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GLI HACKER “SALTANO LA CODA” ALL’OSPEDALE VANVITELLI DI NAPOLI

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
06/07/2023
in EDITORIALI
GLI HACKER “SALTANO LA CODA” ALL’OSPEDALE VANVITELLI DI NAPOLI
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TE LO LEGGO IO

I pirati digitali sono gli unici che entrano ed escono dai sistemi informatici dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Vanvitelli” senza lacerarsi nelle tradizionali attese che normalmente affliggono chi si rivolge alla sempre più bistrattata Sanità pubblica.

Gli hacker – senza aver bisogno di alcuna “prenotazione” – sono riusciti a prendere possesso degli archivi elettronici stracolmi di dati sensibili, a scorrazzare all’interno del sistema nervoso della struttura sanitaria, a far man bassa di informazioni cliniche che avrebbero dovuto essere inviolabili, a lasciare nei guai chi lavora lì e soprattutto chi tra quelle mura ha in ballo la propria salute e magari la propria vita.

Il nosocomio si è ritrovato con il patrimonio informativo totalmente inutilizzabile: i dati sono stati fraudolentemente crittografati da una banda di criminali presumibilmente cinesi e quindi – allo stato attuale – non sono “leggibili” con tutte le gravissime conseguenze che non è difficile immaginare.

Per scatenare questo inferno la gang ha utilizzato una serie di istruzioni maligne il cui innesco potrebbe essere scattato a seguito di una operazione impropria da parte di un utente legittimo. Spieghiamoci meglio. Non è da escludere che a qualche dipendente del “Vanvitelli” sia arrivato un messaggio di posta elettronica che conteneva un allegato o un link con l’invito ad aprirli… Il destinatario (probabilmente mai addestrato a scongiurare “infezioni” di quel genere) potrebbe aver fatto clic e attivato involontariamente il programma maligno che ha cifrato referti, cartelle cliniche, fascicoli sanitari…

Il virus in questione appartiene alla categoria dei “ransomware”, ovvero quelle azioni vandaliche che prevedono la “vendita” delle chiavi (codici simili a password) necessarie per riportare “in chiaro” quel che è stato devastato. I briganti chiedono il pagamento di un riscatto a chi intende decodificare archivi e documenti indispensabili per tornare alla normalità.

La corresponsione della somma non assicura la comunicazione della combinazione salvifica e quindi c’è pure il rischio che il ricattato non riceva alcunché e provi il brivido della beffa successiva al danno.

Nel frattempo ad occuparsi dell’incresciosa vicenda ci sono due importanti realtà istituzionali, ovvero l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.

Il Garante Privacy – una volta esaminato il fin troppo evidente incidente – dovrà constatare e sanzionare la violazione dei dati e capire se le informazioni sanitarie sono state “esfiltrate” e quindi si corre il rischio di una loro pubblicazione online o di una non impossibile indebita commercializzazione.

L’Agenzia Cyber, invece, ha mandato un suo team di esperti per intervenire in soccorso dei tecnici che stanno cercando di resuscitare il sistema informativo dell’Ospedale.

Questi specialisti erano già approdati a Torino nel settembre 2022 in soccorso della ASL in condizioni disperate e chi si aspettava una azione taumaturgica ha dovuto invece prendere atto che i bloc notes hanno continuato a sostituire i computer per circa quaranta giorni. Le operazioni manuali nel capoluogo piemontese hanno decretato la fragilità delle risorse tecnologiche, la disperazione della gente ha trovato radice in una conclamata incapacità gestionale, la parola “paziente” è stata impiegata per oltre un mese facendone coincidere i significati di degenza e tolleranza…

L’attacco in terra partenopea – reso noto per la sopraggiunta incontenibilità dei disagi dei pazienti – avrebbe fatto capolino il 1° luglio e quindi la drammaticità della situazione non ha certo bisogno di essere amplificata da impietosi commenti.

Sul fronte cibernetico ci attende un’estate calda, addirittura torrida. “Insolazioni” come quella del Vanvitelli potrebbero essere ricorrenti e a farne le spese toccherà in sorte a chi già era alle prese con ordinarie patologie o emergenze quotidiane…

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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