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LO STOP GOVERNATIVO AL PORNO PER I MINORI VE LO RACCONTO IO – QUARTA PARTE

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
09/09/2023
in EDITORIALI
LO STOP GOVERNATIVO AL PORNO PER I MINORI VE LO RACCONTO IO – QUARTA PARTE
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TE LO LEGGO IO

Nel corso della riunione tra la Ministra Roccella, i suoi diretti collaboratori e i componenti del Comitato Media e Minori è emersa la necessità di promuovere una azione di sensibilizzazione, formazione e qualificazione per preparare educatori al passo coi tempi.

Genitori, insegnanti e chi altro può ben indirizzare le nuove generazioni devono calarsi nella realtà contemporanea e conoscere le possibili insidie che l’uso corrente di strumenti elettronici di comunicazione può fertilizzare.

Seminari e corsi dovrebbero essere capillari e coinvolgere la più ampia platea di soggetti che abbiano responsabilità di far crescere i ragazzi di oggi.

Chi nel meeting si aspettava che scattasse una fulminea manovra interministeriale e la previsione di un contingente di “evangelizzatori” pronti a prepararne altri e altri ancora per demoltiplicare lo sforzo, è rimasto deluso.

Nessuno ha pensato che si trattasse di una vera e propria manovra bellica, la prima guerra per sconfiggere l’ignoranza che domina il territorio nazionale (e non solo sul fronte di Internet).

Occorrerebbe trovare le “truppe” identificando chi sa fare cosa e individuando le pedine mancanti, definire l’obiettivo da perseguire evidenziando i passaggi intermedi e la relativa tempistica, predisporre le “munizioni” costituite dal materiale didattico…

Nel mondo del “tutto facile” e sul pianeta dove cinque minuti bastano per risolvere i problemi tecnici non si procede certo così. La fortuna di essere onniscienti o di avere certamente un amico, una sorella o un cognato in grado di andare a segno anche nelle missioni impossibili, lascia solo la residuale preoccupazione del “dove” tenere le lezioni. L’entourage della Ministra Roccella esprime all’unisono “possiamo farlo nei nostri Centri per la Famiglia!!!”.

Mentre è ignoto il cosa e il come farlo, si è convinti che la location (come “altezza, mezza bellezza”) rappresenti un significativo passo in avanti.

Testualmente, “Centri per la Famiglia. A braccia aperte. Sempre” sono hub di opportunità territoriale, luoghi aperti alla comunità, ambienti inclusivi dove incontrare esperti, professionisti pronti ad ascoltarti, riconoscerti e facilitare il tuo accesso ai servizi. Un ambiente dove scoprire le proprie potenzialità e fare rete gli uni con gli altri. Un ponte che unisce le famiglie alla comunità locale favorendo una crescita comune.

Sul sito web istituzionale si legge che sono “punti di riferimento sul territorio per l’intero nucleo familiare, per le coppie, per i genitori e per ogni altro componente, dove ricevere supporto nelle attività quotidiane, nella gestione delle relazioni e del tempo libero”. La larga portata di queste strutture sembra trasparire dall’evanescente espressione “Nei Centri potrete partecipare ad attività formative innovative, implementare capacità e sviluppare potenzialità”.

Non si sa quanti siano complessivamente (l’ultima mappatura documentata è del 2016) me è possibile cercarli sulle pagine del PON Inclusione Famiglia (il Piano Operativo Nazionale finanziato dalla Comunità Europea). Sono certamente in numero inferiore rispetto i plessi scolastici o le parrocchie che potrebbero essere sfruttati per la finalità in questione, ma sfuggirebbero all’ambito di competenza della Ministra Roccella.

Adesso viene il bello. In questi Centri si spiegherebbe a mamme e papà come configurare filtri web e “parental control”. Vista la delicatissima missione di quelle strutture e immaginata (senza sforzi) la drammaticità delle condizioni di vita (o sopravvivenza) di chi vi si rivolge, riesce un pochino difficile che chi ha un giovanissimo figlio tossicodipendente o spacciatore, cleptomane occasionale o ladro matricolato, violento o stupratore, vandalo o piromane, abbia voglia di imparare ad impostare lo smartphone o il pc del proprio enfant terrible.

Se l’obiettivo è evitare abusi carnali da parte di chicchessia (e non solo i minori) forse è il caso di interrompere il pudico silenzio che non ha consentito l’ingresso dell’educazione sessuale nelle scuole, con cui si poteva insegnare il rispetto del corpo proprio e altrui, le dinamiche di relazione, le conseguenze delle violazioni di principi, doveri e diritti fondamentali. Invece – sbigottiti dopo esser stati bigotti – si cerca un colpevole e lo si identifica in un telefonino cui fin dalla più tenera età i piccoli vengono affidati non sapendo come altro intrattenerli…

Nei quartieri degradati, dove la dignità umana è calpestata ogni giorno, lo Stato – latitante cronico e capace di manifestarsi solo in favore di telecamere una volta ogni tanto – si dovrebbe palesare magari arruolando l’inossidabile Aranzulla per rendere semplici le operazioni tecniche?

Increduli, si prova ad immaginare un “parental control” che invece di bloccare la navigazione online riesce a fermare gli istinti ferali. Purtroppo, non c’è, anche se ho appena conosciuto chi in cinque minuti potrebbe realizzarlo…

 

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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