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AFFRONTIAMO IL TEMA DELL’USO PROMISCUO DI SMARTPHONE E COMPUTER?

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
09/04/2024
in EDITORIALI
AFFRONTIAMO IL TEMA DELL’USO PROMISCUO DI SMARTPHONE E COMPUTER?
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TE LO LEGGO IO

Per tanti anni l’utilizzo di dispositivi di proprietà del dipendente anche ai fini aziendali e – viceversa – la possibilità di adoperare per scopi personali strumenti forniti dal datore di lavoro erano solo questioni di carattere fiscale.

La preoccupazione era di natura tributaria e mirava a capire se bisognava tirare in ballo i “fringe benefits”, ovvero le concessioni fatte al lavoratore a titolo integrativo della retribuzione.

Il caso più ricorrente ha sempre riguardato il telefono mobile e in particolare il rimborso dei costi di abbonamento e traffico oppure l’uso non lavorativo di qualcosa assegnato per ragioni connesse al rapporto di lavoro dipendente.

Il meccanismo è stato etichettato – come spesso accade – con una sigla che voleva ufficializzare la pessima scelta di permettere un utilizzo del cellulare (oggi dello smartphone) aziendale anche per finalità individuali.

E’ così saltato fuori l’acronimo “TYWD”, le cui iniziali sintetizzano il “Take Your Working Device”, ovvero “Prendi il tuo dispositivo di lavoro”, frase che in realtà si traduceva in un più permissivo “Eccoti qualcosa che puoi adoperare anche per i fatti tuoi”.

Nessuno o comunque davvero pochi si sono poi messi a controllare quale fosse l’effettivo impiego dello strumento elettronico di comunicazione. Ancor meno è invalsa la preoccupazione di riscontrare percentualmente quale ne fosse l’utilizzo aziendale e quale quello personale.

Il calare del prezzo di certi apparati mobili ha progressivamente avvicinato la gente all’acquisto individuale di modelli e tipi che fossero più carini esteticamente, meno ingombranti, più ricchi di funzioni. E così i dipendenti hanno cominciato ad adoperare il proprio smartphone magari mantenendo la SIM aziendale.

Da poche eccezioni alla normalità. Il passo è stato breve.

Nel tempo la dinamica in questione era stata persino nobilitata con un acronimo che identificava e legittimava quella che sostanzialmente è soltanto una brutta abitudine. Si è, infatti, cominciato a parlare di “BYOD” ossia del cosiddetto “Bring Your Own Device”. In termini pratici dietro quella espressione anglofona si celava un banale “Prendi pure il tuo apparecchio” che costituiva una sorta di autorizzazione a servirsi di qualcosa che non era propriamente una dotazione d’ufficio.

La circostanza faceva piacere alle imprese, ben contente di non dover sostenere spese per attrezzare adeguatamente i propri lavoratori. Erano felici anche i dipendenti, che non si ritrovavano costretti a rispettare l’obbligo di utilizzare modelli di telefono o di computer portatile meno moderni di quanto acquistato autonomamente.

Si era creata condizione di equilibrio di interessi che vedeva sulla scena anche un terzo soggetto, tutt’altro che gradito. A gioire di questa pragmatica soluzione organizzativa c’era anche il criminale di turno, che sapeva di poter approfittare della situazione che si rivelava idilliaca per lui e non per chi (azienda e dipendente) era convinto di vivere un’atmosfera ideale e vantaggiosa.

E’ facile capire che l’orizzonte non riserva rose e fiori.

Torneremo a parlarne davvero presto. “Stay tuned”, come dicono quelli che preferiscono locuzioni inglesi al nostro bel parlare italiano.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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