La biografia di Alighiero Tondi è avvincente e la lettura più si inoltra, più è stimolante per il lettore. La vita complessa di uno spirito inquieto, a tratti ingenuo, istintivo, che sembra incapace di prevedere le conseguenze delle proprie scelte.
Il gesuita Tondi, avvicinatosi tardi al sacerdozio diviene professore alla Pontificia Università Gregoriana. Stimato insegnante, viene incaricato di tenere contatti con il mondo politico, da destra a sinistra, per le sue capacità di dialogo.
Dopo aver preso parte attiva ai progetti di Gedda di dividere l’elettorato cattolico, allontanandolo dalla Democrazia Cristiana per fondare un partito molto a destra che coinvolgeva anche personaggi impegnati e nostalgici del ventennio fascista, improvvisamente fugge dall’Università per iscriversi al Partito Comunista Italiano nel 1952.
Per un breve tempo fa perdere le sue tracce e su di lui vengono pubblicate le più strane congetture. Anche la Polizia si occupa della sua fuga, seppur con una certa discrezione. Qui si apre un complesso intreccio tra Vaticano, Democrazia Cristiana, Gedda, Partito Comunista Italiano ed una vasta letteratura giornalistica, anche scandalistica. Alighiero Tondi viene travolto: non è più un gesuita, il PCI non ha particolare fiducia in lui; nascono varie congetture sulle reali motivazioni che lo hanno indotto alla sua insolita e dirompente scelta.
Per la nuova fede marxista gira l’Italia dedicandosi all’attività di conferenziere, formulando duri attacchi al Vaticano ed all’alto clero, nella speranza di acquisire meriti e fiducia da parte del partito. Sposa una parlamentare del PCI e si trasferisce a Berlino Est per alcuni anni. In questo periodo matura una critica al marxismo reale e si riavvicina interiormente alla Chiesa.
Una crisi mistica che, dopo la morte della moglie, lo induce a riabbracciare il sacerdozio nel 1980, dopo quasi un trentennio.
Il libro scorre tra drammi interiori, sospetti di strumentalizzazioni tra le varie parti, ruoli nello spionaggio più o meno consapevoli, sforzi continui di Alighiero Tondi di mascherare i suoi propositi e di guadagnarsi una fiducia che quasi tutti gli negano per il suo ondivago pensiero che oscilla tra un profondo e sincero cattolicesimo e l’ateismo (forse più una veemente critica alla struttura vaticana che non una scelta dell’anima).
Una biografia con tratti simili ad un giallo che l’autore ha sapientemente ricostruito spulciando polverosi archivi ormai dimenticati ed intervistando i pochi ancora viventi.