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MUSK CI HA FATTO PENSARE CHE “TIM” SIA ANCORA VIVA

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
04/04/2024
in EDITORIALI
MUSK CI HA FATTO PENSARE CHE “TIM” SIA ANCORA VIVA
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TE LO LEGGO IO

Il non proprio empatico Elon Musk finalmente un merito ce l’ha. Per un attimo ci ha fatto credere che abbiamo ancora una compagnia telefonica che ha un peso sul mercato e che si sa far valere.

La circostanza ha sbalordito anche TIM, il cui andamento sul mercato azionario è la rappresentazione grafica dell’elettrocardiogramma di un cuore che si sta spegnendo. La realtà che un tempo era apprezzata protagonista del mondo delle telecomunicazioni per qualche istante ha provato l’emozione di una vitalità ormai dimenticata.

Musk accusando TIM di aver bloccato l’incedere del suo colonialismo digitale ha donato un rigurgito d’orgoglio, subito interrotto dalla disponibilità di alcuni personaggi di Governo dichiaratisi pronti a mediare a favore dell’imprenditore sudafricano.

Quello che ha riempito il nostro cielo con (finora) 5.500 satelliti, ha presentato un ricorso all’Autorità Garante per le Comunicazioni ed ha sollecitato il dicastero delle Imprese e del Made in Italy, lamentando la frapposizione di ostacoli tecnici da parte di TIM all’attuazione di un benefico progetto di Internet veloce.

All’ex monopolista del servizio telefonico nazionale sarebbe bastato poco per mandare in crisi Starlink e il suo padrone. Telecom Italia (o TIM che dir si voglia) non avrebbe condiviso le informazioni relative allo spettro delle frequenze utilizzate per la trasmissione di dati e fonia, informazioni indispensabili per evitare interferenze e soprattutto per individuare i “canali” liberi su cui lavorare (e diffondere il proprio “segnale”).

La politica italiana si è recentemente mostrata molto deferente nei confronti dell’onnipotente miliardario e ha assistito con infantile ammirazione ai suoi giochi di prestigio volti a dimostrare performance sbalorditive delle sue soluzioni tecnologiche. La “demo” di una “connessione a Internet via satellite a 700 Mb in download” avrebbe incantato gli interlocutori, non meno di quanto le collanine colorate abbiano storicamente entusiasmato aborigeni pronti a cedere oro e ricchezze pur di entrarne in possesso.

Internet è importante e lo è ancor più se disponibile per tutti. Gli addetti ai lavori parlano di “zone rurali” per indicare le aree a ridotta densità abitativa che sono penalizzate dalla mancanza di reti sul territorio. Il ricorso allo “spazio” può rimediare alla carenza di infrastrutture tradizionali e quindi qualcuno vede di buon occhio l’intraprendenza di Elon Musk.

Nessuno, però, riconosce l’avvento di un nuovo imperialismo.

La non brillante istruzione di chi ha le redini del Paese non permette di tradurre dal latino ed applicare il “timeo danaos et dona ferentes”.

Il ridotto aggiornamento sugli eventi di cronaca internazionale, poi, non consente di capire con chi si ha a che fare e nemmeno di immaginare la sua possibilità di disconnettere tutto e tutti con un semplice “clic”.

Chi ritiene indegna una simile demonizzazione del signor Musk è il caso che faccia un salto indietro solo di qualche mese.

Lui, il mecenate che aveva generosamente messo a disposizione degli ucraini la sua rete Starlink per evitarne l’isolamento dal resto del pianeta, è lo stesso che nel 2022 spense i satelliti per evitare ai droni di Kiev di attaccare la flotta militare russa a Sebastopoli…

Senza affrontare le annose questioni del Golden Power o della riservatezza delle comunicazioni già pregiudicata dagli apparati cinesi che amministrano le nostre reti, si provi a riflettere se è il caso di affannarsi per far ritrovare il buon umore a chi ha già l’interruttore per lasciarci al buio o nel silenzio più assoluti.

Forse non abbiamo bisogno di Musk, ma di ritrovare quel tanto sbandierato “orgoglio italiano”. Si potrebbe cominciare ripopolando TIM di persone capaci, perbene e visionarie quel tanto che basta. Sarebbe il sasso nelle mani di Davide o se si preferisce, visti i tempi, di Balilla.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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