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QUALCHE CONSIGLIO PER DIFENDERE I MINORI DAI RISCHI “SOCIAL”

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
26/02/2025
in EDITORIALI
QUALCHE CONSIGLIO PER DIFENDERE I MINORI DAI RISCHI “SOCIAL”
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TE LO LEGGO IO

Quasi trent’anni fa – con due miei colleghi della oggi soppressa Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione – ci si prese la briga di spiegare che Internet era una cornucopia di meraviglie, ma poteva avere delle controindicazioni per i giovanissimi.

Se ne fece un libro dal titolo accattivante: “Genitori, occhio ad Internet”. Eravamo convinti di dare qualche suggerimento per tenere “al guinzaglio” i più piccoli, così da evitare l’impatto traumatico che la Rete delle Reti poteva riservare a chi vi approdava senza la dovuta preparazione e a quelli che in quel momento vedevano in affanno la propria missione educativa.

Era il 1997. Chi all’epoca era alle scuole medie, sui documenti scopre oggi di essere sulla quarantina e girando per casa di avere ragazzini incollati a smartphone e tablet. I suoi genitori, quelli cui era indirizzato il nostro lavoro in equilibrio tra divulgazione e consapevolizzazione, sono nonni e – pur avvisati a tempo debito – hanno il coraggio di lamentarsi di capire poco o nulla di quel che succede con certe diavolerie.

E’ ovvio che non c’è rimedio ed è altrettanto lampante che non può trovare spazio nemmeno la speranza che qualcosa cambi.

Nonostante questa premessa, la caparbietà che ha segnato i miei trascorsi è inossidabile e quindi non mi arrendo. Non mi fermo, anche se sono cosciente che – come nei quiz televisivi dei tempi del Rischiatutto – il tempo a disposizione stia per finire.

Non credo assolutamente a feroci divieti e ai rigidissimi controlli: so perfettamente che i ragazzini sanno dribblarli e che certe furbizie li fortificano malamente. Ma occorre fare qualcosa prima che sia troppo tardi, perché la stagione dell’Orco cattivo online è finita o quanto meno è significativamente appassita.

Il problema adesso è diventato proprio lo strumento tecnologico, senza che ci sia alcun bisogno di fare brutti incontri o incappare in contenuti nocivi o semplicemente inadeguati: sono in ballo i rapporti di dipendenza e i condizionamenti psicologici che possono sfociare in tragedia con una facilità inimmaginabile.

Isolamento, depressione, autolesionismo, atteggiamento violento, perdita di valori, travisamento delle relazioni sentimentali e sessuali, sconvolgimento dell’alimentazione, istinto suicida: l’elenco potrebbe proseguire all’infinito ma ci accontentiamo delle prime cose che vengono in mente a chi è costretto a constatare che non si fa nulla per evitarlo.

Le Istituzioni sono assenti o si trastullano in iniziative inutili o dannose (si legga ad esempio quel che sono stato costretto a scrivere nel settembre 2023, nei giorni 6, 7, 8 e 9) e quindi tocca rimboccarsi le maniche per salvare il salvabile.

Prendendo spunto dalle raccomandazioni sanitarie pubblicate nel 2024 dalla American Psychological Association, si può tratteggiare un sintetico decalogo per frenare la caduta libera…

I giovanissimi che usano i “social” dovrebbero essere invogliati a servirsi delle funzioni di aggregazione, supporto, compagnia e socializzazione. Adesso molte piattaforme stanno presentando versioni su misura per i teenagers, ma non sono i recinti a tenere a bada i minori. Gli adolescenti dovrebbero essere monitorati facendo prevalere sul controllo le azioni di discussione, confronto e istruzione sull’impiego di certe opportunità tecnologiche.

L’autonomia può aumentare gradualmente con l’età, ma genitori e insegnanti devono parimenti “crescere” nella padronanza di strumenti e soluzioni, abbandonando l’alibi del “non essere nativi digitali”.

La supervisione deve essere bilanciata con il rispetto delle appropriate esigenze di privacy dei giovani, avendo però cura di evitare che i più piccini siano esposti a contenuti illegali e psicologicamente distorsivi e disadattivi, I social, infatti, straboccano di istigazioni a tenere comportamenti rischiosi per la salute e l’incolumità. Parliamo di qualsivoglia induzione a inseguire modelli di bellezza irraggiungibili, a farsi del male o far danno ad altre persone, a scatenare odio e discriminazione, a generare emarginazione e atti violenti e vandalici.

Se il web ha innescato negli adolescenti il rischio di incappare in brutte esperienze e ritrovarsi vittime, i social hanno saputo trasformare i giovanissimi in carnefici privi del più elementare rispetto per se stessi e per gli altri.

Forse ci sarebbe necessità di uno “screening”, ciclicamente ripetuto, per sondare le condizioni dei nostri ragazzi e individuare i segnali di un uso problematico dei dispositivi mobili, delle “app” e delle piattaforme social. Soprattutto si deve offrire alla gioventù una alternativa a restare incollati con quei dannati aggeggi tra le mani.

Va spiegato ai piccoli che il mondo reale è più bello, appassionante e davvero tridimensionale senza accorgimenti software o alchimie grafiche,

Poi, al contrario del mondo del lavoro – dove tutti vanno a caccia del posto fisso – qui va fatto capire che “esser dipendenti” non è affatto un traguardo di cui andare orgogliosi.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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