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L’INSEGNAMENTO DELLE ARMI A SCUOLA? ECCO COME SAREBBE ANDATA A FINIRE…

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
18/02/2023
in EDITORIALI
L’INSEGNAMENTO DELLE ARMI A SCUOLA? ECCO COME SAREBBE ANDATA A FINIRE…
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TE LO LEGGO IO

Una decina di giorni fa ero in diretta ad Agorà su Rai Tre a parlare di hacker quando il programma è stato interrotto dal tonante intervento di un importante uomo politico del Paese che con tono imperativo richiedeva alla conduttrice una smentita che in realtà era già stata fatta in quel dibattito dal vivo (guai a dire “talk show”, perfida Albione!).

L’autorevole intervento rimarcava l’estraneità del personaggio di Governo ad un fantasioso articolo de La Stampa che gli attribuiva indebitamente una discutibile dichiarazione inerente l’opportunità di inserire tra le materie scolastiche l’insegnamento delle armi.

La notizia falsa (anche “fake news” è stato giustamente rimosso dall’italico idioma) ha innescato gratuite polemiche e, al contempo, dato lavoro ad una pletora di avvocati chiamati – chi a lamentare l’infamia, chi a cercar esimenti ed attenuanti – a duellare in ambito giudiziario a seguito dell’annunciata querela dell’interessato.

L’introduzione dell’insegnamento in questione era stata avvalorata dalla sussistenza di esigenze funzionali del Sistema di Difesa nazionale e di corretta educazione dei più giovani a sacri valori ossidati dall’incuranza popolare.

L’infondatezza dell’articolo e, soprattutto, la presentazione di denunce e reclami non hanno dato modo di conoscere i suggestivi dettagli che avrebbero caratterizzato gli studi in argomento.

Chi si era appassionato al verificarsi di una simile opportunità didattica è rimasto con una caterva di dubbi irrisolti.

La prima curiosità riguarda la fascia di classi in cui avrebbe dovuto avvenire l’inserimento della materia e qualcuno ha subito ipotizzato un percorso graduale che garantisse la progressiva maggiore famigliarità con certi arnesi. Probabilmente il percorso formativo poteva già partire dalle scuole materne, rendendo dotazione di ordinanza una pistola ad acqua che avrebbe permesso di acquisire ottime competenze in fatto di puntamento al bersaglio e di gittata…

Le armi sarebbero state incluse nell’elenco dei libri di testo, rispettando una certa obbligatorietà, oppure si sarebbe prospettata una minuscola possibilità di scelta (magari optando a piacere per una pistola automatica oppure per un revolver)?

Alcuni, forse particolarmente legati a storiche tradizioni tricolori, si sarebbero permessi di dare un piccolo suggerimento a proposito del giorno in cui tenere la lezione. Il sabato avrebbe avuto un suo perché.

La discussione tra favorevoli e contrari ad un potenziale nuovo fronte scolastico ha trovato tutti d’accordo nel gioire della conclusa emergenza pandemica. In presenza di contagi Covid, infatti, si sarebbe dovuto affrontare il tema della “Didattica a Distanza” che nella fattispecie avrebbe potuto – per le esercitazioni da remoto e per i compiti a casa – cambiare sostanzialmente il train-de-vie di tante famiglie.

Immaginare questo genere di DaD a Scampia o in altre località “vivaci”, porta a non escludere piani di intervento Scuola-Lavoro e il riconoscimento di crediti formativi per gli studenti già pratici di queste cose.

Qualcuno aveva immaginato anche “esenzioni” sul modello della “104”: chi, ad esempio, ha un famigliare pregiudicato per rapina a mano armata potrebbe pretendere un “esonero” dell’esame orale/scritto e chiedere di sostenere direttamente il test pratico. Qui però scatterebbe il comprensibile sospetto che potrebbe farsi aiutare dai genitori, evidenziando un vantaggio competitivo difficilmente colmabile da compagni di classe meno fortunati.

Mentre i connazionali si perdevano in sterili polemiche e troppo severe critiche al Sottosegretario estraneo a qualsivoglia idea o proposta in merito, in qualche angolo del mondo qualcuno ha subito preso spunto e non ha tardato a fare proprio quel che Massimo Giannini addebitava al nostrano senatore.

Se l’ipotesi – a prescindere da chi l’aveva o non l’aveva partorita – era “made in Italy”, vedendo il filmato in questa pagina qualcuno reclami una scorretta clonazione che mortifica e penalizza la nostra creatività…

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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