CIAO ANDREA!

0:00 / 0:00

TE LO LEGGO IO

Ci sono momenti in cui i polpastrelli guardano la tastiera e non riescono a muoversi. Sono gli stessi istanti in cui manca la voce e non si trovano le parole.

Parliamo di un “adesso” che non avremmo mai voluto dovesse arrivare.

Lo si sente dire tante volte, ma questa è molto più di una di quelle occasioni e lo è per mille motivi.

E’ stato trasferito con effetto immediato il Colonnello Andrea Ceccobelli, destinazione PARADISOGUARFI come si sarebbe potuto leggere in un radiomessaggio con cui vengono disposti gli avvicendamenti degli ufficiali della Guardia di Finanza sul territorio.

Non è mancato, ma ci mancherà. Non è morto perché è vivo nei nostri occhi e nel nostro cuore e in quello di chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene.

Nostro Signore ha chiamato a sé uno dei più brillanti comandanti di uomini, uno dei più perspicaci investigatori, uno dei più generosi servitori di questo dannato Paese. Ordini superiori, potremmo dire, quelli che non si discutono né lasciano spazio per il solito ricorso al TAR, ma che ci fanno chiedere perché proprio lui, perché a 48 anni…

Andrea per tanti anni è stato al mio fianco al GAT, il leggendario Gruppo Anticrimine Tecnologico cui è giunto quando il reparto era divenuto Nucleo Speciale Frodi Telematiche. Personaggio di rara vivacità operativa ha saputo essere collega ed amico, anteponendo sempre le esigenze degli altri alle proprie, anticipando le richieste offrendo la sua competente e preziosa disponibilità a chiunque pensasse di domandargli aiuto o supporto.

Siccome – a dispetto del più crudele destino – è e sarà con noi, non lo si vuole commemorare. Piace ricordarlo a caccia di truffatori, a studiare indagini impossibili, a ricevere un retino acchiappafarfalle per il suo ostinarsi ad acciuffare un brigante imprendibile, a restituirmi quello stesso retino dopo aver catturato il pentatleta delle frodi che nessun altro sarebbe riuscito a prendere, a dimostrare che nulla gli era impossibile.

Riuscirà (forse lo sta già facendo) a metter ordine anche lassù, dimostrando di essere capace a far tutto.

Forse Dio lo ha voluto con sé perché ha un gran bisogno di “aggiustare le cose” e nessuno sa far miracoli come Andrea.