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CERTI ENCOMI IN GDF E LA MORTIFICAZIONE DEL MERITO

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
20/01/2022
in EDITORIALI
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Cesare Pavese non avrebbe mai immaginato che – oltre il suo – ci fosse un altro “vizio assurdo”. Chi ha passato una vita in fiamme gialle, o indossando qualunque uniforme, vede incombere il suicidio della credibilità e debordare la svalutazione dei riconoscimenti normalmente destinati a chi ha evidenziato competenze, capacità, impegno, spirito di sacrificio e generosità operativa al servizio del cittadino.

Nonostante negli anni non siano mancate sollecitazioni da più diverse fonti (a mero titolo di esempio gli articoli de “Il Giornale” già nel 2014 o de “Il Fatto Quotidiano” che ne scrisse nel 2017) a rivedere i criteri di attribuzione dei “premi” ai meritevoli ed a evitare critiche feroci nei confronti dell’intera organizzazione, in sfregio persino del buon senso e in barba alla legittima ritrosia ad esporsi a irriguardosi sbeffeggiamenti, il “vizio” di concedere “encomi” con motivazioni oggettivamente discutibili permane e gode di ottima salute.

Non è la prima volta che mi vedo costretto, mio malgrado, a percuotere la tastiera del mio pc in un fremito di indignazione che non credo sia solo mia ma appartenga a chiunque abbia giudizio. L’ho già fatto il 25 luglio 2020 e il 3 giugno 2021 ma forse non sono stato abbastanza convincente.

Non mi garba tornare sull’argomento e ancor meno mi fa piacere farlo per parlare di un contesto che ho vissuto e cui voglio dannatamente bene nonostante il doloroso epilogo della mia carriera, ma ritengo doveroso insistere non foss’altro per ribadire che non possono essere queste eccezioni a etichettare in modo distorto una Guardia di Finanza storicamente in prima linea a tutela dello Stato e dei cittadini.

Il 9 luglio 2021 a Ostia, il satellite balneare della Capitale, si tiene una cerimonia all’interno della Caserma Italia dove – quand’ero “piccolo” – andavo ad insegnare informatica agli allievi sottufficiali del “ramo mare” e dove adesso ha sede il Reparto Tecnico Logistico Amministrativo dei Reparti di Istruzione.

Fulcro dell’evento militare il cosiddetto “alzabandiera”, operazione che porta il vessillo nazionale in cima al pennone mentre i militari schierati sono sulla posizione dell’attenti e quelli “isolati” portano la mano destra alla visiera. Attimi toccanti (e non solo per chi crede in certi valori e riconosce in quel tricolore l’identità nazionale) che possono evocare atti di eroismo, memorabili pagine di storia e inossidabile continuità delle tradizioni.

Qui si innesca il fraintendimento dei valori e la svalutazione dei “riconoscimenti morali” previsti per chi si distingue. Proprio qui vengono meno le tante disposizioni in materia, a cominciare dalla circolare “M_D GMIL2 VDGM V SGR 0347496” della Direzione Generale per il Personale Militare (Persomil, come lo chiamano gli addetti ai lavori) del Ministero della Difesa riguardante “Attività premiale; attribuzione di encomi semplici ed encomi solenni”.

Organizzare un “alzabandiera” non sembra richiedere doti straordinarie né sacrifici estremi anche se c’è giustamente da pretendere che si rispettino gli obblighi di protezione e distanziamento.

A dispetto di questa normalità il Comandante del “RETLA” ha ritenuto di dover tributare un “encomio semplice” a ben 32 persone che avrebbero mostrato audacia e valore dicendosi vicendevolmente “mi raccomando, mascherina sul viso e un metro uno dall’altro…” e magari aggiungendo “puntuali, eh?, non facciamo tardi…”

In pratica per quella manciata di secondi in cui la bandiera sale e comincia a sventolare i trentadue intrepidi premiati avrebbero fornito un “determinante apporto personale nella pianificazione e attuazione del dispositivo organizzativo predisposto, nel pieno rispetto delle stringenti disposizioni volte a ridurre il rischio epidemiologico da Covid-19, inoccasione della cerimonia di “alzabandiera” svoltasi al’interno del comprensorio della Caserma Italia”.

A parte l’errore da matita blu della “l” saltata in “al’interno” in tutte le quattro pagine in cui sono state ricopiate le motivazioni, si osserva che la diuturna attività meritevole di cotanto riconoscimento sarebbe durata più o meno due mesi. Infatti si legge “Ostia, giugno-luglio 2021” a comprovare l’arco temporale dell’azione di rimarchevole prodezza che qualche malalingua poteva conteggiare in pochi pur intensi istanti.

Ogni singolo encomio concesso si chiude con “il brillante esito dell’evento, tenuto alla presenza dell’Ispettore per gli Istituti di Istruzione del Corpo, riscuoteva il vivissimo plauso delle Autorità intervenute e risonanza mediatica, contribuendo ad accrescere il prestigio del Reparto e l’immagine del Corpo”.

Il “brillante esito” ci fa capire che la bandiera è salita senza incagliarsi e non si è nemmeno attorcigliata sull’asta per un eventuale malaugurato vento sfavorevole.

Il “vivissimo plauso” per qualcosa di meno acrobatico delle Frecce Tricolori? Sorvoliamo, giusto per rimanere in tema…

Migliaia di finanzieri che ogni giorno danno prova di grande professionalità e di instancabile impegno vengono esclusi da simili gratificazioni, spesso non vedendo ricompensati gli sforzi che magari – con brillanti risultati di servizio – hanno portato l’auspicata “risonanza mediatica”. Quando toccherà loro essere presi in considerazione per un avanzamento o per un concorso interno si ritroveranno penalizzati. Chi ha meritato un encomio passa avanti a chi non ha fornito il determinante apporto all’alzabandiera….

Certe cose non fanno assolutamente ridere come titolava “Il Giornale”. Lasciar correre sarebbe drammaticamente colpevole.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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