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DOPO 5 GIORNI DI INFERNO, LA ASL DI TORINO TORNA A FUNZIONARE (MANUALMENTE)

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
25/08/2022
in AVVISO AI NAVIGANTI
DOPO 5 GIORNI DI INFERNO, LA ASL DI TORINO TORNA A FUNZIONARE (MANUALMENTE)
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TE LO LEGGO IO

Se ne è accorto solo chi aveva necessità di visite mediche e di prestazioni sanitarie. I giornali erano troppo presi dalla composizione delle liste elettorali per occuparsi di qualcosa di non meno serio. Sulla base del principio secondo il quale un fatto è accaduto solo se qualcuno lo racconta, a Torino potrebbe non esser successo praticamente nulla.

Il 19 Agosto i computer della ASL del capoluogo piemontese “vanno in tilt”, espressione generica dietro la quale si trincerano le peggiori esperienze per gli utenti di un sistema informatico e per le persone il cui destino è legato al corretto funzionamento di pc e software.

Un laconico comunicato stampa apparso su Facebook spiegava che “La ASL Città di Torino ha subito, in data odierna, un attacco informatico. Pertanto, dopo la rilevazione dell’evento, alle ore 9.00, come da linee guida sugli attacchi informatici, si è proceduto a bloccare i sistemi informatici aziendali, per effettuare le verifiche ed i monitoraggi indispensabili per mettere in sicurezza i dati e ripristinare gli applicativi aziendali cautelativamente bloccati. Ci scusiamo per il disagio”.

La letterina cristallizza il tradizionale chiudere le stalle a buoi ormai fuggiti. L’unica cosa di cui si sarebbe stati capaci pare sia stata quella di “staccare la spina” provvedendo a “bloccare i sistemi informatici”.

Dalle 9 di venerdì 19 Agosto alle 13.15 del successivo lunedì 22 a Torino il tempo si è inspiegabilmente fermato, lasciando immaginare che la città intera sia rimasta come paralizzata…

Spieghiamoci meglio. Il primo orario è quello dichiarato nel comunicato stampa, mentre il secondo si riferisce al momento in cui tale pezzo di carta è stato diffuso “erga omnes” per il tramite della piattaforma social “Facebook”.

Viene legittimamente da domandarsi cosa sia avvenuto in quel non proprio trascurabile arco orario e poi come siano stati informati i pensionati, che non adoperano Internet, della inutilità di presentarsi a qualsivoglia sportello delle strutture sanitarie.

La mia sensibilità – quella che, ad esempio, mi tiene alla larga dai film horror – mi impedisce di immaginare cosa possa essere toccato in sorte ai torinesi bisognosi di cure o assistenza…

La gravità della vicenda è conclamata e non ci sono giustificazioni di sorta. Il “mettere in sicurezza i dati” dovrebbe avvenire prima che venga sferrato qualsivoglia attacco. Sarebbe curioso sapere quanto viene speso per la gestione dell’architettura di elaborazione e trasmissione dati della ASL in questione e soprattutto – visti i risultati – quanto viene sperperato nella sempre più ricorrente (a chiacchiere) sicurezza tecnologica o cybersecurity per chi ama le espressioni anglofone.

Il successivo comunicato stampa – apparso ieri sia sul sito della Azienda Sanitaria sia, naturalmente, su Facebook che è un po’ la Gazzetta Ufficiale della Regione Piemonte – spiega che le attività sono gradualmente riprese ma dice testualmente “A seguito del criminoso attacco informatico, avvenuto venerdì 19 agosto 2022, si comunica che il conseguente necessario ricorso a procedure manuali potrebbe determinare rallentamenti nell’erogazione delle prestazioni e creare disagi all’utenza”.

Al di là della scelta di abbinare l’aggettivo “criminoso” solo all’attacco informatico e non anche alla riprovevole condotta di manager e tecnici che non sono stati capaci di prevederlo ed evitarlo, salta agli occhi un altro dettaglio. E’ il sorprendente (almeno nell’anno domini 2022) trovarsi a confessare “il conseguente necessario ricorso a procedure manuali”.

Se si può lavorare benissimo con carta e penna, a cosa dovrebbe servire tutta quella ferraglia e quell’ammasso di programmi che gravano sul bilancio pubblico? Quanto è stato speso per trovarsi in una situazione tanto drammatica? Anche stavolta non ci saranno responsabilità e nessuno verrà cacciato?

Oltre al consueto intervento del Garante Privacy, forse qualcuno auspica quello della magistratura ordinaria e di quella contabile e magari pure del Tribunale del Malato. Potrebbe persino non mancare chi si lascia scappare “e l’Agenzia Cyber?”…

Invece tutto verrà rapidamente dimenticato, facendo rientrare disservizi e tragedie nella consuetudine che – come ben sa chi ha studiato giurisprudenza – è il primo gradino delle fonti normative. Il non funzionare è così ammesso istituzionalmente. Regione Lazio docet.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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