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UTILE UN CAZZO, SIGNOR SINDACO E SIGNOR ASSESSORE

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
26/04/2023
in EDITORIALI
UTILE UN CAZZO, SIGNOR SINDACO E SIGNOR ASSESSORE
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TE LO LEGGO IO

E’ la pagina del sito web del Comune di Roma che riguarda il provvedimento restrittivo alla circolazione delle auto d’epoca, oppure è il provvedimento stesso?
Il titolo provocatorio sembrerebbe riferirsi a quel che si legge su Internet dove campeggia “pagina in allestimento” e l’idiota domanda “ti è stata utile questa pagina?” che meglio di qualsivoglia commento sintetizza la consistenza delle argomentazioni che hanno indotto il Campidoglio a varare una norma draconiana sui veicoli vintage che qualche volta capitava di veder spiccare nella fiumana di mezzi nel traffico della Capitale.


Ne avevo già scritto in due diverse occasioni. L’ho fatto, inutilmente, il 17 novembre 2022 e il successivo 8 dicembre. Rieccomi.
Secondo il Sindaco Gualtieri e l’assessore Patanè la responsabilità dell’inquinamento atmosferico è da attribuirsi a quelle macchine che, tenute in ordine come orologi svizzeri, percorrono in città qualche decina di chilometri l’anno e lo fanno quasi esclusivamente per fare una gita fuori porta e certo non per incolonnarsi nella babele urbana.
Chi ha pensato ad una pressione di qualche lobby di costruttori di auto intenzionata ad incrementare le vendite del nuovo, si sbaglia. Chi ha una o più auto d’epoca non le cambierà con una utilitaria o un SUV appena uscito di fabbrica. Inutile pensare che il provvedimento sia stato dettato da biechi interessi imprenditoriali.


Nel frattempo è iniziato un contenzioso amministrativo e sono stati avviati tavoli tecnici e organizzati incontri: l’unica cosa che è rimasta fuori dal ring affollato da politici, burocrati e associazioni è certamente il buon senso.
La normativa include nelle auto d’epoca quelle con più di trent’anni e ammette quelle che hanno superato la soglia dei vent’anni qualora rivestano interesse storico (non si sa bene in base a quale criterio). Non ho idea quanti siano i veicoli ultrasessantennali o semplicemente che hanno raggiunto il traguardo dei “50” in giro per la città e quanto i rispettivi proprietari abbiano intenzione di farne un uso quotidiano esponendoli al rischio di ammaccature o di altri infortuni stradali che troverebbero difficile soluzione per la comprensibile rarità dei ricambi.


Senza dubbio non sono mancati i furbetti che hanno riesumato vecchi rottami per muoversi in città pagando tassa di circolazione ed assicurazione ridotte che spettano alle auto storiche. Se questo è il problema, si abbia il coraggio di punire queste persone e non una comunità di soggetti colpevoli solo di avere passione per qualcosa di bello. Mentre – come tanti altri – cerco un garage fuori Roma dove deportare “i miei giocattoli” penso quanta poca cultura ci sia nel legiferare in maniera komheinista raccontando che solo così avremo una città a dimensione d’uomo.
Non sarà un collezionista agiato a far valere le proprie ragioni. Chi tratta con garbo ossessivo una “vecchia signora a quattro ruote” è un non violento per antonomasia.
Temo per chi guarda con preoccupazione diversa dalla mia l’installazione di telecamere, l’infittirsi di controlli, il piovere multe. Penso a chi con la “macchina vecchia” andava a lavorare, magari arrivando dalla periferia al capolinea della metropolitana.

Quanto possono girare le scatole a chi da una dozzina d’anni aspetta l’apertura del parcheggio di scambio a Piazza Conca d’Oro per prendere la Metro B1 e per tutta risposta (a parcheggio naturalmente chiuso) si vede vietato il semplice arrivare a quei tre piani sotterranei che erano destinati ad accogliere le auto di chi poi proseguiva con i mezzi pubblici?
Il precario, il lavoratore in nero non per sua scelta, la commessa sfruttata e sottopagata e mille altre persone in difficoltà a chi chiederanno i soldi per comprare un mezzo di trasporto sostenibile se fatica già ad arrivare a fine mese?

L’avvocato Patanè, assessore alla mobilità, si è posto questa domanda? Mi auguro non voglia rispondere “ci sono i mezzi pubblici” perché non c’è spazio per ironia e sarcasmo. Vada a farsi un giro per la città e provi il brivido da “b-movie” che tocca in sorte ogni giorno e più volte al giorno al cives romanus.
Perché, invece di sculacciare i collezionisti e di condannare senza appello i meno abbienti, non fa funzionare l’ATAC, magari cacciando chi l’ha trasformata in un cumulo di debiti o semplicemente chi non lavora? Quella sì che sarebbe una bella dimostrazione di forza.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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