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LA PARALISI FERROVIARIA FOTOGRAFA LO STATO DI SALUTE DELL’ITALIA

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
07/05/2023
in EDITORIALI
LA PARALISI FERROVIARIA FOTOGRAFA LO STATO DI SALUTE DELL’ITALIA
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TE LO LEGGO IO

Sei o sette ore di ritardo e non avere nemmeno la scusa dei vandali informatici che hanno devastato il “sistema nervoso” della rete ferroviaria italiana: ecco la vera tragedia del trasporto nazionale.
Quel che è accaduto ieri ha superato i “confini della realtà”, come si intitolava una fortunata serie televisiva in bianco e nero di tanti tanti anni fa. Dalle nostre parti non c’è alcun bisogno di ingaggiare abili sceneggiatori per creare situazioni surreali, perché ogni giorno la fantasia viene superata in larga misura dalla veridicità degli eventi.
Fosse successo oggi, qualcuno poteva intonare “Una domenica bestiale” di Fabio Concato. Il verificarsi di sabato – complice la giornata non festiva – ha permesso invece alla eterogenea comunità dei viaggiatori di levare al cielo cori di bestemmie che nemmeno una polifonica di fabbri (soliti martellarsi le dita sull’incudine) avrebbe potuto far risuonare nell’atmosfera.
Oltre ai finora provvidenziali hacker, a lamentarsi del mancato addebito del disastro sono le gang “minerarie” di origine ROM che da tempo lavorano alacremente “estraendo” il rame non dalle viscere del sottosuolo, ma dai cavi della rete di alimentazione delle linee ferroviarie.
Brillanti pirati hi-tech e imprenditori zingari del “ri-uso” di metalli di pregio si chiedono chi possa essere stato più bravo di loro nel confezionare un così portentoso cocktail di disagi.
Qualcuno – legittimamente impressionato da questa performance sovrumana – ha domandato che chi è riuscito ad ottenere un simile risultato venga sottoposto ai test del doping, perché nessuno in condizioni normali sarebbe riuscito in una impresa del genere.
L’accasciarsi della forza motrice sarebbe da addebitare alla necessità di potenziare le infrastrutture: così è stato raccontato, implorando la comprensione di chi si era sgolato nell’urlare la propria rabbia ben oltre quel che il più efferato tifoso del Napoli possa aver fatto nella notte dello scudetto. Il “dovete capire” non ha sortito l’effetto desiderato, forse perché i cittadini si sono vagamente stufati di tollerare malfunzionamenti apocalittici e soprattutto di farne le spese.
E’ difficile credere che ci si sia accorti dell’esigenza di “vitalizzazione” della rete ferroviaria solo nel pomeriggio del 6 maggio 2023. Inebriati dai record di velocità sulla tratta Roma-Milano, l’interesse a mantenere in efficienza il resto dei gangli di trasporto è sceso praticamente a zero dimenticando l’unicità dell’intero sistema e la travasabilità dei problemi dalla parte lasciata in cancrena a quella “in ottima forma”.
Il discorso è certo complesso e non liquidabile in poche righe, ma qualche considerazione proprio non la si può (e deve) evitare.
Se la responsabilità della catastrofe non la si può rifilare ai soliti ignoti colpevoli (hacker e ROM stavolta sono davvero estranei), possibile che non si riesca ad identificare chi aveva ruoli di indirizzo, gestione e controllo e che svolgeva queste mansioni certo non “pro bono” ma remunerato e premiato in proporzione ai delicati compiti assegnati?
Nella periodica atmosfera di rinnovo dei Consigli di Amministrazione delle società partecipate pubbliche e di collocamento dei manager graditi alla politica e alle lobby dei fornitori, e questo vale in ogni settore in cui lo Stato è presente, si può prevedere qualche meccanismo di salvaguardia?
A quelli che preferiscono uscire dall’impasse proclamando “purtroppo abbiamo trovato tutto così” oppure “adesso vi facciamo vedere noi”, mi permetto di suggerire di andare a cercare a casa chi ha creato situazioni di questo genere magari ricevendo premi di risultato o incentivi di varia sorta.
Si mettano in conto gli errori a chi ha sbagliato o semplicemente ha fatto solo in modo di arrivare “indenne” al passaggio di testimone con il successore cui affidare nella staffetta un ingannevole candelotto di dinamite…
E’ meglio che il bussare all’abitazione di questi signori lo facciano le rispettive aziende. Non oso immaginare se a scoprirne prima l’indirizzo fosse un pendolare incazzato cronico o un viaggiatore con una patologia di irascibilità acuta da 480 minuti di ritardo…

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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