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PESTE SUINA E NON C’È PIÙ TEMPO

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
03/09/2024
in SANITÀ
PESTE SUINA E NON C’È PIÙ TEMPO
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TE LO LEGGO IO

Peste. Non quella bubbonica raccontata dal Manzoni a Milano e da Albert Camus a Orano.

Peste Suina Africana, ovvero PSA in italiano. African Swine Fever, ovvero ASF, in inglese.

La peste suina africana è un virus altamente letale. Uccide nel 90 per cento dei casi. Il contagio si verifica per contatto diretto tra suino malato e suino sano, per il morso delle zecche, per contatto indiretto tramite attrezzature, indumenti, veicoli contaminati (degli allevatori o dei veterinari), tramite l’ingestione di carne o altri prodotti derivati infetti. Il virus rimane vitale nell’ambiente esterno per mesi, anche fino a due anni se le temperature sono molto basse. Di conseguenza, è molto difficile fermare l’epidemia. Non c’è vaccino.

Nel 2023 è presente in 14 stati membri dell’Unione Europea; ha infettato cinque volte più maiali domestici dell’anno precedente. In 12 mesi è quintuplicata.

La PSA non è trasmissibile all’uomo. Non rappresenta un rischio per la nostra salute, ma lo è per la nostra economia. Il comparto suinicolo, che comprende allevamenti, impianti di macellazione, salumifici, prosciuttifici rappresenta un giro di affari pari a 3mila 847 milioni di euro.

Per evitare la diffusione dell’infezione l’unica soluzione è l’abbattimento degli animali infetti o a rischio di infezione. Nel 2023 sono stati abbattuti, nella sola provincia di Pavia, 40mila maiali di allevamento. Nel 2024 il virus è stato segnalato in 17 allevamenti tra Pavia, Lodi e Milano, per un totale di 58 mila 656 capi coinvolti. Sono solo esempi.

In Italia non se ne parla, ma la situazione è preoccupante. La malattia non è sotto controllo. Sono otto le regioni dove non si è riusciti a prevenire o contenere la propagazione del virus: Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Calabria.

Giovanni Filippini, dall’inizio di agosto direttore generale della Sanità animale del ministero della Salute, è il nuovo Commissario di Governo per la lotta alla peste suina africana. Obiettivo: cercare di arginare l’emergenza.

Perché di emergenza si tratta, basta leggere il testo della sua ordinanza del 29 agosto 2024 che contiene le “misure urgenti per la gestione dei focolai negli allevamenti nelle regioni Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna”: viene bloccata la movimentazione di suini negli allevamenti delle zone di restrizione I, II e III (sono le aree identificate attorno ai focolai) tranne il trasporto verso il macello nei casi autorizzati; divieto di accesso agli automezzi, a eccezione di quelli per il trasporto di mangimi, carcasse e liquami; bloccato l’accesso alle strutture a veterinari e tecnici, per evitare che diventino inconsapevolmente veicoli di contagio; obbligo di dispositivi monouso (come calzari, tuta, guanti) per chi sposta gli animali; via libera agli abbattimenti diretti negli allevamenti che hanno avuto contatti con i focolai.

Sollecita risposta alle preoccupate osservazioni del gruppo di esperti europei di EU-VET che dal 2 al 4 luglio 2024 ha visitato le regioni Lombardia ed Emilia-Romagna. Le loro conclusioni e raccomandazioni finali parlano chiaro.

La strategia complessiva di controllo della malattia nell’Italia del nord deve essere migliorata. Ogni regione o provincia ha le proprie disposizioni e un coordinamento minimo con i vicini. Serve una strategia unica, coordinata e armonizzata per tutto il nord-Italia, definita da un gruppo di esperti, non di burocrati, che consideri la situazione epidemiologica indipendentemente dai confini delle amministrazioni.

La PSA infetta i suini. Quindi, oltre ai maiali di allevamento, colpisce anche i cinghiali. Nel periodo 2022-2023 è stata registrata una crescita di infezioni pari al 10 per cento.

I cinghiali sono troppi. In quarant’anni da 50 mila che erano sono oltre due milioni e sono un problema urgente. Non solo per i danni che arrecano alle colture, vedi l’abbandono di 800 mila ettari di terreni fertili e i 60 milioni di euro di danni all’anno, o per il pericolo che rappresentano alla sicurezza e alla circolazione dei veicoli, circa 10 mila incidenti con 200 fra morti e feriti all’anno, ma anche perché sono vettore di trasmissione dell’infezione.

Sono veramente troppi. Negli Stati Uniti ci sono 6 milioni di cinghiali. In Italia circa due milioni e 300 mila. Considerando la superficie dei due stati, negli USA la densità di cinghiali per chilometro quadrato è pari a 0,61. In Italia è pari a 7,6. Ovvero 12 volte più alta.

C’è chi dice che l’aumento della popolazione di cinghiali è la conseguenza dell’avere deciso, una quarantina di anni fa, da chi non importa, di importare cinghiali dai Balcani perché di cinghiali autoctoni, italiani, ce n’erano pochi. Peccato però che i nuovi arrivati fossero non solo di taglia più grande, ma anche molto più prolifici.

Altri affermano che la pessima abitudine di alcuni cacciatori di sfamare i cinghiali in inverno, sommata alla modifica delle condizioni climatiche con inverni meno freddi e al fatto che, mancando i lupi, i cinghiali non hanno nemici naturali, ha portato all’esplosione del loro numero.

Non importa di cosa e di chi sia la responsabilità. Rimane il fatto che sono un problema.

C’è chi propone di ucciderli. Non tutti, quanto serve per fermare l’onda di infezione. Il rapporto EU-VET afferma che l’obiettivo della strategia di caccia deve essere la prevenzione della diffusione epidemica della PSA, riducendo la popolazione dei cinghiali, così che non ci sia pericolo per l’allevamento domestico dei suini. C’è chi propone, in zone ristrette con un’alta densità di maiali domestici, di ridurre la densità dei cinghiali a zero, ma questo obiettivo è difficile, se non impossibile, da raggiungere. Quindi, la popolazione domestica dei maiali deve essere protetta mediante buone misure di biosicurezza.

Comunque, anche la strategia di caccia deve essere pianificata, sviluppata e coordinata centralmente da un gruppo di esperti per l’intera area endemica.

La caccia, dicono gli esperti EU-VET, è uno strumento, non la soluzione e raccomandano che venga fatta dove il virus non è ancora arrivato.

Serve anche migliorare la sorveglianza, ovvero la ricerca delle carcasse, nelle zone al confine dell’onda epidemica. Il 18 luglio scorso è stata rinvenuta la carcassa di un cinghiale infetto nel comune di Zeri (MS), al confine della Liguria. Primo caso in Toscana. Anche la sorveglianza deve essere sviluppata centralmente, pianificata e coordinata da un gruppo di esperti per tutta l’area endemica.

L’installazione di recinzioni e barriere può essere uno strumento effettivo per limitare il “traffico” e la numerosità delle popolazioni di cinghiali. Servono soldi e tempestività. Mancano entrambe. Risultato: il contenimento è in ritardo e non registra i risultati desiderati nel fermare la diffusione della PSA in aree non infette.

Insomma, siamo alle solite.

Da una parte agricoltori, allevatori, pastori, il settore suinicolo e cittadini preoccupati. Dall’altro associazioni ambientaliste più o meno radicali, animalisti convinti, ecologisti attivi. I cacciatori tacciono. Nessuno fa nulla.

Eppure si può intervenire con successo. Vedi il caso della Sardegna. Vero che sia un’isola. Vero che non ha dovuto coordinarsi con altre regioni. Però la Sardegna, che di malattie endemiche di esperienza ne ha tanta, è riuscita a eradicare la malattia. Ultimo riscontro Aprile 2019. Nel settembre 2023 ha bloccato un’incursione proveniente dal continente.

La politica intanto sta a guardare, imbarazzata ad agire dal terrore di inimicarsi l’una o l’altra parte. Senza rendersi conto che non si può aspettare quando si ha a che fare con sistemi complessi a crescita esponenziale. Un breve racconto per spiegare di che si parla.

Ridente paesino di montagna che si specchia nelle acque cristalline di un incantevole laghetto. 31 dicembre. Festa di fine anno dell’amministrazione comunale. Il sindaco approfitta dell’occasione per chiedere al suo Assessore all’Ambiente cosa stia capitando al lago.

“Abbiamo verificato la presenza di un’alga tossica, ma la situazione è sotto controllo. La cosa interessante è che quest’alga raddoppia la superficie che occupa ogni 24 ore.”

“Curioso…”, dice il sindaco.

Passano i mesi. Festa di capodanno dell’anno successivo. Il sindaco si ricorda del problema dell’alga e chiede all’assessore.

“Ah, sindaco, nessun problema, è passato un anno e solo metà del lago è coperta.”

Peccato che il giorno dopo il lago è definitivamente morto.

Questa è la dinamica dei sistemi esponenziali.

Peccato che i politici non ne sappiano abbastanza e non studino quanto serve per rendersi conto che non c’è più tempo.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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