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ECCO COME DIFENDERSI DALLA TRUFFA DEL FINTO MARESCIALLO DEI CARABINIERI

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
02/02/2025
in EDITORIALI
ECCO COME DIFENDERSI DALLA TRUFFA DEL FINTO MARESCIALLO DEI CARABINIERI
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TE LO LEGGO IO

I Carabinieri “veri” del Comando Provinciale di Genova hanno arrestato quelli “falsi” che operavano frodi e truffe su tutto il territorio nazionale. Un “plotone” di delinquenti è finito in manette, ma la cattura dei 21 componenti della banda non significa “pericolo scampato”.

Stiamo parlando di una delle più micidiali truffe agli anziani, quella basata sulla telefonata di un sedicente sottufficiale dell’Arma che informa che un famigliare ha causato un incidente stradale con feriti e per rimetterlo in libertà c’è da pagare una cauzione di migliaia di euro.

Se ne è sentito parlare, ma nessuno poteva immaginare che questo genere di operazione fosse diventato un “modus operandi” ben codificato e attuato in maniera scientifica.

La scelta delle vittime

Bersaglio di questa redditizia malefatta sono generalmente persone anziane e la scelta è ben studiata perché chi chiama deve far leva sulla sensibilità, sulla paura che la situazione sia davvero grave, sul desiderio di far qualcosa per aiutare il parente in terribile difficoltà.

Per innescare il timore che rende “ubbidiente” la vittima, chi telefona si qualifica come maresciallo dei Carabinieri oppure come avvocato d’ufficio chiamato urgentemente sul posto dove sarebbe avvenuto il micidiale incidente.

Alla qualifica del chiamante si aggiunge un tono di conversazione autorevole e determinato. Chi risponde alla chiamata è sorpreso, imbarazzato e impreparato a reagire: un comprensibile senso di smarrimento contribuisce a spingere il malcapitato ad eseguire tutto quel che la voce gli ordina perentoriamente di fare.

Una organizzazione meticolosa

Chi agisce in modo fraudolento non è un soggetto improvvisato. La brillante operazione di servizio dei CC del capoluogo ligure ha portato a scoprire che i criminali avevano addirittura una specie di “centrale operativa”, che coordinava gli specialisti sguinzagliati in giro per l’Italia.

La combriccola aveva persino una sorta di Comando Generale retto dalla coppia Alberto Macor e Marica Mastroianni, che da Napoli avevano il controllo della fiorente attività… Erano loro ad occuparsi di ogni dettaglio delle “pattuglie”, organizzando le trasferte in maniera precisissima. Erano loro ad organizzare i “call center”, a fare i biglietti del treno e a prenotare bed&breakfast o appartamenti per chi andava “in missione” fuori sede, a noleggiare le auto necessarie per gli spostamenti.

Agli “operatori” consegnavano vecchi cellulari privi di connessione a Internet per evitare che l’uso di uno smartphone potesse lasciare tracce varie e agevolare l’eventuale rintraccio a seguito di una prevedibile denuncia del truffato. La SIM naturalmente era intestata a persone che l’hanno ottenuta con documenti fasulli o passaporti di extracomunitari che poi hanno lasciato l’Italia…

Nessun particolare veniva trascurato e il business criminale in meno di due anni ha fruttato oltre 700 mila euro in contanti e 90 mila euro in gioielli.

Come funzionava e, purtroppo continuerà, a funzionare.

La cattura di questi personaggi premia gli sforzi investigativi ma purtroppo non risolve il problema, perché altri continueranno ad adoperare questo sistema.

Dopo la telefonata di aggancio, i banditi stabilivano un dialogo con i soggetti prossimi ad esser truffati, chiedendo loro di fare tutto il possibile per provvedere al pagamento in denaro o con preziosi della somma necessaria per “liberare” il figlio o il nipote che avrebbe combinato un grosso guaio.

Il falso maresciallo o il sedicente avvocato spiegavano che un incaricato era disponibile a raggiungere a casa chi poteva farsi carico della cauzione da versare…

Il resto è facile da immaginare, con anziani nonni, genitori o zii pronti a metter mano ai risparmi e ad oggetti anche legati a ricordi una vita, o addirittura ad andare in banca per prelevare le somme necessarie…

Come “salvarsi”

Chi riceve telefonate di questo tipo deve chiedere all’interlocutore di avere un numero o il nome dell’ufficio o del Comando dove poter richiamare. La scusa potrebbe essere che sente poco la voce o che la comunicazione è disturbata… Non è facile, si sa, specie se si è agitati dalla notizia allarmante.

Ma richiamando i Carabinieri si può scoprire subito che si tratta di una truffa.

E’ necessario ricordare che nessun Comando dell’Arma manda persone a ritirare denaro a casa della gente e non va dimenticato che accogliere nella propria abitazione soggetti sconosciuti può esporre a rischio di aggressione, rapina e ogni altra violenza.

Occorre allertare immediatamente qualche familiare “vero”, un vicino di casa, un amico o conoscente, ben sapendo che i criminali per impedire questa contromossa faranno di tutto per tenere la persona anziana a parlare al telefono con loro così da evitare che possano telefonare a chicchessia-

Questo genere di pericolo deve essere spiegato in famiglia, con calma e senza creare un inutile clima di apprensione. C’è tutto il tempo per arrivare pronti dinanzi ad una simile insidia, ma bisogna essere preparati il prima possibile.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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