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BANCA SELLA: SETTIMANA DA DIMENTICARE

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
13/04/2024
in EDITORIALI
BANCA SELLA: SETTIMANA DA DIMENTICARE
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TE LO LEGGO IO

La catastrofe digitale di Banca Sella “è grave ma non è seria” avrebbe scritto Ennio Flaiano.

Alle 14 e 59 di mercoledì 10 mi arriva una mail da Banca Sella, dove ho in chiusura un conto che era cointestato con la buonanima della mia mamma.

Il tono è cordiale anche se io a questi signori non ho mai dato confidenza e tanto meno mi sono permesso di dare del tu. Dopo un “Ciao Umberto” in bilico tra il gratuito e lo sgradevole, leggo che “in seguito agli interventi dei giorni scorsi, sono ancora in corso rallentamenti nei pagamenti con le carte di debito e prepagate e nell’accesso e nell’utilizzo dei servizi online (app Sella, app Sella Invest e Internet Banking)”.

Il messaggio lascia intendere che il disservizio si è manifestato nei “giorni scorsi” in conseguenza di manutenzione dei sistemi informatici.

L’elenco dei problemi sciorinato in maniera disinvolta si poteva condensare in “non funziona nulla” ma i bancari – si sa – sono precisi.

In grassetto spicca un fantozziano “Siamo consapevoli dei disagi causati e per questo ti confermiamo che sono in corso interventi e attività per ripristinare la corretta operatività il prima possibile.”

Quel “prima possibile” mi ha fatto tenerezza, ma il sentimento compassionevole è stato subito adombrato – è il caso di dirlo – dall’istintivo pensiero dell’esplosione nucleare di bestemmie che la clientela stava alzando al cielo consentendo anche a noi italiani di assistere ad una eclisse…

Dopo alcuni giorni di “blackout” tecnologico e una pioggia di mail piagnucolose di scuse alla clientela, alle 21 e 30 di giovedì sera è arrivato il fatidico annuncio “i servizi online sono di nuovo disponibili”.

Il comunicato incrocia la timidezza e la scaramanzia. Il problema in quel momento non sembrava esser stato davvero risolto e sul sito della banca si leggeva “Riteniamo di aver individuato la causa dei rallentamenti e delle interruzioni nell’accesso ai servizi online che ha causato disagi ai nostri clienti”.

Quel “riteniamo” è evidente segno di incertezza, diverso da un più determinato “abbiamo individuato” che sarebbe stato indizio della fine dell’emergenza.

Non bastasse, poche parole dopo ci si imbatte in un sorprendente “Vi invitiamo a collegarvi e a segnalarci eventuali problemi”. Problemi? Deve essere il cliente a rappresentare i possibili malfunzionamenti o esiste un team interno che ha verificato il regolare funzionamento dei servizi qualunque sia il “client”, ovvero il dispositivo, adoperato dal correntista per collegarsi e svolgere le operazioni desiderate?

Nel pomeriggio del 12 Aprile il fatidico “Habemus Papam”.

Su Internet si legge che “Nella giornata di ieri è stata individuata la causa dei rallentamenti e delle interruzioni nell’accesso ai servizi online. Abbiamo messo in atto le azioni necessarie per risolvere il problema e in questo momento i servizi online sono tornati pienamente funzionanti”.

La settimana è finita e oggi sabato 13 la pagina del web di Banca Sella dedicata agli aggiornamenti della situazione recita semplicemente che “Proseguono le attività e i monitoraggi necessari per garantire che tutta l’operatività sia ripristinata e correttamente sistemata”-

Il testo non va temporalmente d’accordo con le comunicazioni inoltrate alla clientela. Si racconta infatti che la completa operatività online “è stata ripristinata nella serata dell’11 Aprile”, ma l’SMS (addebitato al ricevente) che dichiara “i servizi online sono nuovamente disponibili” è delle 15 e 09 di venerdì 12…

Nessuno però è così dispettoso da conservare e mettere in sequenza comunicati e messaggi dell’Istituto di credito, e quindi in pochi hanno messo da parte gli elementi per far valere le proprie ragioni in sede civile nei confronti della banca.

Banca Sella sa perfettamente che bonifici e pagamenti fatti in ritardo comporteranno penali e fastidi al cliente che contava sull’efficienza dei relativi sistemi e che pagava tali servizi.

Nel comunicato di sabato 13 si legge infatti che “è possibile richiedere al personale della succursale o dell’Assistenza Clienti una dichiarazione che attesti l’eventuale ritardo nell’invio della richiesta e/o disposizione di pagamento. La dichiarazione può attestare che il ritardo non è riconducibile all’ordinante, purché presenti i fondi, ma a problematiche tecniche della banca”.

Non solo il cliente ha fatto una figura barbina con i suoi creditori, ma deve pure chiedere una attestazione, quasi fosse una giustificazione sul diario degli studenti. La banca non potrebbe procedere in automatico scusandosi con chi non ha ricevuto puntualmente il denaro spettante oppure non lo fa perché i sistemi informatici non sono ancora in grado di definire precisamente i danni causati alla clientela?

Al numero 6 della pagina si trova spiegazione. “Saranno progressivamente elaborate anche le operazioni di pagamento, come bonifici prenotati e ordini permanenti di bonifici”. Eh già, “saranno elaborate”….

Non credo ci sia necessità di aggiungere alcunché.

Quel “Riteniamo fondamentale ringraziarti ancora per la comprensione dimostrata” sottolinea un rapporto confidenziale e affettuoso che non è proprio lo stesso che viene riservato a chi si presenta allo sportello chiedendo disperato un prestito confidando in eguale indulgenza e umanità.

Voglio augurarmi che le associazioni a tutela dei consumatori non sciupino un “assist” di questo genere per far valere i diritti di chi si accontenta di essere correntista da rispettare e non ambisce a diventare eroe della condiscendenza fuori luogo.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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