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LA CORRIDA DIGITALE CHE HA “MATATO” LA SPAGNA

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
28/04/2025
in EDITORIALI
LA CORRIDA DIGITALE CHE HA “MATATO” LA SPAGNA
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TE LO LEGGO IO

Siccome i Governi non lo dicono, l’attacco informatico che ha messo in ginocchio la penisola iberica non c’è stato.

Meglio parlare di un guasto. Meglio non capire nemmeno di quale guasto si tratti. Meglio far vedere che non si ha paura del buio…

Mentre i teenagers in queste ore consigliano di vedere Robert De Niro nella serie “Zero Day” e i loro genitori consigliano Bruce Willis in “Die Hard 4 – Vivere o morire” uscito nelle sale cinematografiche nel 2007, mi permetto di segnalare che di paralisi universali ce n’è già traccia nella vecchia pellicola “Ultimatum alla terra” del 1951.

Per avere idea del brivido che stanno vivendo in Spagna e dintorni, il cinema offre tanti spunti ma forse – come un tempo – è più appassionante ascoltare certe storie da chi come i nonni le sa raccontare meglio perché meglio le conosce.

Purtroppo non siamo dinanzi ad una brillante sceneggiatura, ma stiamo sfogliando le pagine di una cronaca che ci rifiutiamo di prendere sul serio. Comprendo lo spirito rassicurante di chi – sminuendo la caratura dei pericoli contemporanei e la drammatica vulnerabilità che contraddistingue le nostre difese – spera di mantenere la calma, ma credo che emulare gli struzzi nascondendo la testa sotto la sabbia non sia la soluzione.

L’apocalisse derivata dal collasso delle reti elettriche è la dimostrazione di una fragilità che nessuno ha mai voluto ammettere. Nel 2003 si visse una esperienza analoga con un blackout catastrofico che fermò l’Italia, facendo parlare di un albero abbattutosi su una linea aerea ad alta tensione e insegnandoci (peraltro senza che nessuno abbia imparato la lezione) l’imprevedibilità delle insidie e la necessità di immaginare ed analizzare i rischi e di studiare e predisporre idonee contromisure.

L’energia è il tallone d’Achille, primo dei vulnus che chiamiamo “infrastrutture critiche” e in cui sono contemplate le telecomunicazioni, i trasporti, la sanità e la finanza. Negli anni il processo di informatizzazione ha vivacizzato l’evoluzione del nostro vivere quotidiano e nessuno si è mai chiesto chi stesse effettivamente lavorando su macchine e programmi destinati a diventare il sistema nervoso dei vari Paesi.

Il software è stato scritto da sconosciuti spesso sottopagati, è stato comprato da aziende negriere con dipendenti sfruttati e proporzionalmente incazzati, è stato realizzato da terroristi infiltrati nei ranghi di subsubfornitori, è stato banalmente compilato con troppa fretta e troppo poca attenzione come i tanti bug non finiscono di dimostrare.

Chiunque abbia voluto piazzare una “backdoor” (ovvero una porticina segreta) nelle righe di codice di questo o quel programma lo ha fatto, garantendosi un accesso indebito per il futuro. Qualunque genio incompreso e mortificato quotidianamente ha piazzato le sue “bombe” all’interno delle procedure in esercizio nei più diversi delicati contesti, bombe a tempo pronte ad “esplodere” al trascorrere di giorni e mesi o bombe logiche destinate ad attivarsi al verificarsi di una determinata condizione…

Qualcuno dovrebbe far capire alla gente che gli attacchi hi-tech, come la vendetta, sono un piatto che si consuma freddo.

Sbaglia chi cerca di capire chi ha lanciato il sasso per infrangere la vetrina della nostra serenità. Quella pietra può esser stata scagliata chissà quanto tempo fa, quasi fosse un proiettile vagante rimesso in movimento dall’involontaria pressione liberatoria del tasto “pausa”.

Ci si domandi quanti sistemi informatici sono stati analogamente “minati” con largo anticipo, magari con azioni troppo vecchie per essere ancora conservate nei “log” che registrano e storicizzano ogni evento…

I russi, con grande calma e incredibile silenzio, hanno disseminato di trappole questo genere di campo di battaglia aspettando l’occasione propizia per andare a segno. Il prossimo “clic” chi andrà a colpire? E soprattutto si avrà ancora il coraggio di far finta di nulla e di recitare il mantra che le competenze in materia non servono?

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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