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QUANTISTICO, QUANTICO E TANTE SCIOCCHEZZE, NEMMENO DISCRETE…

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
06/07/2023
in CITTADINI E MINORI
QUANTISTICO, QUANTICO E TANTE SCIOCCHEZZE, NEMMENO DISCRETE…
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TE LO LEGGO IO

Volete fare bella figura con i vicini di ombrellone, oppure con chi vi siede accanto mentre sorseggiate una fresca bevanda dopo avere tanto camminato per conquistare un magnifico paesaggio sulla terrazza del rifugio di turno, ammantandovi così di profonde conoscenze, per avere più carisma e sintomatico mistero?

Semplice.

Di qualunque cosa si parli, aggiungete nel discorso la parola quantistico/a. In alternativa, suona meno bene però, quantico/a.

Qualche esempio: medicina quantistica, computer quantistico, batterie quantistiche, leadership quantica, management quantistico, economia quantistica.

Non ci sono limiti: c’è anche lo sport quantistico, per non parlare del sesso quantistico.

A proposito. Tanti anni fa, in quei del MIT, Harvard, Boston College, UMass e North Eastern University, insomma dalle parti di Boston, Massachusetts, andavano per la maggiore le magliette che gli studenti indossavano per distinguersi e per prendersi vicendevolmente in giro. Quando iniziò a circolare la maglietta dei Fisici delle particelle con sopra scritto: “I quantistici lo fanno in modo discreto”, i fisici classici risposero “Noi lo facciamo in modo continuo”. Fine della digressione e dell’inutile ricordo.

Computer quantistici, batterie quantistiche, anche l’economia quantistica, sono campi di studio e di ricerca molto seri. Purtroppo, nella maggior parte dei casi si ha a che fare con farneticazioni non sempre ben organizzate. Mettetevi comodi, sorseggiate la vostra bibita che andiamo a divertirci.

La medicina quantistica, per fare un esempio, ha a che fare, secondo i sostenitori tanto esperti, con “un nuovo approccio clinico” che adotta “le più recenti scoperte nel campo della bio-fisica e delle scienze olistiche”.

Si prega di notare, nell’ambito degli esempi che andremo a presentare, come sempre si possano trovare paroloni, evocativi di grandi cose, che in realtà non vengono mai definiti. Semanticamente hanno una denominazione, ma mancano di contenuti. Non dicono nulla.

Cosa siano le scienze olistiche non è dato sapere. Se si va a cercare si scopre che esiste anche un corso di laurea triennale offerto dall’Università Popolare degli Studi di Milano, Università Telematica di Diritto Internazionale.

Come dite? Mai sentita nominare?

Strano, visto che con “provvedimento amministrativo MIUR N. 313/11 del 2011, l’Università Popolare degli Studi di Milano – Università di Diritto Internazionale è autorizzata dalla UUPN University of United Popular Nations, – sede a Ouagadougou, partner della Università di Stato di Ouagadougou, e dell’Università di Stato Bouaké, nello Stato della Costa d’Avorio, al rilascio di titoli accademici, secondo quanto previsto dalla Convenzione di Lisbona e dalla normativa vigente sul riconoscimento dei titoli nella regione europea”.

Fantastico. Chi autorizza al rilascio di titoli accademici? La UUPN sede a Ouagadougou, Costa d’Avorio che viene autorizzata dal MIUR? Interessante anche sapere che il MIUR 313/11 del 2011 è un Decreto Interministeriale, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 31 ottobre 2011 n. 254 ed ha a che fare con il “Trattamento economico spettante ai titolari dei contratti per attività di insegnamento – art. 23, comma 2, Legge 30 dicembre 2010, n. 240”.

Come dite? Trattasi di impresa olisticamente poco convincente?

Cosa andate a pensare! Sono tante le persone che desiderano potersi fregiare del titolo di Dottore, costi quel che costi. L’Università Popolare degli Studi di Milano svolge attività altamente meritoria. Infatti non richiede test di ingresso, le iscrizioni sono sempre aperte, non c’è obbligo di frequenza, gli esami sono on-line. Insomma fa di tutto, dietro modico compenso, per realizzare i sogni. Non per nulla sponsorizza la Nazionale Italiana Poeti.

Se avete tempo da perdere e volete saperne di più il Web è a vostra disposizione.

Scusate la digressione. Ringraziamo Arianna e riprendiamo il filo.

Il corso di laurea in Scienze Olistiche è “un iter di studi che forma professionisti nelle materie olistiche e bio naturali, attraverso l’apprendimento delle materie, metodi e tecniche specifiche della Naturopatia. Il benessere dell’uomo attraverso uno stato di armonia tra mente, corpo e anima è il concetto chiave dell’olismo. Che significa appunto: “tutto, intero”.

L’olismo quindi studia l’uomo non come somma delle sue parti, guardando gli organi come indipendenti, ma come un ecosistema complesso di elementi interdipendenti tra di loro.

Il corso di studi consente di avere conoscenze nel settore della prevenzione attiva, migliorando la qualità della vita e l’educazione al benessere.

La laurea in Scienze Olistiche, forma consulenti naturopati di elevata preparazione.

L’operatore olistico è una figura della medicina alternativa che opera secondo i principi dell’olismo. L’operatore olistico e del benessere agisce come aiuto per il mantenimento della salute e dell’equilibrio fisico e mentale, attraverso tecniche energetiche, naturali, movimenti corporei, meditazione, counseling, ecc.

Pratiche che stimolano le capacità reattive della parte sana e vitale della persona, considerata come entità globale. Può quindi offrire un supporto integrativo alle cure mediche.

Tra le discipline olistiche rientrano ad esempio: massaggi olistici, riflessologia, shiatsu, aromaterapia, pranoterapia, reiki, tecniche energetiche con i cristalli, rimedi naturali con oli essenziali, fiori di Bach, infusi a base di erbe, alimentazione naturale, yoga, danzaterapia, Qi Gong, esercizi di respirazione, visualizzazione e rilassamento, percorsi di meditazione e mindfulness.

Si tratta di un ampio ventaglio di pratiche, che spesso affondano le proprie radici in antiche tradizioni: la medicina tradizionale cinese, la medicina ayurvedica, la naturopatia, l’omeopatia, l’antroposofia.”

Il tutto è così chiaro e trasparente che vado a iscrivermi…

Torniamo alla medicina quantistica e ai suoi fondamenti teorici.

“Poiché nell’universo tutto vibra, l’organismo non è da meno. Quindi la vita è caratterizzata da vibrazioni e oscillazioni continue, il che fa sì che tutto nell’organismo vibri e pulsi secondo le leggi della fisica. Qualsiasi struttura biologica ha una corrispondenza precisa dal punto di vista ondulatorio e frequenziale.

Ciò è ben noto da tempo e l’elettrocardiogramma e l’elettroencefalogramma sono solo alcuni degli esempi più conosciuti.

Pregasi notare il triplo carpiato raccolto con avvitamento, logicamente necessario, per legare i due paragrafi precedenti.

 

“Ma la ricerca scientifica si è spinta ancora più avanti mostrando come le onde e le oscillazioni proprie dell’organismo costituiscano aspetti essenziali di ogni forma di vita.

Di quale ricerca scientifica si tratti, di nuovo non è dato di sapere.

“… Il corpo materiale è pervaso naturalmente da un campo di oscillazioni e vibrazioni, che costituiscono la controparte energetica di un sistema altamente sofisticato e raffinato. Benché in passato questi aspetti energetici abbiano sempre fatto parte delle conoscenze mediche, solo recentemente sono stati rivalutati come una componente fondamentale ed imprescindibile.”

“L’energia è dovunque, dalle profondità dell’atomo agli ammassi di galassie tutto si trasforma e si muove grazie a questo concetto basilare della fisica. Pur originata in modi differenti, l’energia rappresenta la moneta di scambio di qualsiasi reazione biochimica, di ogni processo metabolico o fisiologico. Dal punto di vista biologico l’energia assume molte forme come per esempio nel caso dell’elettricità, magnetismo e luce. Per esempio è ben noto da tempo che le continue correnti elettriche che avvengono dentro le cellule generano un campo magnetico endogeno rilevabile con un’apposita strumentazione.”

Davvero? Di che strumentazione si tratta? Mah…

“Inoltre le cellule e le sue (in italiano si deve scrivere “loro”, ma i medici quantistici non lo sanno.) componenti sono caratterizzati da campi elettrici particolarmente intensi e in continua variazione provocando la vibrazione delle membrane biologiche. In aggiunta sappiamo che la concentrazione di potassio, sodio e cloro tra dentro e fuori la cellula danno origine a un potenziale elettrico di membrana pari a 70-90 mV, che deve essere conservato il più possibile costante per un buon funzionamento cellulare.

Le evidenze di molti studi, in primis quelli del biofisico Fritz-Albert Popp a Vienna, sottolineano il ruolo svolto dalle interazioni energetiche nel campo della biologia.

Qui si ha a che fare con un paio di trucchi, spesso utilizzati. Il primo ha a che fare con la citazione dei lavori di qualche illustre scienziato. Peccato che se si approfondisce si scopre che sono eminenti personaggi le cui ricerche e conclusioni sono molto, molto criticate e considerate dubbie dal resto della comunità scientifica di appartenenza.

Il secondo trucco invece consiste nel prendere un campo di ricerca realmente scientifico e modificarne argutamente descrizione e obiettivi. Certo che esiste il bio-elettromagnetismo. Ci sono seri istituti di ricerca che se ne occupano. Ad esempio l’IREA, Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Se andate sul loro sito scoprirete cosa fanno.

Nulla a che fare con quanto raccontano i medici quantistici estensori del testo seminale in corso di analisi.

Comunque andiamo avanti con il suddetto testo.

“Per esempio l’energia offerta dai campi elettromagnetici (NDA: Quali?) rappresenta l’energia basilare da cui dipende l’organizzazione vivente ed in grado di incidere sui processi atomici e molecolari. Ne consegue che un qualsiasi sbilanciamento a livello energetico e frequenziale non può che ripercuotersi a livello delle reazioni enzimatiche, biochimiche e metaboliche.

Un altro concetto importante è quello di informazione. Tramite l’informazione è possibile dare forma alle cose, ordinare ed organizzare la materia in modo nuovo ed efficiente. Nell’organismo ogni sistema piccolo o grande necessita di un certo grado minimo di informazioni al fine di renderlo pienamente funzionante ed attivo. Inoltre ogni cellula emette segnali altamente specifici e caratteristici di quella parte o tessuto cui appartiene. In parole semplici lo spettro di segnali emesso può essere immaginato come una vera e propria impronta energetica. In generale le cellule si scambiano informazioni tramite interazioni ondulatorie (es. biofotoni), cioè utilizzano un linguaggio energetico per la trasmissione di informazioni in codice.

“…utilizzano un linguaggio energetico per la trasmissione di informazioni in codice”. C’è da chiedersi come facciamo a dormire la notte. Ci deve essere un baccano nel nostro corpo…

Arriviamo ora al nocciolo della questione.

“Una delle scoperte più rilevanti della fisica quantistica è la conferma che le particelle e le molecole non possiedono solo caratteristiche di “oggetti”. Per esempio, benché l’elettrone possa avere un comportamento simile a una particella compatta (Compatta? Interessante nuovo stato della materia.), i fisici hanno scoperto che non possiede alcuna dimensione concreta vera e propria e può manifestarsi simultaneamente sia come una particella che come un’onda. Questa dualità all’apparenza paradossale è comune anche a molti aspetti ritenuti un tempo solo di natura ondulatoria. La luce, le onde radio, i raggi gamma e X possono passare da uno stato di onde a particelle e viceversa.

Attualmente secondo queste scoperte della fisica si ritiene che le particelle atomiche e le molecole non debbano essere classificate unicamente come onde o particelle, ma in qualche modo sono entrambe le cose al pari di due facce della stessa medaglia.”  

Non è vero. Non passano da uno stato all’altro. Il loro stato dipende dalla modalità di osservazione. Secondo il principio di complementarità, dovuto a Niels Bohr, gli aspetti corpuscolare e ondulatorio di un fenomeno fisico non si manifestano mai simultaneamente, ma ogni esperimento che permetta di osservare l’uno impedisce di osservare l’altro. I due aspetti sono tuttavia complementari perché entrambi indispensabili per fornire una descrizione fisica completa del fenomeno.

In aggiunta uno dei concetti cardine della fisica quantistica dalla metà del XX secolo è sicuramente l’interconnessione tra le cose indipendentemente dalla loro distanza.  Benché sulla base della nostra vita quotidiana riteniamo che le cose abbiano una localizzazione specifica, i fisici ritengono che tutti i punti nello spazio diventano equivalenti a tutti gli altri punti nello spazio ed è inopportuno parlare di qualsiasi cosa come separata dalle altre. La fisica definisce questa proprietà come non–località e questo concetto, una volta traslato nel campo della bio-fisica, rappresenta una delle possibili spiegazioni di come gli esseri viventi riescano a mantenere la loro stupenda organizzazione senza disfarsi nel breve termine.”

Io non ho capito nulla, non so voi. In fisica quantistica la non-località è tutt’altra cosa e non è dato di sapere come si riesca a traslare concetti della fisica alla bio-fisica. Comunque, per gli accoliti credenti:

“La medicina quantistica nasce sulle fondamenta della fisica ondulatoria-quantistica (NdA: a dire il vero esiste la meccanica ondulatoria, anche chiamata quantistica-ondulatoria ed è una delle due prime formalizzazioni, proposta da Erwin Schrödinger, della meccanica quantistica; la fisica ondulatoria-quantistica è una interessante invenzione…) e della biologia molecolare, che hanno cambiato profondamente la nostra concezione dell’universo e delle forme viventi. Come abbiamo detto il bio-campo energetico consente il mantenimento dell’ordine e della struttura dell’organismo diffondendosi dalle cellule ai tessuti agli organi ed ai loro sistemi. Di fatto il corpo può essere paragonato a un sistema cibernetico, in cui i sistemi e le funzioni raggiungono un alto grado di coerenza, di ordine e di integrazione al fine di controllare al meglio ogni attività vitale. Il corpo è fatto da miliardi e miliardi di cellule, le quali in uno stato di salute comunicano continuamente tra di loro con lo scopo di organizzarsi e far funzionare i vari apparati in modo rapido ed efficiente. È possibile perciò affermare che gli aspetti energetici e frequenziali garantiscono una continua condizione di equilibrio. Queste evidenze da una parte consentono di dare una spiegazione aggiuntiva all’enorme e meravigliosa complessità della vita e, dall’altra, di aprire una nuova prospettiva dal punto di vista terapeutico e clinico.

… Riassumendo, ogni disturbo o malattia determina un blocco delle bio-frequenze, che presiedono naturalmente ai processi di regolazione del corpo. Questa anomalia energetica ed informazionale provoca effetti a cascata sullo stato di salute delle cellule, poi dei tessuti ed infine a livello sistemico.

L’utilizzo di frequenze specifiche può avere effetti positivi e benefici sull’organismo. (Può? Allora può avere anche effetti negativi e nocivi…?)

La medicina quantistica si occupa degli aspetti fisici ed energetici del corpo, in particolar modo della regolazione delle strutture e delle reazioni biochimiche. Prende spunto dalla teoria ondulatoria della fisica per applicarla in campo clinico focalizzandosi sulla natura ondulatoria dell’essere vivente.

Il concetto di dualità particella-onda consente di poter intervenire e supportare l’organismo tramite trattamenti frequenziali, che inducono nell’organismo risposte specifiche e benefiche. In merito è stato dimostrato che le vibrazioni energetiche (es. elettromagnetiche), oltre ad essere da tempo utilizzate nel campo della diagnostica (es. ECG), possono determinare effetti a livello biologico. Numerosi studi  hanno ormai dimostrato (quali e quando non è dato, al solito, di sapere…) che l’applicazione di frequenze specifiche, soprattutto da 3 Hz a 30 kHz, è in grado di influenzare la sintesi proteica, le reazioni enzimatiche, la migrazione, la densità e la replicazione cellulare e possono avere un’azione anti-infiammatoria, energizzante e rigenerativa sull’organismo. Persino campi magnetici all’apparenza molto deboli sono in grado di esercitare effetti biologici, di cui si interessa la medicina quantistica e la biorisonanza. In special modo sembra che gli effetti principali dei campi energetici a livello cellulare avvengano a livello della membrana biologica, che rappresenta un’interfaccia essenziale per la vita delle cellule ed i suoi processi come per esempio l’equilibrio ionico, il trasporto delle molecole e la captazione dei segnali esterni tramite i recettori.

In conclusione le evidenze nel campo della bio-fisica raffigurano l’organismo al pari di un’entità energetica ed informazionale. Da qui prende avvio la medicina quantistica ed i suoi trattamenti nel campo della salute.

Per avere maggiori informazioni contatta la segreteria del Centro di Medicina Biologica.

Se proprio volete, contattateli, a vostro rischio e pericolo.

Interessante notare che lo stesso stile viene utilizzato dagli altri innovativi approcci che hanno a che fare con la quantistica.

Prendiamo la leadership quantistica, anzi quantica, facendo notare che non si sognano minimamente di definire cosa sia un Leader:

La leadership quantica è la nuova visione di management che integra le più efficaci pratiche della leadership tradizionale con le recenti scoperte della fisica quantistica e delle neuroscienze.

Il leader quantico è colui che ha la consapevolezza di essere ‘cocreatore’ di ogni momento della realta’ e come tale in grado di co-crearla ed influenzarla ininterrottamente.

Questo avviene attraverso le sue idee, il suo stato mentale, le sue convinzioni, i suoi obiettivi.

Le sue visioni indirizzano la realtà, la modellano, la plasmano, la modificano e possono rappresentare innovazioni in grado di creare discontinuità rispetto al passato.

Le scoperte delle neuroscienze hanno apportato maggiore conoscenza e chiarezza sui processi che regolano la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di modificare la propria struttura e funzionalità, e hanno evidenziato come esistano onde cerebrali in cui sia possibile utilizzare questo fenomeno per riprogrammare le nostre connessioni sinaptiche ed avere effetti significativi sul nostro comportamento e sulla realtà circostante.

Alcune teorie della fisica quantistica hanno evidenziato come osservando la realtà questa si modifichi. L’osservatore sarebbe in grado di trasformare in realtà una delle potenziali infinite possibilità, attraverso l’azione mentale che si genera nello stato di piena consapevolezza.

Mediante specifiche pratiche di meditazione è possibile modificare gli schemi mentali al fine di raggiungere gli obiettivi preposti, accrescere la presenza mentale, favorire la creatività, e accrescere le performances di leader e di manager.

«La leadership quantica cambia la prospettiva della realtà e del come far accadere le cose. Se la realtà cambia, abbiamo bisogno di strumenti diversi. Con la leadership quantica e l’aiuto della meditazione impariamo a usare l’intenzionalità creatrice, cioè la facoltà mentale che ci permette di influenzare la realtà», così afferma Domenico Signorini, 46 anni, ingegnere, local general manager della multinazionale Lincotek a Rubiano (Parma) e fondatore nel 2020 del Quantum Leadership Activism insieme a Gioacchino Pagliaro, direttore dell’Uoc di psicologia ospedaliera nel dipartimento oncologico della Ausl di Bologna e per 17 anni professore di psicologia clinica all’Università di Padova.

Ricordate, sempre citare qualche luminare accademico per avere maggiore credibilità.

Nessuno, nei miei lunghi anni di attività manageriale, mi ha mai pagato una singola ora di stipendio per dedicarmi a pratiche di meditazione in orario d’ufficio. Il che spiega perché non sono mai diventato un leader quantico… forse nemmeno un leader classico.

Basta così. Inutile dilungarsi ulteriormente.

La fisica quantistica è roba seria, molto seria e molto difficile da capire.  Come disse Richard Feynman, Nobel per la fisica e grande maestro: “Non c’è nessun talento, nessuna speciale abilità che permetta di comprendere la meccanica quantistica o di immaginare i campi elettromagnetici, servono pratica, lezioni, apprendimento e studio.”

Non ci sono scorciatoie.

A conclusione delle vostre dotte chiacchiere, dove usate a profusione il termine quantistico/a oppure quantico/a, ricordatevi sempre di sottolineare che è sempre necessario imparare la differenza fra il conoscere il nome di qualcosa e conoscere qualcosa.

Vorrei dare un consiglio finale. Se i vicini di ombrellone, oppure chi vi siede accanto mentre sorseggiate fresca bevanda, iniziano a sproloquiare di quantistica, guardateli con bonario disgusto e alzatevi.  

Eviterete di perdere tempo e di bruciare sinapsi e neuroni. Meglio farlo in modi alternativi.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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