venerdì, Febbraio 3, 2023
GIANO NEWS
  • Home
  • TECNOLOGIA
  • ENERGIA
  • TRASPORTI
  • DIFESA
  • SCENARI
  • SANITÀ
  • ECONOMIA
  • CITTADINI E MINORI
  • LEGALITÀ
  • AVVISO AI NAVIGANTI
  • RIFLESSIONI
  • EDITORIALI
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
GIANO NEWS
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home EDITORIALI

LE MINE ANTI-UOMO NON LE FACCIAMO PIU’, MA ABBIAMO INSEGNATO A FARLE…

di Umberto Rapetto
11/01/2023
in EDITORIALI
LE MINE ANTI-UOMO NON LE FACCIAMO PIU’, MA ABBIAMO INSEGNATO A FARLE…
1.1k
Visualizzazioni
Condividi su FacebookCondividi su Linkedin
0:00 / 0:00
TE LO LEGGO IO

Il lupo lamentava che l’agnello a valle sporcasse la sua acqua. Quando l’ovino fece capire che era impossibile vista la sua posizione successiva lungo il corso del torrente, il lupo tirò fuori la storia che sicuramente i genitori della pecora avevano tempo addietro causato analogo disagio.

La diplomazia russa (che di diplomatico ha davvero poco) ha cercato di appiccicare agli italiani lo sgradevole ruolo di responsabili delle vittime nei campi minati in territorio ucraino. L’Italia non sarebbe solo terra di pizza e mandolini, ma fucina di strumenti di morte. Un post su Facebook ha scatenato l’inferno.

Il nostro Ministro della Difesa ha subito replicato tuonando che dal 1997 l’Italia ha interrotto la produzione e la commercializzazione di ordigni esplosivi APM (anti-personell mine), aderendo alla messa al bando di quel tipo di armamento. E sempre su Facebook (moderno campo di battaglia) viene lanciata la cannonata di risposta.

Purtroppo il nostro Paese vanta tristemente importanti trascorsi industriali nel settore, perché grazie a Valsella, Tecnovar e Misar si posizionava tra i maggiori produttori ed esportatori di mine antiuomo e relativi accessori.

A soffiare nelle vele di quel business c’erano un significativo sostegno bancario, il finanziamento pubblico alla progettazione e allo sviluppo di armamenti, un regime di esportazione forse un po’ permissivo.

La vivacità italiana individuava opportunità interessanti in “destinazioni vietate” come il Sudafrica, che – sotto embargo internazionale – era raggiungibile con curiosi itinerari verso il Paraguay come quello pianificato ed attuato nel 1979 con l’imbarco di 90mila mine antiuomo VS MK2 sulla nave danese Pia Frem nel porto turistico di Talamone in provincia di Grosseto…

Nel catalogo di queste “prelibatezze” – a cavallo degli anni 80 – c’erano le mine VS-50, che – disseminabili da veicoli terrestri o elicotteri – andavano a ruba in Marocco, Gabon e Iraq. Grande successo anche per i sistemi posamine dai nomi suggestivi come “Istrice” o “Grillo”…

Le aziende italiane pigiano l’acceleratore delle attività di ricerca e sviluppo per trovare macchine di morte sempre più sofisticate, come le mine antiuomo elettroniche e ad attivazione remota (con segnali radio crittografati).

Se la Valsella sembra gelosa del proprio know-how, la Misar è particolarmente attiva nella concessione di licenze e coproduzioni all’estero, diventando un attore influente nella produzione globale di piccole mine antipersona resistenti al rilevamento. I “prodotti” della Misar finiscono sul mercato attraverso la spagnola Expal (Explosivos Alaveses), la portoghese Spel (Sociedad Portugueisa Explosivos), la greca Elviemek, la pachistana Pakistan Ordnance Factories.

Poi – a voler mutuare un’espressione che piace molto all’attuale formazione governativa – “la pacchia è finita”.

Il progressivo irrigidimento normativo sull’export di materiale bellico (la legge 185 del 1990 costituisce una pietra miliare) è coinciso con la conclusione di alcuni grandi conflitti come quello Iran-Iraq. La guerra (quella in Ucraina ne è testimonianza evidente anche per i non addetti ai lavori) è ovviamente il principale mercato per un certo tipo di industria che senza massacri non ha sbocchi commerciali. Non bastasse, è scattata la Campagna Internazionale per la messa al bando delle mine antiuomo….

E allora l’imprenditoria aveva aguzzato l’ingegno per non veder falcidiati i propri bilanci. La Valsella, ad esempio, non accettando di assistere al tramonto dei profitti con le restrizioni sulle esportazioni verso l’Iraq (che avevano fruttato affari per oltre cento milioni di dollari), per dribblare certi vincoli aveva aperto una filiale a Singapore e stabilito accordi industriali con le locali Chartered Industries (CIS). La reddività del settore era tale da appassionare persino la FIAT, che nel 1984 – attraverso la sua Gilardini – avvia l’acquisizione del controllo della Valsella e della Misar…

A distanza di anni pare abbastanza difficile capire e stimare quanto know-how e capacità produttiva italiana sia stata trasferita ai Paesi in via di sviluppo prima della messa al bando. Non è neppure agevole valutare l’indiretto impatto tricolore sulla proliferazione delle mine antiuomo.

Vista la “impercettibilità olfattiva” dei profitti, le questioni di coscienza sono sempre state tenute distanti da questo contesto.

A prescindere dai bizzarri e infondati addebiti dell’ambasciatore russo, chi vuole sapere cosa abbiamo combinato può approfondire il tema sul sito ArchivioDisarmo oppure su quello del Landmine and Cluster Munition Monitor, la realtà che offre supporto documentale della International Campaign to Ban Landmines (ICBL). Ce n’è abbastanza per sentirsi in colpa per i brandelli dei tanti – magari bambini – che grazie alle nostre tecnologie sono saltati per aria o sono “solo” rimasti mutilati…

Condividi35Condividi6

Umberto Rapetto

POTREBBE INTERESSARTI

ACEA SOTTO ATTACCO HACKER. PER FORTUNA C’E’ L’AGENZIA CYBER

di Umberto Rapetto
03/02/2023
0
ACEA SOTTO ATTACCO HACKER. PER FORTUNA C’E’ L’AGENZIA CYBER

“Non è una scena della serie tv Mr. Robot: è una situazione accaduta davvero. Il curioso aneddoto è raccontato da Andrea Guarino, Cyber Security Acea”

Leggi tutto

LO STATO FORTE CON I DEBOLI E DEBOLE CON I FORTI?

di Umberto Rapetto
02/02/2023
0
LO STATO FORTE CON I DEBOLI E DEBOLE CON I FORTI?

Non riesco proprio a cancellare dalla memoria la sequenza in cui Matteo Messina Denaro viene accompagnato fuori dalla struttura sanitaria dove è stato rintracciato. Ho ben presente la...

Leggi tutto

SCOPERTO IL TERZO COVO. MANCA ANCORA LA CASA AL MARE….

di Umberto Rapetto
21/01/2023
0
SCOPERTO IL TERZO COVO. MANCA ANCORA LA CASA AL MARE….

E’ vero. Non è facile trovare casa. E lo sanno bene le giovani coppie, quelli che cambiano città per esigenze di lavoro, chi è stato sfrattato e tanti...

Leggi tutto

PERCHE’ MESSINA DENARO AVEVA CON SE’ UN BORSONE?

di Umberto Rapetto
19/01/2023
1
PERCHE’ MESSINA DENARO AVEVA CON SE’ UN BORSONE?

Non mi sono mai piaciute le persone troppo avvedute, precise, prudenti. Mi hanno sempre ricordato “Furio”, il maniacale personaggio divenuto mitologico grazie a Carlo Verdone che ne ha...

Leggi tutto
Prossimo post
SICUREZZA INFORMATICA E MONDO DELL’AUTO: IL PROBLEMA E’ SERIO

SICUREZZA INFORMATICA E MONDO DELL’AUTO: IL PROBLEMA E’ SERIO

ARTICOLI CORRELATI

IL DELITTO NOTARBARTOLO. IL PRIMO DELITTO ECCELLENTE DI MAFIA NELL’ITALIA UNITA – (Seconda parte)

02/02/2023
NATALE COL “GNAC”

NATALE COL “GNAC”

21/11/2022
ANCHE AGLI HACKER PIACE LA TOSCANA: SACCHEGGIO IN VALDARNO E VALDISIEVE

ANCHE AGLI HACKER PIACE LA TOSCANA: SACCHEGGIO IN VALDARNO E VALDISIEVE

11/08/2022

PRIVACY

  • Informativa Privacy
  • Informativa Cookie

TAG

Cospito diversità doglover Franco Roberti inclusione putin razza robot servizi segreti spie xiaomi

© 2022 GIANO.news

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • HOME
  • TECNOLOGIA
  • ENERGIA
  • TRASPORTI
  • SANITÀ
  • ECONOMIA
  • CITTADINI E MINORI
  • AVVISO AI NAVIGANTI

© 2022 GIANO.news