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ALTRO CHE BREXIT: VODAFONE RIMUOVE GLI APPARATI HUAWEI…

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
06/02/2020
in EDITORIALI
CORONAVIRUS: CON IL CALCOLATORE DI CARTA IGIENICA PUOI CONOSCERE L’AUTONOMIA DEL TUO BAGNO
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Nick Read, numero uno del colosso britannico delle telecomunicazioni Vodafone, ha fatto più di quanto Boris Johnson e tutti gli altri “separatisti” sono riusciti a combinare con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. La decisione di disinstallare gli apparati di Huawei suona più come una dichiarazione di guerra che come una trascurabile opzione tecnologica o commerciale.

Nell’arco dei prossimi cinque anni Vodafone rimuoverà i prodotti dell’azienda cinese che attualmente sono parte integrante dell’architettura di interconnessione in giro per il Vecchio Continente. Una scelta che non passa certo inosservata, non solo per i 200 milioni di euro che verrà a costare ma anche e soprattutto per le riverberazioni politiche ed economiche che andranno a scuotere l’intero pianeta.

Non è sicuramente l’importo degli oneri finanziari a turbare mister Read, perché il suo Gruppo vanta oltre 111 milioni di clienti in Europa, configurandosi in quell’area come il primo indiscusso operatore di telefonia.

L’operazione non salta fuori dal cappello a cilindro né è la classica boutade magari sparata a cannone tramite Twitter cui certi personaggi ci hanno abituato: esiste un articolato piano di sostituzione, reintegro e potenziamento di quello che rappresenta il sistema nervoso che veicola voci, testi e immagini degli utenti Vodafone.

Se il coraggioso esempio di Nick Read venisse seguito dalle altre realtà TLC il passaggio al 5G potrebbe subire un rallentamento da due a cinque anni, con grande soddisfazione di chi sta correndo per candidare una ancor più avveniristica soluzione di comunicazione mobile dalle prestazioni incomparabili.

Nel frattempo va detto che oltre Manica le tecnologie Hauwei (oggetto di perenne discussione per il rischio di spionaggio e per altre controindicazioni come quella di eventuali blackout programmati da Pechino) sono già state messe al bando per particolari destinazioni. Ne è vietato, infatti, l’impiego laddove debbano essere assicurate funzionalità critiche, dove ci siano complesse operazioni di elaborazioni di dati nonché nelle centrali energetiche nucleari e nelle basi militari.

Al di là del canale non è finita. Nicky Morgan, ministro della Cultura nel Regno Unito, ha addirittura formalmente annunciato che il Paese è pronto a lavorare con le nazioni alleate per fare spazio a produttori alternativi (facilmente identificabili in Nokia ed Ericsson).

C’è rischio che la “perfida Albione” faccia davvero sul serio e gli sviluppi di questa faccenda meritano attenzione.

La decisione di Read fa comunque capire (e speriamo che qualcuno lo capisca) che si deve dare priorità alla sicurezza invece di lasciarsi accecare dalla (spesso inutile) corsa a migliori prestazioni.

Le performance sbalorditive sono facilmente azzoppate dalle mancate cautele, ma non di rado c’è chi guarda più al tachimetro piuttosto che all’efficienza dei freni: avete mai sentito di qualcuno che non si vanta della velocità che la propria automobile è in grado di raggiungere, ma preferisce raccontare con dovizia di particolari il ristretto spazio di frenata e l’aumentata capacità di evitare incidenti?

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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