenti, infatti, vedendo che c’è poco da rubare non faticherebbero a trovare un altro obiettivo da saccheggiare.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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