Putin, oltre ad essere un criminale, è molto permaloso. Di ogni cosa ne fa una questione personale e – nonostante la sua passione per il judo – non è affatto sportivo a meno che si decida di lasciarlo vincere e fargli credere che sia merito suo.
Il buco nella sua Operazione Militare Speciale provocato dagli Ucraini nell’area di Kursk ha segnato negativamente la sua carriera di invincibile condottiero politico e questa debacle è arrivata in Occidente grazie all’estremo coraggio dei reporter che – al seguito delle Forze Armate di Kiev – hanno documentato cosa stava succedendo.
Stefania Battistini ha eroicamente fatto il suo lavoro ed è ovvio che il regime russo il 22 agosto scorso abbia spiccato il mandato di cattura perché non le si può perdonare l’aver messo alla berlina Mad Vlad mostrando vicende belliche capaci di deturpare il suo mito.
La macchina della disinformazione di Mosca non ammette una “narrazione alternativa” e ancor meno può tollerare chi divulga notizie che possano far traballare la già maldigerita leadership dello Zar regnante.
Per capacitarsi dell’abilità di questi “signori” si può dare un’occhiata al sito “Foreign Combatants” che – strutturato come Wikileaks – espone in modo enciclopedico i più temibili nemici stranieri. Questo “giocattolo web” riconosce la nazionalità di chi lo consulta perché – come è ovvio che sia – vede il browser (il software di navigazione) adoperato distinguendone tipologia e versione, reagisce in ragione della lingua impostata o predefinita, traduce automaticamente le sue pagine nell’idioma dell’utente che altrimenti finirebbe con l’arenarsi dinanzi ai caratteri cirillici e ai testi in russo…
Il profilo della Battistini è stato redatto perché la donna è colpevole di “attività estremista” ai sensi della legge federale del 25.07.2002 n. 114-FZ per aver attraversato illegalmente il confine di stato. Ad occuparsi del procedimento sono gli agenti dell’FSB (eredi del più noto KGB sovietico) e la pena di cinque anni interessa anche il cameraman RAI Simone Traini.
Il sito-schedario attribuisce a Stefania Battistini la grave responsabilità di “Fornire informazioni e supporti ai crimini di guerra delle Forze Armate dell’Ucraina, compreso l’attacco dei militanti nella regione di Kursk nell’agosto 2024; Diffondere informazioni deliberatamente false sulle azioni delle Forze Armate della Federazione Russa”.
Viene tra l’altro evidenziato il suo contatto con Sarah Ashton-Cirillo, giornalista transgender americana arruolata come sergente nell’Esercito ucraino e poi sospesa precauzionalmente dal servizio con la presunta imputazione di tortura e omicidio di prigionieri russi.
Secondo questo spaventoso archivio sul web, la Battistini “Nei suoi materiali, diffonde narrazioni di propaganda volte all’emergere di un atteggiamento negativo nei confronti della Russia tra i cittadini italiani, spesso si permette dichiarazioni grossolane e di parte”.
Tra le colpe della giornalista ci sarebbe anche quella di aver preso parte attiva nella creazione dei programmi RAI “Soffitto di cristallo” e “Senza distinzione di genere”, secondo il sito russo “promuovendo relazioni sessuali non tradizionali”.
La pagina Internet di Foreign Combatant contiene tanti altri dettagli che fanno comprendere l’attenzione che gli sgherri di Putin hanno deciso di riservare alla esemplare giornalista. La si vada a leggere e non si consideri il semplice rientro a casa l’epilogo di questa brutta storia.
La solidarietà – anche la più sincera – non basta.