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EHI, MACCHINA TESLA, MI SPII? MA QUANTO MI SPII?

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
04/04/2025
in AVVISO AI NAVIGANTI
EHI, MACCHINA TESLA, MI SPII? MA QUANTO MI SPII?
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TE LO LEGGO IO

Tesla Model 3 dell’anno scorso, qui parcheggiata silente, mi stai spiando? Probabilmente no. Potresti? Sicuramente sì.

Prendiamo la tua Tesla, quella che hai. Ha funzionalità di navigazione, guida autonoma e sicurezza fra le più avanzate attualmente sul mercato. Il che implica che sia imbottita di dispositivi in grado di registrare e tracciare quello che fai tu e ciò che accade nell’ambiente circostante. Ovvero una grande quantità di dati: che fine fanno? Tesla quanti ne incamera e come li protegge, visto che contengono informazioni sensibili che ti riguardano? Ti puoi fidare?

Sono state vendute circa 7 milioni di Tesla e ognuna di esse è un sistema di sorveglianza su ruote. Il libretto d’istruzione, che nessuno legge, dice che nello specchietto, lato passeggero, ci sono antenne WiFi e GPS: consentono alla tua auto di sapere dove ti trovi, fornirti indicazioni stradali puntuali e scaricare aggiornamenti software quando è parcheggiata nel tuo garage.

Dice, il libretto suddetto, che ci sono anche le telecamere. A parte quella per la retromarcia, obbligatoria su tutte le nuove auto dal 2018 in poi, le Tesla di telecamere ne hanno altre 7 o 8, a seconda del modello. Due sono sui montanti delle portiere, due sui parafanghi anteriori, una all’interno dell’auto e due o tre montate sul parabrezza, sopra lo specchietto retrovisore.

Queste telecamere registrano il mondo, intorno e all’interno dell’auto, per alimentare un’intelligenza artificiale di bordo chiamata Tesla Vision, che capisce se stai nella tua corsia, se ti stai avvicinando troppo ad altri veicoli, se sei in prossimità di un semaforo, se hai bevuto troppo, se sei stanco, o se stai facendo cose che nulla hanno a che fare con la guida e provvede di conseguenza. Ha una vista a 360° e registra un’enorme quantità di informazioni pubbliche: targhe, veicoli, dove si trovano le persone per strada, i loro volti, cosa accade nel circondario.

Insomma, con tutti questi sensori e telecamere, la tua Tesla è inondata di dati. L’azienda afferma che ne ha bisogno per diventare sempre più intelligente e sicura. Dice anche di stare sereno perché i tuoi dati, personali e riservati, sono in buone mani. Le sue. C’è da stare sicuri?

Passiamo in rassegna cosa succede ai dati più sensibili raccolti dalla tua Tesla. Il sensore GPS è sempre attivo e controlla dove vai. Tranquillo, dice Tesla, i dati sulla posizione non vengono raccolti, salvo due eccezioni.

La prima è se si verifica quello che l’azienda chiama un “evento di sicurezza”, ovvero un incidente. Nel malaugurato caso, l’auto invia la tua posizione a Tesla. Attento a non spostare la macchina. Se lo fai ti scade la garanzia, ma questa è un’altra storia.

La seconda è se hai attivato la condivisione dati sulla posizione così che Tesla possa valutare se e quanto funzionano bene le sue auto. Tesla promette che, se dai il permesso di raccogliere questi dati, li renderà anonimi, non collegherà la tua posizione con il tuo account o la tua identità, né conserverà una cronologia di dove sei stato.

Passiamo ora a considerare le telecamere. Tesla dice di raccoglierne solo brevi serie di fotogrammi. Comunque, i dati delle telecamere vengono elaborati a bordo veicolo, a meno che non si abiliti la solita condivisione dati, nel qual caso le registrazioni, fino a 30 secondi, vengono memorizzate dalla Tesla in modo che possa analizzare la risposta delle sue auto alle condizioni stradali.

Anche in questo caso, proprio come per i dati di posizione, Tesla afferma che queste informazioni sono anonime: la tua auto condividerà il filmato della tua telecamera e lo collegherà alla tua identità solo in caso di incidente. Le telecamere esterne di Tesla sono utilizzate anche per una funzione chiamata Sentry Mode, “modalità sentinella”, che in pratica ti consente di monitorare l’ambiente circostante la tua auto. Se la tua auto rileva una minaccia o un movimento insolito, puoi guardare la registrazione per capire cos’è accaduto. Tesla promette che queste funzionalità sono sicure. La visualizzazione in tempo reale è protetta con crittografia end-to-end, il che significa che nemmeno Tesla può accedervi e le registrazioni possono essere salvate solo su una chiavetta USB. Non vengono inviate a Tesla. Tuttavia, tenete a mente la modalità sentinella di cui sopra che la spiegheremo di seguito.

Per quanto riguarda la telecamera interna, quella che potrebbe vedere cose più sensibili, Tesla afferma che tutti i filmati rimangono nell’auto a meno che, al solito, non si abiliti la condivisione dei dati. Se la condivisione è attiva e hai un incidente, la tua auto invierà a Tesla brevi clip anonime, altrimenti nulla viene trasmesso.

Cosa accade alle registrazioni audio generate dai comandi vocali, come chiedere di accendere l’aria condizionata, o la radio? Tesla afferma che rimangono sull’auto, a meno che non si abiliti… indovinate cosa? Ebbene sì, la condivisione dati, necessaria per migliorare con l’uso l’accuratezza delle risposte. Proprio come per il WiFi, il GPS e le telecamere, Tesla afferma di non acquisire registrazioni continue, ma ci si può fidare delle affermazioni di Tesla?

La verità è che per la tua privacy le cose non sono così semplici come vuole farle intendere l’azienda. Ci sono due grossi problemi. Il primo ha a che fare con la dichiarazione di Tesla di rendere anonimi tutti i dati in modo che non possano essere ricondotti a te. Beh, questa “anonimizzazione” non è infallibile. Ogni dato riceve un ID temporaneo quando viene inviato ai server di Tesla. ID temporaneo per modo di dire, visto che può rimanere attivo per giorni o addirittura settimane. Durante questo periodo, chiunque in Tesla può vedere e sentire cosa sia associato a quell’ID. Ciò potrebbe includere visite ripetute a luoghi come case, scuole ed edifici per uffici che potrebbero identificare chiaramente qualcuno e ciò che ha fatto.

Il che ci porta al secondo grande problema: quanto ci si può fidare di Tesla? Certo, dice di offrire molte garanzie sulla privacy, ma quando la Mozilla Foundation ha analizzato queste promesse, non è rimasta molto soddisfatta. Tesla si vanta nella sua comunicazione istituzionale di come si impegni a proteggere la privacy dei tuoi dati. Tuttavia, le sue azioni dimostrano troppo spesso che alle parole non seguono i fatti. Mozilla ha criticato sia il linguaggio, davvero vago, della politica per la privacy degli utenti di Tesla, sia la mancanza di chiarezza sulla condivisione dei dati con terze parti. Maggiore preoccupazione ha generato poi la politica della privacy della Tesla stessa: difficile fidarsi di loro visto il loro attuale curriculum.

Tesla ha avuto alcuni incidenti di privacy e sicurezza piuttosto gravi negli ultimi anni. Lo scandalo più grande ha coinvolto dipendenti Tesla che hanno spiato i clienti attraverso le immagini e i video registrati dalle telecamere delle loro auto. Secondo Reuters, tra il 2019 e il 2022, i dipendenti di Tesla si sono scambiati immagini e video altamente invasivi registrati dalle auto dei loro clienti, inclusi filmati di persone nude e persino l’investimento di un bambino in bicicletta.

I dipendenti Tesla potevano curiosare all’interno delle case e dei garage, nonché vedere le registrazioni delle posizioni GPS. Dopo che la notizia si è diffusa, nel 2023, i membri del Congresso USA ne hanno preso atto. I senatori democratici Ed Markey (Massachusetts) e Richard Blumenthal (Connecticut) hanno scritto al CEO di Tesla, Elon Musk, dicendo: “L’apparente intenzionale disprezzo della privacy dei clienti Tesla è inaccettabile e solleva seri interrogativi sulle pratiche di gestione di Tesla.” Nulla è dato di sapere sull’eventuale replica, richiesta entro il 5 maggio 2023.

Lo spionaggio dei dipendenti non è l’unico motivo per preoccuparsi di come Tesla protegge la tua privacy. La società ha anche avuto problemi a conservare i dati in suo possesso. Nel maggio 2023, un informatore ha fornito a un giornale tedesco 100 gigabyte di documenti interni di Tesla, tra cui dettagli sensibili sui dipendenti, informazioni bancarie dei clienti e persino segreti di produzione. Coinvolte 75mila 735 persone, tra dipendenti Tesla e suoi clienti. La violazione dei dati è stata di dimensioni senza precedenti, comprendendo anche le informazioni raccolte su di te, in ogni momento: dove parcheggi, dove sei stato, dove vai, cosa fai, con chi sei. Il fatto che siano stati sottratti anche dati riguardanti Elon Musk non è stato di grande consolazione.

Ora che abbiamo spiegato cosa c’è in una Tesla e come valutare le promesse dell’azienda sulla protezione della privacy, esaminiamo cosa potrebbe andare storto se possiedi, noleggi, viaggi o semplicemente passi davanti a una di queste auto.

Quando si tratta di rischi per la privacy, ci sono tre categorie da considerare: sorveglianza governativa, hacking e la buona vecchia dimenticanza.

Le autorità di polizia possono perquisire la tua auto. Se hai una Tesla, la perquisizione può comportare il collegamento dell’auto a un computer e l’analisi di tutti i dati raccolti.

Attenzione: ecco qualcosa che molte persone non sanno. Anche se non possiedi una Tesla e non ti ci sei mai seduto dentro come guidatore o passeggero, potresti comunque rimanere nelle grinfie della pervasiva capacità di sorveglianza dell’azienda. Ricordate quella “modalità sentinella” cui si è accennato? Se stai camminando per strada e passi acanto a una Tesla e si verifica un crimine nelle vicinanze, potresti essere coinvolto nell’indagine perché sei stato registrato. L’informativa sulla privacy di Tesla, dal linguaggio assai vago, non chiarisce se e quando l’azienda condividerà i dati in suo possesso con le autorità governative. La società afferma che condividerà le informazioni in risposta alle citazioni in giudizio, ma afferma anche che consegnerà i dati se ritiene che la legge lo richieda per motivi di sicurezza o altre questioni di importanza pubblica. Nessuno sa cosa significhi.

Oltre alle indagini governative, ci sono anche bande criminali che amano hackerare le aziende, sottrarre tanti, ma tanti, dati dei clienti per poi chiedere riscatti per non renderli pubblici. Ebbene, c’è anche la possibilità che gli hacker possano rubare i tuoi dati direttamente dalla tua auto. All’inizio del 2023, i ricercatori di Pwn2Own, canadesi che si occupano di sicurezza, hanno hackerato una Tesla Model 3 in meno di due minuti.

C’è anche un terzo rischio per la privacy dei tuoi dati, oltre alle forze dell’ordine e agli hacker. Tu stesso. Quando le persone noleggiano o permutano Tesla usate, a volte dimenticano di cancellare la memoria dell’auto che hanno utilizzato. I ricercatori di cui sopra hanno trovato dati sensibili e non crittografati su Tesla acquistate in depositi di rottami. I loro precedenti proprietari pensavano che non sarebbero mai più stati accessibili quei dati. Errore grave.

Questi problemi non sono esclusività di Tesla. Un’analisi del 2023 della Mozilla Foundation sui veicoli connessi ha concluso che le auto moderne sono un incubo per la privacy. La verità è che tutte le case automobilistiche raccolgono molti dati sui loro clienti. Aziende come Toyota utilizzano la telecamera interna dell’auto per assicurarsi che i conducenti prestino attenzione alla guida, non si addormentino al volante, ma anche per verificare l’identità del conducente per prevenire furti.

Un altro esempio è l’informativa sulla privacy di Nissan, che afferma che può raccogliere non solo la cronologia delle posizioni, ma qualsiasi cosa tu possa fare all’interno della tua auto.

Ovvio che non tutti i dati della tua auto sono ugualmente sensibili e non tutte le case automobilistiche raccolgono gli stessi dati, o li gestiscono allo stesso modo, però Tesla si distingue vista la quantità unica di telecamere e sensori, le sue allarmanti carenze in materia di privacy e sicurezza e la sua politica, quantomeno vaga, sulla condivisione delle informazioni con autorità governative.

Naturalmente, non possiamo parlare dei rischi per la privacy di Tesla senza parlare di Elon Musk. L’uomo più ricco del mondo si è recentemente inserito al centro della politica americana e si è allineato con il presidente Donald Trump. Ha ripetutamente distorto le politiche del suo social media X per soddisfare i suoi capricci personali e sostenere l’agenda politica di Trump.

Tesla dice che non raccoglie video continui dalle sue auto. Al massimo trenta secondi. Non sappiamo se si tratti di un limite tecnologico, oppure ottemperanza alle normative. Di certo, se la tecnologia lo consente, tutto ciò che serve per cambiare drasticamente le cose è una leggera modifica delle leggi vigenti, un piccolo decreto che non faccia rumore.

Ora che sai come Tesla raccoglie le tue informazioni e perché potrebbero non essere così anonime come sostiene, probabilmente ti starai chiedendo come cautelarti.

Se possiedi una Tesla, l’unica cosa che puoi fare è disabilitare la condivisione dei dati il che rende la tua Tesla meno intelligente. L’uso della tecnologia significa scendere a compromessi. Devi decidere da solo cosa ti fa sentire più a tuo agio.

Se ti stai sbarazzando della tua Tesla, utilizza il sito Web o l’app dell’azienda per richiedere la cancellazione totale dell’account.

Infine, se sei un pedone preoccupato di finire registrato, tieni d’occhio quell’elegante logo T sul cofano e cambia strada ogni volta che ne vedi uno.

Se lo conosci, lo eviti.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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