sabato, Giugno 14, 2025
GIANO NEWS
  • Home
  • EDITORIALI
  • TECNOLOGIA
  • ENERGIA
  • TRASPORTI
  • DIFESA
  • SCENARI
  • SANITÀ
  • ECONOMIA
  • CITTADINI E MINORI
  • LEGALITÀ
  • AVVISO AI NAVIGANTI
  • RIFLESSIONI
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
GIANO NEWS
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home SCENARI

INTERGOVERNMENTAL PANEL ON CLIMATE CHANGE (IPCC): ESPERTI O CANTASTORIE?

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
17/08/2023
in SCENARI
INTERGOVERNMENTAL PANEL ON CLIMATE CHANGE (IPCC): ESPERTI O CANTASTORIE?
517
Visualizzazioni
Condividi su FacebookCondividi su Linkedin
0:00 / 0:00
TE LO LEGGO IO

Cosa si può fare, cosa si deve fare, quando chi ha il compito di garantire l’obiettività scientifica tutto fa, fuorché garantirla? Stiamo parlando dell’IPCC, lo Intergovernmental Panel on Climate Change, l’organismo delle Nazioni Unite preposto alla validazione della scienza relativa ai cambiamenti climatici.

Vale la pena leggere i suoi rapporti di valutazione del cambiamento climatico. Sono piccoli capolavori di diplomazia linguistica, ma pessimi rapporti scientifici.

L’ultimo, il sesto, presentato nel marzo 2023, con molto eleganza infatti “riconosce l’interdipendenza tra clima, ecosistemi e biodiversità e società umane; il valore delle diverse forme di conoscenza; e gli stretti legami tra adattamento ai cambiamenti climatici, mitigazione, salute degli ecosistemi, benessere umano e sviluppo sostenibile, e riflette la crescente diversità degli attori coinvolti nell’azione per il clima”.

Afferma inoltre che “Sulla base della comprensione scientifica, i risultati chiave possono essere formulati come dichiarazioni di fatto o associati a un livello di fiducia valutato utilizzando il linguaggio calibrato dell’IPCC4”.

Per iniziare a comprendere la diplomazia dell’IPCC, linguistica e non solo, serve la nota 4 in cui viene descritto cosa sia il “linguaggio calibrato dell’IPCC”. Si spiega che ciascun risultato del rapporto si basa sulla valutazione delle evidenze e dell’accordo relativo a esse e vengono utilizzati cinque qualificatori per esprimere il livello di confidenza: molto basso, basso, medio, alto e molto alto; infine per indicare la valutazione di probabilità di un esito o di un risultato vengono usati i seguenti termini: virtualmente certo (probabilità (99–100)%), molto verosimile (probabilità (90–100)%), verosimile (probabilità (66–100)%), più verosimile che non (probabilità  (>50–100)%), tanto verosimile quanto non verosimile (probabilità (33–66)%), inverosimile  (probabilità (0–33)%), molto inverosimile (probabilità (0–10)%), eccezionalmente inverosimile (probabilità (0–1)%).
Quando appropriato, vengono utilizzati anche termini aggiuntivi (estremamente verosimile, (probabilità (95–100)%); ed estremamente improbabile (probabilità (0–5)%).

Linguaggio che genera interessanti conseguenze. Il gruppo di lavoro 1 dell’IPCC ha concluso nel suo quinto rapporto di valutazione (IPCC 2013a) che: “Ciascuno degli ultimi tre decenni è stato successivamente più caldo sulla superficie terrestre rispetto a qualsiasi decennio precedente dal 1850 […] Nell’emisfero settentrionale, il 1983-2012 è stato verosimilmente il periodo di 30 anni più caldo degli ultimi 1400 anni” . 

Viene inoltre affermato che: “È estremamente verosimile che l’influenza umana sia stata la causa dominante del riscaldamento osservato sin dalla metà del XX secolo […]. È estremamente verosimile che più della metà dell’aumento osservato della temperatura superficiale media globale dal 1951 al 2010 sia stato causato dall’aumento antropogenico delle concentrazioni di gas serra, insieme ad altri forzanti antropogenici. La migliore stima del contributo indotto dall’uomo al riscaldamento è simile al riscaldamento osservato in questo periodo”. (IPCC Working Group 1’s Summary for Policymakers, 2013, p15) (IPCC 2013b).

Breve commento. Ipotizzando che chi legge sappia tutto del “linguaggio calibrato dell’IPCC”, cosa capisce nel leggere che è stato verosimilmente il periodo di 30 anni più caldo degli ultimi 1400 anni? Poco o nulla. Data la definizione di verosimilmente, la probabilità dell’evento descritto è pari al 65 per cento, oppure è un evento certo perché la sua probabilità è pari al 100 per cento? L’intervallo è troppo vasto per dare senso all’affermazione. In ogni caso, invece di 100 per cento è più corretto dire che la probabilità è pari a uno perché gli esiti favorevoli sono pari agli eventi possibili. 

Ancora più deleterio è dichiarare che sia “estremamente verosimile che l’influenza umana sia stata la causa dominante del riscaldamento osservato sin dalla metà del XX secolo […], o che sia estremamente verosimile che più della metà dell’aumento osservato della temperatura superficiale media globale dal 1951 al 2010 sia stato causato dall’aumento antropogenico delle concentrazioni di gas serra insieme ad altri forzanti antropogenici.” Dunque la probabilità è compresa fra il 95 e il 100 per cento? In questo caso perché non dire che si è certi della cosa. Diplomazia IPCC. 

Sono anni che l’IPCC si esprime in questi modi. Fra le conclusioni del 4° rapporto di valutazione (AR4) dell’IPCC (2007) si legge: “La maggior parte dell’aumento osservato delle temperature medie globali dalla metà del XX secolo è molto verosimilmente dovuto all’aumento osservato delle concentrazioni di gas serra di origine antropica” (IPCC Working Group 1st Summary for Policymakers, 2007, p10) (IPCC 2007).Nel 3° rapporto di valutazione (2001) è scritto: “…è verosimile che la maggior parte del riscaldamento osservato negli ultimi 50 anni sia dovuto all’aumento delle concentrazioni di gas serra.” (IPCC Working Group 1st Summary for Policymakers, 2001, p10) (Houghton et al. 2001). 

Verosimilmente e verosimile non sono termini scientifici. In italiano hanno certamente anche il significato di “probabile”, ma la probabilità è altro. La definizione “classica” di probabilità recita: “la probabilità di un evento è il rapporto tra il numero dei casi favorevoli e il numero dei casi possibili”.Il che implica che servono dati sperimentali, molti e robusti.  

Lasciamo per il momento l’IPCC e i suoi rapporti aperti sul tavolo e diamo uno sguardo all’articolo “How much has the Sun influenced Northern Hemisphere temperature trends? An ongoing debate.” di Ronan Connolly et al 2021, RAA (Research in Astronomy and Astrophysics) 021 Vol. 21 No. 6, 131 (https://iopscience.iop.org/article/10.1088/1674-4527/21/6/131).

Tradotto in italiano: “Quanto il Sole ha influenzato l’andamento delle temperature nell’emisfero settentrionale? Un dibattito aperto”. Un magnifico lavoro di un team di 23 scienziati. Una montagna di dati, schemi, diagrammi. 68 pagine di cui 8 che elencano 543 referenze, da leggere con attenzione, se volete informarvi.

Nella loro introduzione, gli autori sottolineano la coerenza, nel tempo, dell’IPCC nel ribadire la sua certezza della responsabilità dell’uomo e delle sue attività nel provocare cambiamenti climatici.

Vero, dicono, che nel periodo in osservazione, 2003-2020, sono stati pubblicati vari articoli che sono giunti alla stessa conclusione. Però, ci sono state anche molte recensioni e articoli che sono giunti alla conclusione opposta, cioè che gran parte del riscaldamento globale, dalla metà del 20° secolo e prima ancora, potrebbe essere spiegato in termini di variabilità della radiazione solare. Nel frattempo, altre recensioni e articoli hanno espresso indecisione, oppure hanno sostenuto effetti significativi, ma sottili, della variabilità solare sul cambiamento climatico.  

Perché, si chiedono, queste opinioni scientifiche dissenzienti, presenti e ben documentate in letteratura, non si riflettono nelle varie dichiarazioni dell’IPCC? Perché, anche se sono disponibili in letteratura 16 diversi insiemi di dati e relative stime sulla radiazione solare, alcune molto simili tra loro, altre che portano a conclusioni diverse, l’ICPP ne prende in considerazione solo quattro? Magari le quattro che fanno notizia… 

A pensare male si fa peccato, però è estremamente verosimile che l’IPCC abbia semplicemente ignorato i set di dati che non danno supporto alle teorie antropogeniche del cambiamento climatico. Sembra proprio che i gruppi di lavoro siano stati attivamente incoraggiati a considerare solo dati “comodi”.

Un approccio non compatibile sia con l’obiettività scientifica, sia con i risultati già pubblicati. 

In altre parole, un approccio non accettabile che ha consentito all’ICCP di chiudere, prima ancora di aprilo, il dibattito innescato dalla domanda: “Quanto il Sole ha influenzato l’andamento delle temperature nell’emisfero settentrionale?” rispondendo, in modo estremamente verosimile, anzi certo: “Per nulla”.

Eppure il lavoro svolto dagli autori della domanda è di spessore. Dalla letteratura hanno raccolto i sedici diversi insiemi di dati, già menzionati, sulla variazione della radiazione solare globale a partire almeno dal XIX secolo. Hanno poi valutato cinque metodi, ampiamente indipendenti, per stimare le tendenze della temperatura dell’emisfero settentrionale utilizzando:

1) solo stazioni meteorologiche rurali;
2) tutte le stazioni disponibili, urbane o rurali (approccio standard);
3) solo le temperature superficiali del mare;
4) larghezza degli anelli di crescita degli alberi come proxy di temperatura;
5) registrazioni di estensione dei ghiacciai come proxy di temperatura. 

Da notare che le stime standard che utilizzano stazioni urbane e rurali hanno mostrato un riscaldamento molto maggiore negli ultimi decenni rispetto alle altre stime, il che suggerisce che i preconcetti sul ruolo dell’urbanizzazione possono ancora generare errori sistematici nell’interpretazione degli attuali set di dati sulla temperatura globale, nonostante le conclusioni di altri studi.

Tuttavia, tutte e cinque le stime confermano che oggi è più caldo rispetto alla fine del XIX secolo, vale a dire che c’è stato un certo “riscaldamento globale” dal XIX secolo.

Però le diverse stime della radiazione solare suggeriscono di tutto, dall’assenza di ruolo per il Sole negli ultimi decenni (il che implica che il recente riscaldamento globale è principalmente causato dall’uomo), all’essere il responsabile del recente riscaldamento globale in seguito ai cambiamenti nella sua attività (dunque il recente riscaldamento globale è per lo più naturale).

Studi precedenti (inclusi i rapporti IPCC più recenti) avevano concluso che il recente riscaldamento globale è principalmente causato dall’uomo perché non erano riusciti a considerare adeguatamente tutte le stime relative alla radiazione solare e/o ad affrontare in modo soddisfacente le incertezze ancora associate all’andamento della temperatura nell’emisfero settentrionale.

Comunque sia, è un dato di fatto che le opinioni scientifiche dissenzienti non si riflettono nelle varie dichiarazioni dell’IPCC. Perché?

Perché il cambiamento climatico e la variabilità solare sono concetti complessi, sfaccettati? Molti degli studi sulle relazioni Sole-clima hanno fornito risultati ambigui e suscettibili di interpretazione.
O perché non sono graditi i risultati scientifici che potrebbero potenzialmente interferire con gli obiettivi politici?  

A tale proposito, il fisico Michael Lockwood, sostiene che “Il campo delle relazioni Sole-clima […] negli ultimi anni è stato corrotto da influenze politiche e finanziarie indesiderate, poiché gli scettici del cambiamento climatico hanno colto i presunti effetti solari come scusa per l’inazione sul riscaldamento antropogenico”. 

Ad ogni modo, un fattore molto rilevante è il fatto che fra gli obiettivi primari dei rapporti dell’IPCC c’è quello di volere “parlare con una sola voce per la scienza del clima”. Questa spinta a presentare un unico “consenso scientifico” ha conferito all’IPCC una notevole “reputazione internazionale come autorità epistemica in materia di politica climatica”.

Tuttavia, molti ricercatori hanno notato che ciò è stato ottenuto sopprimendo le opinioni dissenzienti su qualsiasi questione in cui vi sia ancora disaccordo scientifico. Il dibattito Sole-clima, le controversie sul ruolo dell’uomo rispetto al ruolo del Sole nelle tendenze climatiche osservate e previste è una di esse. Opportuno ripeterlo: le dichiarazioni di “altamente verosimile consenso” dell’IPCC sono possibili solo se le opinioni scientifiche dissenzienti vengono soppresse.   

Di conseguenza, nei rapporti dell’IPCC spesso manca una conoscenza accurata delle problematiche su cui c’è dissenso scientifico in corso e del perché. L’idea stessa che la scienza esprima al meglio la sua autorità attraverso dichiarazioni di consenso è in contrasto con l’impresa scientifica. Il consenso è per i libri di testo; la vera scienza dipende per il suo progresso da continue sfide allo stato attuale della conoscenza, sempre imperfetta.  

La scienza fornirebbe un valore migliore alla politica se articolasse il più ampio insieme di interpretazioni, opzioni e prospettive plausibili, immaginate dai migliori esperti, piuttosto che forzare la convergenza verso una voce presumibilmente unificata” (Sarewitz 2011).

Visto che sono chiamati in causa, i decisori politici che si affidano ai rapporti dell’IPCC dovrebbero essere preoccupati, perché, come è stato notato: “La strategia del consenso priva i responsabili politici di una visione completa della pluralità di opinioni scientifiche all’interno e tra le varie discipline scientifiche che studiano il problema del clima”.

I membri della comunità scientifica dovrebbero essere preoccupati, perché questa limitazione alla libertà dell’indagine scientifica può ostacolare il progresso scientifico nel migliorare la comprensione dei problemi complessi.  

Il dibattito Sole-clima presenta numerosi problemi irrisolti, ma è possibile individuare i punti su cui vi è un accordo generale.  

Come notava Francis Bacon nel XVII secolo, “se cominciamo con certezze, finiremo con i dubbi; ma se cominciamo con i dubbi, e siamo pazienti in essi, finiremo con le certezze” e ancora: “Il dominio dell’uomo consiste solo nella conoscenza: l’uomo tanto può quanto sa; nessuna forza può spezzare la catena delle cause naturali; la natura infatti non si vince se non ubbidendole.” (Pensieri e conclusioni sulla interpretazione della natura o sulla scienza operativa, 1607-1609.

Mi è stato fatto notare che sono avaro di suggerimenti su come risolvere le questioni che presento. Anche in questo caso non mi esprimo, però presento le idee del Prof. Fabio Pistella, già Direttore generale dell’ENEA, presidente dell’Agenzia per la Ricerca Europea, poi del CNR, poi del CNIPA e altro ancora, in merito al rispetto del principio del confronto dialogante e costruttivo su fatti, interpretazioni e previsioni, con indicazioni di sintesi sugli interventi da adottare.  

Il punto chiave, afferma il Prof. Pistella, “è porsi le domande “giuste” che in sostanza vuol dire strutturare analiticamente le questioni che si vogliono affrontare”, presentando poi una possibile lista di domande:

1. Va compreso non genericamente se il clima stia cambiando, ma più esattamente se stia cambiando in modo “anomalo” cioè senza precedenti quanto entità e celerità dei cambiamenti (ovviamente non va confusa la meteorologia con la climatologia).

2. Per stabilire l’anomalia va capito preliminarmente qual è la normalità e quindi come funzionano le dinamiche climatiche del nostro pianeta.

3. Si presentano a questo punto due filoni di ulteriore indagine:

a. Conseguenze delle anomalie sul pianeta e sulle attività umane.
b. Responsabilità antropiche sull’insorgenza delle anomalie e in particolare quale sia il meccanismo di impatto, con particolare attenzione alle dinamiche temporali per capire le urgenze.

4. Che comportamenti adottare in conseguenza delle risposte date alle domande precedenti. Anche qui emergono due filoni:

a. Come ridurre, fino ad azzerarlo, l’impatto antropico (tra gli addetti ai lavori Mitigation).
b. Come contenere le conseguenze delle dinamiche climatiche negative in atto qualunque ne sia la causa (tra gli addetti ai lavori Remediation).

Signore e Signori, esperti certi ed eccellentissimi dell’IPCC, non siamo negazionisti, non crediamo in alcuna teoria, siamo semplici scienziati e se avete voglia di partecipare al dibattito, invece di emettere verdetti, noi ci siamo, curiosi e con tanti dubbi, pronti e disponibili…

Condividi16Condividi3
Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

POTREBBE INTERESSARTI

LA NECESSITÀ DI ALLEATI DI CIVILTÀ IN EUROPA

di Andrea Aparo von Flüe
02/06/2025
0
LA NECESSITÀ DI ALLEATI DI CIVILTÀ IN EUROPA

Quanto segue è la traduzione letterale della farneticazione pubblicata il 27 maggio 2025 da tale Samuel D. Samson, Senior Advisor per l'Ufficio per la democrazia, i diritti umani...

Leggi tuttoDetails

CORRUZIONE DELLA LEALTÀ: IL VERO NEMICO DEL PARTITO-STATO CINESE

di Bruno Buorizzi
02/06/2025
0
CORRUZIONE DELLA LEALTÀ: IL VERO NEMICO DEL PARTITO-STATO CINESE

0:00 / 0:00 TE LO LEGGO IO Nel corso della storia cinese, il controllo assoluto del potere centrale sui funzionari, in particolare quelli militari, è stata necessità imprescindibile...

Leggi tuttoDetails

E’ SEMPRE TEMPO DI PONTI

di Renzo Trappolini
26/05/2025
0
E’ SEMPRE TEMPO DI PONTI

Ordinaria consuetudine diplomatica la telefonata della presidente del consiglio al papa. Tramite, o come va di moda dire oggi “ponte”, tra l’Occidente a guida Trump e il Vaticano,...

Leggi tuttoDetails

LA TERZA ROMA DI PUTIN

di Renzo Trappolini
21/05/2025
0
LA TERZA ROMA DI PUTIN

Importante è che si sia aperto uno spiraglio. Nell’antico protocollo della Curia romana vigeva l’istituto delle riunioni “antipreparatorie”. Ad Istambul, al momento, sono iniziate queste. Uno spiraglio per...

Leggi tuttoDetails
Prossimo post
I PAPI, SOVRANI DELLA CHIESA CATTOLICA. LA LORO PRESENZA E LA GRANDE INFLUENZA NEL PERCORSO DELLA MIA VITA. PAPA GIOVANNI XXIII – 1° PARTE

I PAPI, SOVRANI DELLA CHIESA CATTOLICA. LA LORO PRESENZA E LA GRANDE INFLUENZA NEL PERCORSO DELLA MIA VITA. PAPA GIOVANNI XXIII – 2° PARTE

ARTICOLI CORRELATI

UCRAINA: FINIREMO CON IL RINGRAZIARE UN MERCENARIO?

UCRAINA: FINIREMO CON IL RINGRAZIARE UN MERCENARIO?

24/06/2023
MULTITASKING, DISTRAZIONI E ATTENZIONE RESIDUALE

MULTITASKING, DISTRAZIONI E ATTENZIONE RESIDUALE

03/04/2023
SEDE VACANTE E UN PAPA….AMICO

SEDE VACANTE E UN PAPA….AMICO

28/04/2025
LA STORIA CHE DIMENTICA: LUCIANO BOLIS

LA STORIA CHE DIMENTICA: LUCIANO BOLIS

06/10/2023
ERODOTO E TUCIDIDE. LA TRAPPOLA E LA VISIONE DI SAN BENEDETTO DA NORCIA

ERODOTO E TUCIDIDE. LA TRAPPOLA E LA VISIONE DI SAN BENEDETTO DA NORCIA

13/08/2023
CORONAVIRUS: CON IL CALCOLATORE DI CARTA IGIENICA PUOI CONOSCERE L’AUTONOMIA DEL TUO BAGNO

CORONAVIRUS: CON IL CALCOLATORE DI CARTA IGIENICA PUOI CONOSCERE L’AUTONOMIA DEL TUO BAGNO

21/03/2020

PRIVACY

  • Informativa Privacy
  • Informativa cookie

TAG

Accenture ACN AGID ai alessio butti anorc anorc professioni butti chatGpt contenuti Cospito diversità doglover FACEWATCH Franco Roberti Frattasi google governo inclusione intelligenza artificiale massi migranti nadia gullo Paolo zangrillo Piantedosi putin razza robot servizi segreti SOUTHERN CO-OP spie whatsapp xiaomi zangrillo

© 2022 GIANO.news

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • HOME
  • EDITORIALI
  • TECNOLOGIA
  • ENERGIA
  • TRASPORTI
  • DIFESA
  • SCENARI
  • SANITÀ
  • ECONOMIA
  • CITTADINI E MINORI
  • LEGALITÀ
  • AVVISO AI NAVIGANTI
  • RIFLESSIONI

© 2022 GIANO.news