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LE LINEE DI PAPA LEONE XIV E DI PAPA FRANCESCO

Gian Paolo Di Raimondo di Gian Paolo Di Raimondo
07/06/2025
in RIFLESSIONI
LE LINEE DI PAPA LEONE XIV E DI PAPA FRANCESCO
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Il nuovo Papa Leone XIV seguirà la rinnovata linea della chiesa avviata da Papa Francesco? Sembra di si nelle grandi linee ma certamente le cose che farà dipenderanno anche dalla sua personalità.

Ho usato questa foto per dimostrare che il nuovo Papa inizia seguendo quello che ha sempre fatto Papa Francesco: mantenere aperto un buon rapporto con le altre religioni. Tra gli altri punti in comune già emersi in questi pochi giorni troviamo il forte appello continuo alla pace (è pure giunto ad offrirsi e mettere a disposizione il Vaticano per azioni di mediazione tra i contendenti), la priorità data alla Chiesa come popolo di Dio e la forte attenzione ai più deboli. 

Con il passare del tempo sono certo che emergeranno senz’altro altri punti in comune con il suo predecessore, sempre con la sua particolare personalità ma sulla strada aperta da Papa Francesco. Ormai non credo si possa arrestare il processo di rinnovamento in atto.

Forse una delle poche differenze significative tra il pontificato di Papa Leone XIV e quello di Papa Francesco è ricreare una fattiva collaborazione con il Collegio Cardinalizio. Mentre Papa Francesco aveva ridimensionato e semplificato il dicastero della Segreteria di Stato, Papa Leone sembra intenzionato a ripristinarne la struttura tradizionale e a dare maggiore autonomia e responsabilità ai cardinali. Il nuovo Papa vuole creare una squadra che l’aiuti nella gestione della Chiesa. Questo non credo possa essere interpretato come un ritorno al conservatorismo ma è solo il modo personale di realizzare i nuovi obiettivi impostati da Papa Francesco.

Così Francesco Antonio Grana commenta la mediazione per la pace Ucraina-Russia offerta da Papa Leone XIV e accettata da America e Ucraina: “La fumata, anche stavolta, sembra essere bianca. L’offerta di mediazione che Leone XIV ha fatto per la soluzione del conflitto russo-ucraino, a differenza di quanto avvenuto, purtroppo, con Francesco, è stata presa in seria considerazione da tutti gli attori principali. “Mi piace il Papa e suo fratello che è Maga”, ha affermato il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, sottolineando di non poter pensare a un posto migliore del Vaticano per le possibili trattative tra l’Ucraina e la Russia. Dello stesso avviso anche l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, che si è detto molto favorevole alla mediazione offerta da Prevost.”

Nell’udienza che Leone XIV ha concesso al presidente ucraino e alla moglie Zelensky ha confermato al Papa, come Trump, l’accettazione della mediazione del Vaticano per la trattativa di pace nella guerra del suo Paese con la Russia. Il Vaticano infatti qualche giorno fa si era offerto come mediatore tra i contendenti, indicando Castel Gandolfo per ospitare le fasi del colloquio. Il Vaticano si offriva come Stato libero da condizionamenti di parte. 

Inoltre, con la telefonata al Papa della Meloni fatta nella serata del 20 maggio si confermava la disponibilità anche dell’Italia ad ospitare il tavolo delle trattative. Un “sì” alla proposta non solo poteva essere importante per la trattativa in sé, ma per le modalità in cui si proponeva poteva rimettere Meloni e l’Italia al centro dei giochi. 

La proposta era stata accettata dall’America e dall’Ucraina e addirittura in parte anche dalla Russia, infatti anche da quella parte giungevano parole benevole nei confronti del Vaticano e del suo ruolo di potenziale pacificatore. Mosca accoglieva con favore gli sforzi di mediazione della Santa Sede nel conflitto in Ucraina, lo affermava in un’intervista a Ria Novosti il direttore del Primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Alexey Paramonov. 

Tutto sembrava procedere per il meglio fino a quando non è giunto il categorico parere negativo del Patriarca della Chiesa Ortodossa di Mosca e la proposta è stata bloccata. Ora sembra si stia facendo avanti la Svizzera, speriamo che la sua tradizionale neutralità possa aprire la strada alle trattative. Ho voluto raccontare questo episodio perché certamente è utile che, per il futuro, il nuovo Papa proceda a proporre il Vaticano in qualche modo operativo per aiutare qualsiasi trattativa di pace. 

Oltre che parlarne potrebbe essere utile fare qualcosa di concreto per aiutare a realizzarla. Che sia stata utile l’azione del Papa di proporsi e di proporre il Vaticano di intervenire direttamente nella trattativa per la pace in Ucraina lo dimostra la telefonata fatta da Putin il 4 giugno scorso a Papa Leone XIV per ringraziarlo.

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Gian Paolo Di Raimondo

Gian Paolo Di Raimondo

Gian Paolo Di Raimondo nasce ad Ancona il 2 marzo 1936, svolge i suoi studi a Camerino, dove si diploma nel 1955. Dopo un primo periodo lavorativo da geometra in alcuni Comuni del maceratese iniziato nel 1956 e il servizio militare come Ufficiale carrista, nel 1959 è assunto in Olivetti Bull nel settore dell’automazione aziendale e da allora partecipa all’evoluzione tecnologica dell’informatica. Nell’hardware, dai sistemi a schede perforate ai computer e nel software, dai primi linguaggi e sistemi operativi a quelli sempre più evoluti. Cresce parallelamente nella carriera, passando dall’Olivetti alla Philips e alla Siemens. In tutte e tre queste aziende multinazionali dell’elettronica raggiunge ottimi livelli manageriali: Responsabile di un settore del Marketing dell’Olivetti, Direttore Vendite della Divisione “Data Systems” della Philips e Direttore Commerciale del Distretto Centro-Sud della Siemens Data. Uscito dal lavoro dipendente nel 1987, fonda da libero professionista la CISIT S.p.A. – Consorzio Interaziendale Servizi Informatici e Tecnologie – e ne assume la presidenza che mantiene fino al 2000, Dal 2000 al 2006 è Presidente della InfoGuard S.p.A. che opera nel settore della Sicurezza informatica in collaborazione con la Cripto A.G. svizzera. Nel 2006 (dopo 50 anni di lavoro produttivo) inizia a fare il pensionato a tempo pieno, massimizzando l’attività di volontariato con la Caritas e con altre Organizzazioni umanitarie Onlus operanti nel settore della donazione del sangue e degli organi (dal 13/12/2018 è anche membro del Comitato Operativo della Fondazione Italiana Promozione Trapianti d’Organo – FIPTO). Incrementa, inoltre, la collaborazione con giornali e con il sito “omelie.org/approfondimenti” con la scrittura di articoli di attualità. Per le benemerenze acquisite nella sua lunga vita lavorativa, quattro Presidenti della Repubblica – Cossiga, Ciampi, Napolitano e Mattarella – gli hanno conferito altrettante Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana: Cavaliere, Commendatore, Grande Ufficiale e Cavaliere di Gran Croce. Il Presidente Ciampi, inoltre, alla fine del suo lavoro dipendente lo premia con la Stella al Merito del Lavoro nominandolo “Maestro del Lavoro”. A completamento del suo curriculum vitae, degno di citazione è l’interesse dimostrato per l’approfondimento della sua cultura religiosa che lo porta ad ottenere diversi attestati conseguiti in corsi presso Università cattoliche: Pontificia Università Lateranense Roma – Attestato di formazione biennale per “Operatori della Carità” (26/09/2008). MARIANUM Pontificia Facoltà Teologica di Roma – “Mariologia Diplomate” per corso biennale di Mariologia (04/06/2012). Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Roma – “Diploma di Specializzazione in Studi Sindonici” (30/06/2013). Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Roma – a completamento di un corso biennale ottiene il “Master di 1° livello in Scienza e Fede” (21/10/ 2015).

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