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L’ANTARTIDE SI RIDUCE…O NO?

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
27/06/2023
in SCENARI
L’ANTARTIDE SI RIDUCE…O NO?
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TE LO LEGGO IO

Occorre una premessa. Per quanto sintetica, non sarà breve.

C’è una roba, molto maltrattata, che si chiama Scienza. Quella con la S maiuscola. Inutile essere originali per inventare un’accettabile definizione. Si fa prima a ricorrere a Wikipedia:

“La scienza è un sistema di conoscenze ottenute attraverso un’attività di ricerca prevalentemente organizzata con procedimenti metodici e rigorosi, coniugando la sperimentazione con ragionamenti logici condotti a partire da un insieme di assiomi, tipici delle discipline formali. …

… Il suo obiettivo è di pervenire a una descrizione verosimile, con carattere predittivo, della realtà e delle leggi che regolano l’apparenza dei fenomeni. Le discipline scientifiche possono essere suddivise in due categorie:

  • le scienze empiriche, che sono suddivise in scienze naturali (fisica, chimica, biologia, geologia, astronomia) e scienze sociali che studiano la natura a partire da osservazioni empiriche (sociologia, antropologia, storia, scienze politiche, economia, geopolitica, psicologia, pedagogia, ecc.)
  • e le scienze applicate, tra cui ad esempio ingegneria e medicina, che si servono dei risultati delle prime due per fare progredire la tecnologia e l’industria sviluppando nuovi prodotti e servizi. …

… Vengono detti scienziati tutti coloro che si dedicano alla ricerca di nuove conoscenze utilizzando metodi scientifici. La scienza moderna si sviluppa in modo particolare a partire dalla rivoluzione scientifica del XVI secolo con l’accumulo di conoscenze nei più svariati ambiti del sapere. La storia della scienza ne descrive lo sviluppo nel tempo.”

Ottimo e abbondante. L’affermazione da sottolineare è quella che recita: “sistema di conoscenze ottenute attraverso un’attività di ricerca prevalentemente organizzata con procedimenti metodici e rigorosi, coniugando la sperimentazione con ragionamenti logici”.

Poi c’è il Giornalismo. Quello con la G maiuscola. Si ringrazia ancora Wikipedia per l’aiuto:

“Il giornalismo è l’insieme delle attività e delle tecniche volte a reperire, diffondere e commentare notizie tramite ogni mezzo di pubblicazione. “

Le notizie devono soddisfare i criteri di “notiziabilità” che, a loro volta, soddisfano i cosiddetti “valori notizia”. I valori notizia operano in maniera complementare, in combinazione fra loro e derivano da considerazioni che riguardano il contenuto delle notizie, il prodotto editoriale, il mezzo di comunicazione, la concorrenza e il pubblico. Lista non esaustiva.

Da citare anche l’importanza, nel giornalismo, delle “fonti”. Possono essere persone, istituzioni o documenti in grado di fornire informazioni sui fatti e fenomeni che hanno carattere di notiziabilità. Il giornalista se ne avvale quando non è testimone diretto di un evento. La fonte, considerata l’importanza che riveste ai fini della veridicità della notizia, deve sempre essere citata nell’articolo. Più la fonte è autorevole, maggiore è la garanzia della veridicità dell’informazione.

Le fonti si distinguono tra fonti dirette o testimoniali (i protagonisti di un evento o le persone che vi hanno assistito) e fonti indirette (agenzie di stampa, giornali concorrenti, giornali stranieri, testate online, …). Devono essere fonti credibili, professionali, perché la veridicità delle informazioni è il cuore della responsabilità del giornalista.

Poi ci sono scienza e giornalismo. Nessuna maiuscola in questo caso. Nulla di quanto sopra esposto si applica a esse.

La scienza con la s minuscola, che poi è banale pseudoscienza, fa leva su superstizione, fanatismo o semplice stupidità, alimentando schiere di terrapiattisti, negazionisti, astrologi, fedeli dei numeri in ritardo al lotto. Il trucco è sempre lo stesso. Si parte da un’evidenza scientifica, la si nega o si inventa interpretazione più o meno fantasiosa e si sfida la comunità scientifica a dimostrare che l’affermazione è falsa. Essendo costruita sul nulla, niente può dimostrarne la falsità.

Il giornalismo con la g minuscola è quello dove trionfa la notizia parziale o interpretata. Meglio se le conseguenze di questa pseudo- o para-notizia sono catastrofiche. Di solito non viene fornita scadenza temporale. Accadrà. Quando non si sa, ma accadrà. Spesso si ha a che fare con qualcosa di invisibile, ma presente ovunque, causato da tutto e da tutti e da nessuno in particolare. Sempre sicuramente nocivo.

Quando pseudoscienza e pseudogiornalismo si incontrano allora si fa gran spettacolo: le catastrofi prossime venture.

Qualche esempio del recente passato: il clorofluorocarburi e il buco dell’ozono spacciato per foro, anidride carbonica ed effetto di serra, senza però menzionare le conseguenze dell’aumento della concentrazione in atmosfera del metano, i supervulcani che si risvegliano, gli asteroidi di passaggio che decidono di fermarsi, in modo violento, sulla Terra.

Oggi va alla grande il cambiamento climatico. Mari che salgono, isole che affogano, deserti che rinverdiscono e praterie desertificate, “bombe” d’acqua (NB: Non esistono!! Si chiamano nubifragi, ma un giornalista, g piccola, sicuramente italiano, ha deciso altrimenti. Probabilmente è andato a cercare su Google e ha trovato Water Bomb, palloncino pieno d’acqua, che in italiano si traduce con “gavettone”…).

Da non dimenticare i ghiacciai che scompaiono, l’Antartide che si sta sciogliendo.

Peccato che non sia vero.

Torniamo nel mondo della Scienza, S maiuscola per parlare dell’articolo di Andreasen, J. R., Hogg, A. E., and Selley, H. L dal titolo “Change in Antarctic ice shelf area from 2009 to 2019, pubblicato da “The Cryosphere”, 17, 2059–2072; https://doi.org/10.5194/tc-17-2059-2023, 2023.

Ricevuto il 12 Ott 2022 – Inizio valutazione: 01 Nov 2022 – Rivisto il 10 Mar 2023 – Accettato l’08 Apr 2023 – Pubblicato il 16 Maggio 2023.

Per l’attendibilità della notizia e la verifica delle fonti siamo a posto.

Chi ha curiosità scientifiche e vuole conoscere i dettagli può andare a leggerselo. Viene descritta la modalità con cui si sono raccolti, analizzati e sintetizzati i dati relativi ai ghiacci dell’Antartide, sia delle piattaforme, sia della calotta di ghiaccio, nonché le informazioni relative ai metodi adottati.

Le piattaforme di ghiaccio sono spesse masse di ghiaccio e si formano dove un ghiacciaio o una calotta di ghiaccio, giunti in corrispondenza della costa, si spingono sulla superficie dell’oceano: si trovano esclusivamente in Canada, Groenlandia e nell’Antartide. Ci deve essere un continente su cui appoggiarsi. L’artico è solo ghiaccio. L’antartide no. Sono vaste piattaforme galleggianti e forniscono un supporto di rinforzo alla calotta glaciale, stabilizzando il flusso di ghiaccio a terra e il suo contributo al livello globale del mare.

Negli ultimi 50 anni le osservazioni satellitari hanno mostrato che le piattaforme di ghiaccio crollano, si assottigliano e si ritirano. Tuttavia, sono osservazioni locali. Ci sono poche misurazioni del cambiamento in tutta l’Antartide nell’area della piattaforma di ghiaccio.

Per colmare questa lacuna, gli autori hanno utilizzato i dati del satellite MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) per misurare il cambiamento, dal 2009 al 2019, nella posizione e nell’area del fronte della piattaforma di ghiaccio su 34 piattaforme in Antartide.

I risultati sono molto interessanti. Per alcuni versi sorprendenti. Nell’ultimo decennio la riduzione dell’area nella penisola antartica (6693 km2) e nell’Antartide occidentale (5563 km2) è stata ampiamente compensata dalla crescita dell’area nell’Antartide orientale (3532 km2) e dalle grandi piattaforme di ghiaccio di Ross e Ronne-Filchner (14 028 km2).

Il più grande ritiro è stato osservato sulla piattaforma di ghiaccio Larsen C, dove 5917 km2 di ghiaccio sono stati persi durante un evento di distacco nel 2017.

Il più grande aumento dell’area è stato osservato sulla piattaforma di ghiaccio di Ronne nell’Antartide orientale, dove un graduale avanzamento nell’ultimo decennio (535 km2 yr−1) ha portato a un aumento dell’area di 5889 km2 dal 2009 al 2019.

Complessivamente, l’area della piattaforma di ghiaccio antartica è cresciuta di 5305 km2 dal 2009, con 18 piattaforme di ghiaccio in riduzione e 16 in crescita.

Le osservazioni presentate nell’articolo mostrano che le piattaforme di ghiaccio antartiche hanno guadagnato 661 Gt di massa di ghiaccio nel decennio considerato dallo studio.

Come sarebbe a dire? L’Antartide si sta sciogliendo, lo dicono tutti! Il cambiamento climatico è innegabile, la terra sta riscaldandosi, i ghiacciai di sciolgono sempre di più.

Com’è possibile che nel periodo 2009-2019 il ghiaccio dell’Antartide è aumentato di 661 gigatonnellate, ovvero 661 seguito da 13 zero chilogrammi: 661 milioni di milioni.

La risposta è semplice. Chi afferma che il ghiaccio si riduce, guarda solo a una parte dell’Antartide, quella che gli fa comodo e solo negli anni che confermano la tesi che si vuole sostenere.

Se si guarda all’intera Antartide, su un periodo sufficientemente lungo di tempo, i risultati sono totalmente differenti, Anzi, opposti.

Se si osserva la mappa sopra riportata è facile dedurre come sono andate le cose. In rosso le aree in riduzione. In blu quelle in crescita.

Con l’eccezione delle aree Baudouin, Totten e Merz, la riduzione viene registrata nel quadrante compreso fra i -30 °W e i -150 °W. Se ci si limita a tale zona, scegliendo gli anni di osservazione, i ghiacci sono in diminuzione. Affermarlo non è raccontare balle e di certo si fa notizia. Come accennato, quanto più la notizia è foriera di catastrofe, tanto più ha valore per chi bazzica la scienza e il giornalismo con la minuscola.

Non si raccontano balle, ma nemmeno la verità. O meglio, si racconta una verità parziale. Per definizione, se parziale non è verità. In sintesi, in Antartide il ghiaccio aumenta.

Diversa la storia dell’Artide. Guardando al mese di maggio, nel 1980 la media mensile dell’estensione dei ghiacci marini era pari a 13,8 milioni di chilometri quadrati; nel 2023 il valore è sceso a 12,5 circa (Dati NSIDC – National Sea Ice News & Analysis). Una riduzione del 2,4 per cento per decade.

Da tenere presente che le due regioni non sono confrontabili. L’Artide è una zona di ghiaccio circondata dal mare, l’Antartide è un continente circondato dal ghiaccio.

Insomma, state attenti. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Qualunque notizia vi capiti di leggere, se è di vostro interesse, approfondite. Verificate con quale Scienza e Giornalismo avete a che fare: con la maiuscola o con la minuscola. Cercate le fonti, incrociate i dati. Leggete le diverse opinioni per costruire la vostra.

I grandi proclami hanno vita breve. Le grandi certezze sono quasi sempre grandi sciocchezze.

Come dite? Volete sapere se il clima sta cambiando?

L’unica risposta onesta che si possa dare è che è in cambiamento continuo. Abbiamo a che fare con un sistema altamente complesso e non lineare, di cui abbiamo comprensione molto limitata.

Sta cambiando in modo più rapido che in passato?

Di che passato si sta parlando? Dieci anni fa? Diecimila anni fa? Milioni di anni fa?

Non lo sappiamo, perché non abbiamo dati sufficienti per fare qualsivoglia affermazione.

Cambia per colpa nostra, di noi umani?

Di certo non è una buona idea continuare a usare le risorse -tutte comunque limitate- del nostro pianeta in modo inefficiente e inefficace.

Non sappiamo che effetto e conseguenze hanno le nostre attività. Il principio di prudenza dice che quando non si sa, meglio non fare.

Cercare di cambiare noi il clima è una stupidaggine assoluta. Non ne sappiamo abbastanza, non sappiamo come, non sappiamo cosa potrebbe accadere.

Invece occorre attrezzarci per gestire il cambiamento, se ci sarà.

Siamo in grado di farlo, sempre che si abbia l’umiltà e l’accordo per farlo.

Molto improbabile…

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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