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LO STOP GOVERNATIVO AL PORNO PER I MINORI VE LO RACCONTO IO – TERZA PARTE

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
08/09/2023
in EDITORIALI
LO STOP GOVERNATIVO AL PORNO PER I MINORI VE LO RACCONTO IO – TERZA PARTE
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TE LO LEGGO IO

Il meeting a via della Panetteria ha rispettato la toponomastica e il livello delle conversazioni si è attestato alle chiacchiere tra chi è in coda per comprare uno sfilatino (Abatantuono docet), una più nobile baguette o una brioche calda di forno.

Sull’onda del “signora mia”, dopo la “app” per la verifica dell’età e i filtri fermabollori, l’esposizione dei rimedi all’inadeguata fruizione di siti a luci rosse da parte di minorenni è proseguita introducendo il blocco degli insediamenti telematici con contenuti ad elevata intensità erotica.

Quando il discorso ha toccato il fondo (e quindi mi sono sentito all’altezza…) mi sono permesso di far presente qualche difficoltà in termini di efficacia emersa nei tentativi di applicazione di certe soluzioni.

Lo sguardo apparentemente annoiato (ma attentissimo, sia chiaro) e uno sbuffare di entusiasmo, che ha generato una ventilazione degna della grata che sollevò la gonna a Marylin Monroe in “Quando la moglie è in vacanza”, mi hanno indotto ad esporre qualche osservazione in virtù di una mia seppur minima esperienza sul campo.

Rendere irraggiungibili i siti web sembra una figata, ma non lo è ed i motivi sono davvero tanti. 

In primo luogo la Rete è caratterizzata da consolidate forme di nomadismo: i siti cambiano “coordinate”, rimbalzano da un Paese all’altro, cambiano nome e quindi – mutuando l’araba Fenice – risorgono con grande naturalezza dalle loro ceneri. 

In secundis l’utente dotato anche di pochi neuroni sa che il filtro agisce sui DNS, ovvero quei server che instradano chi naviga online verso la destinazione richiesta convertendo il nome digitato nel browser in un “indirizzo tecnico”. Questo sistema permette di inibire l’accesso a pagine Internet su cui si imperniano attività criminali o dove risiedano contenuti illeciti. Anche un ragazzino sa che il proprio provider (quello che gli dà connessione con l’ADSL di casa o tramite la rete mobile) ha un suo DNS che – su disposizione dell’Autorità Giudiziaria – può bloccare “escursioni” pericolose o vietate ed eventualmente dirottare il dispositivo su pagine istituzionali esplicative di quel che sta succedendo.

Al teenager, non necessariamente uno “smanettone”, basta cambiare le impostazioni di computer o smarphone o del browser in uso per muoversi su Internet “guidato” da altra realtà (magari straniera) che non ha ricevuto alcun ordine o decreto. Gli accorgimenti sono mille e la prova è stata percettibile anche ai neofiti quando in Italia un provvedimento del Garante Privacy aveva “bloccato” ChatGPT e nonostante questo tutti continuavano a servirsene alla faccia del formale divieto.

Il pathos lo si è toccato quando una persona dello staff della Ministra Roccella (la Professoressa Assunta Morresi, vice capo di gabinetto del Ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità) ha detto che “gli aspetti tecnici si risolvono in 5 minuti” trasformando la scena – almeno per me – in un attonito fermo immagine.

Cinque minuti?!?

Per un attimo ho pensato che la qualificatissima docente di Chimica Fisica avesse voluto agganciarsi alla teoria della relatività, ma nel mio sconvolgimento spazio-temporale mi è apparsa la buonanima di Albert Einstein che mi sussurrava “No, Umberto, io non c’entro un cazzo…”.

A quel punto ho guardato l’orologio e ho cominciato a far due conti. Per andare a quella riunione ci avevo impiegato più di mezz’ora nonostante la Twizy elettrica fortunatamente parcheggiata senza impazzire. Il mio semplice spostamento era durato venticinque minuti in più rispetto quel che alla professoressa Morresi bastava per trovare la soluzione di un così annoso problema…

E poi quasi due ore lì nel “Parlamentino” e quindi altri quaranta minuti di traffico per rientrare a casa. E allora perchè convocare d’urgenza il Comitato Media e Minori e tenere collegato chi aveva scelto di partecipare “da remoto” alzando inutilmente la mano per dire la sua senza veder soddisfatta la legittima istanza?

Credo fosse una necessaria mortificazione. Alla faccia di chi corre da oltre trent’anni senza scovare un rimedio, abbiamo dovuto prendere atto che – con un po’ di allenamento – la “prof” riesce nell’intento in 4 minuti e 50 secondi…

Come diceva Corrado Mantoni, ad ogni pausa pubblicitaria della sua “Corrida” televisiva, “non finisce qui”…

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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