sabato, Giugno 14, 2025
GIANO NEWS
  • Home
  • EDITORIALI
  • TECNOLOGIA
  • ENERGIA
  • TRASPORTI
  • DIFESA
  • SCENARI
  • SANITÀ
  • ECONOMIA
  • CITTADINI E MINORI
  • LEGALITÀ
  • AVVISO AI NAVIGANTI
  • RIFLESSIONI
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
GIANO NEWS
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home CITTADINI E MINORI

ALDO MORO, IL GRANDE ARCHITETTO

Renzo Trappolini di Renzo Trappolini
09/05/2025
in CITTADINI E MINORI
ALDO MORO, IL GRANDE ARCHITETTO
308
Visualizzazioni
Condividi su FacebookCondividi su Linkedin
0:00 / 0:00
TE LO LEGGO IO

9 maggio 1978. Disse Francesco Cossiga, all’epoca ministro dell’Interno e allievo prediletto di Aldo Moro: “Appresi la notizia dalla Polizia, che intercettò la telefonata di Moretti al professor Tritto”, assistente e amico dello Statista.

Chi quel giorno di quarantasette anni fa capiva, ricorda ancora dove era e che faceva quando in tv dettero la notizia del ritrovamento del cadavere in via Caetani a Roma. A metà strada fra le sedi della Democrazia Cristiana, allora in piazza del Gesù e del Partito Comunista, in via delle Botteghe oscure.

Due luoghi, nei quali chi ci passa oggi probabilmente non ricorda più. Altre storie, altre repubbliche, la seconda, la terza….e il 9 maggio 1978 l’inizio della fine della prima. Il terrorismo fu battuto ma i due partiti di massa contro i quali le Brigate Rosse combattevano non ci sono più.

Rimane la memoria e con essa, purtroppo, anche un po’ di retorica intorno alla figura del leader democristiano tutt’altro che entusiasta di morire per il suo partito.

Commissioni d’inchiesta parlamentare, aule di tribunale, libri e dibattiti. La verità?

Quella ufficiale dello Stato intransigente e dei sequestratori che, forse, si trovarono costretti da imprevisti ad uccidere l’ostaggio che – avessero voluto – avrebbero potuto eliminare il 16 marzo in via Fani, quando lo rapirono. Solo che uno degli innumerevoli colpi sparati fosse andato a segno, come quelli che trucidarono tutti gli uomini della scorta.

Soltanto lui, Moro, che era accanto a loro, non fu sfiorato dalla carneficina. Ancora ci si interroga su come fu possibile.

La lettura dello Stato e del partito armato contro di esso sembra voler pacificare i protagonisti all’insegna, da un lato, del riconoscimento, seppur condannandolo, degli “ideali” dei giovani rivoluzionari. Dall’altro, della fermezza contro di loro, a costo della vita dell’ostaggio.

Fine? No, perché le dietrologie sono tante e intricate, trame nazionali ed internazionali.

Accordo indicibile tra americani e russi a difesa della spartizione del mondo che Stalin e Roosevelt avevano pattuito a Yalta e che il compromesso storico patrocinato da Moro, cioè l’accordo tra comunisti e democristiani, avrebbe minato?

Kissinger con le sue minacce nemmeno tanto velate a Moro?

 La P2 insediata ai vertici burocratici e militari?

L’atteggiamento filo arabo del governo italiano? Il “lodo Moro”?

E perché Moro? Andreotti, presidente del consiglio, disse di aver avvertito la sua famiglia che sarebbe potuto accadere anche a lui. Invece, rapirono un politico la cui corrente nella DC delle correnti era del tutto minoritaria.: mai una percentuale di iscritti a due cifre.

Perché lui?

Non era un uomo di potere, ha raccontato Corrado Guerzoni a Miguel Gotor, storico e membro dell’ultima Commissione d’inchiesta parlamentare: “bensì era il potere nella sua indivisibilità e unicità”.

Qui potrebbe essere la chiave del perché proprio lui. Non il politico del contingente, perché, come raccomandò al figlio Giovanni dalla prigionia: “fare politica come studio ed esperienza, ma poi allontanarsene…vi sono in politica fattori irrazionali che creano situazioni difficilissime”.

 Non a caso, quando De Gasperi chiese a Montini di indicargli un giovane per aiutarlo nella attività corrente di governo, l’antico Assistente della Federazione degli Universitari cattolici gli indicò Giulio Andreotti e non Aldo Moro: “l’uomo, buono, onesto, a noi caro” per la liberazione del quale, da papa, arriverà a scrivere “agli uomini delle Brigate Rosse”, e, sofferente, ne celebrerà il funerale in San Giovanni “absente cadavere”.

Dirà, sempre Cossiga, a Claudio Sabelli Fioretti: “Andreotti è stato un grandissimo uomo di governo, Moro un grande architetto politico” e scriverà ” Moro non appartiene alla schiera dei Cavour, Giolitti, Mussolini, De Gasperi. Semmai a una categoria di personaggi intellettualmente e forse anche moralmente più alti come Gioberti, Cesare Balbo, Mazzini, Cattaneo, don Sturzo, più attenti alle ragioni della politica intesa come arte dello sviluppo della società civile che come arte di governo dello Stato”.

Condividi10Condividi2
Renzo Trappolini

Renzo Trappolini

Prima della sua attuale terza età, ha lavorato in banca. Nella sede centrale di BNL, come Capo dei rapporti istituzionali e poi di quelli finanziari e operativi con le Pubbliche Amministrazioni. Successivamente, Direttore Generale della Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo, Amministratore di Carisap, Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e di Banca dell'Adriatico. E' stato consulente di Artigiancassa e della Regione Lazio. Ha collaborato con Nerio Nesi per il libro "Il codice delle nomine bancarie" (Edizioni Feltrinelli - 1981). Ha scritto per riviste bancarie, un settimanale e un quotidiano a tiratura nazionale, oltreché giornali on line.

POTREBBE INTERESSARTI

ITALIAN PRIDE

di Renzo Trappolini
03/06/2025
0
ITALIAN PRIDE

Italian Pride, così, nel 2001, Repubblica titolò un articolo di Conchita de Gregorio sul ritorno della festa nazionale della repubblica dopo ventitré anni che la ricorrenza era stata...

Leggi tuttoDetails

LA RECENSIONE DI UN LIBRO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA: “LA NOSTRA LIBERTÀ”, INTERLINEA

di Giuseppe Bodi
03/06/2025
0
LA RECENSIONE DI UN LIBRO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA: “LA NOSTRA LIBERTÀ”, INTERLINEA

Il piccolo libro del Presidente della Repubblica è una raccolta dei suoi discorsi in occasione del 25 aprile dal 2015 al 2024...

Leggi tuttoDetails

COSA CI HA LASCIATO IL CORONAVIRUS

di Gian Paolo Di Raimondo
02/06/2025
0
COSA CI HA LASCIATO IL CORONAVIRUS

Nel 2020 ci siamo ritrovati ad affrontare una situazione totalmente nuova, alla quale nessuno era preparato, che ha provocato in noi stress e paura: se da un lato...

Leggi tuttoDetails

CINQUE ELEZIONI, CINQUE MANIPOLAZIONI E UN SOLO COPIONE

di Andrea Aparo von Flüe
02/06/2025
0
CINQUE ELEZIONI, CINQUE MANIPOLAZIONI E UN SOLO COPIONE

Il 2024 è stato un anno importante per le elezioni democratiche. Quasi la metà della popolazione del pianeta ha votato in 64 paesi...

Leggi tuttoDetails
Prossimo post
META AI: DIGITATE CON TIMORE, ZUCKERBERG VI SORVEGLIA

META AI: DIGITATE CON TIMORE, ZUCKERBERG VI SORVEGLIA

ARTICOLI CORRELATI

MINISTRO CINGOLANI, LASCI STARE LE GUERRE PUNICHE….

26/11/2021
QUANTE SCIOCCHEZZE TUTTE INSIEME…

QUANTE SCIOCCHEZZE TUTTE INSIEME…

27/07/2023
LE VESTALI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE – VESTALS OF INTERNATIONALS LAW

LE VESTALI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE – VESTALS OF INTERNATIONALS LAW

26/03/2023
DO YOU REMEMBER BERKELEY?

DO YOU REMEMBER BERKELEY?

01/05/2025
QUANDO LA TRUFFA E’ CONFEZIONATA “SU MISURA” E’ DIFFICILE SALVARSI

QUANDO LA TRUFFA E’ CONFEZIONATA “SU MISURA” E’ DIFFICILE SALVARSI

15/05/2024
EHI, MACCHINA TESLA, MI SPII? MA QUANTO MI SPII?

EHI, MACCHINA TESLA, MI SPII? MA QUANTO MI SPII?

04/04/2025

PRIVACY

  • Informativa Privacy
  • Informativa cookie

TAG

Accenture ACN AGID ai alessio butti anorc anorc professioni butti chatGpt contenuti Cospito diversità doglover FACEWATCH Franco Roberti Frattasi google governo inclusione intelligenza artificiale massi migranti nadia gullo Paolo zangrillo Piantedosi putin razza robot servizi segreti SOUTHERN CO-OP spie whatsapp xiaomi zangrillo

© 2022 GIANO.news

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • HOME
  • EDITORIALI
  • TECNOLOGIA
  • ENERGIA
  • TRASPORTI
  • DIFESA
  • SCENARI
  • SANITÀ
  • ECONOMIA
  • CITTADINI E MINORI
  • LEGALITÀ
  • AVVISO AI NAVIGANTI
  • RIFLESSIONI

© 2022 GIANO.news