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ATTENTI A FARE IL PRESEPE! POTREBBE ESSERE APOLOGIA DI REATO….

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
10/12/2022
in EDITORIALI
ATTENTI A FARE IL PRESEPE! POTREBBE ESSERE APOLOGIA DI REATO….
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TE LO LEGGO IO

L’entusiasmo delle festività in arrivo è spesso irrefrenabile. Luci e colori hanno capacità ipnotiche e l’atmosfera gioiosa si rivela estremamente coinvolgente.

Proprio in questi momenti, però, è opportuno mantenere il controllo della situazione ed evitare iniziative che possono avere controindicazioni inaspettate.

La cautela è un’arte e i politici – a dispetto di tante gaffe di cui si rendono protagonisti – sanno farne tesoro. Proprio in questo periodo la loro prudenza è sapiente maestra e induce a doverose riflessioni.

La scelta di farsi ritrarre accanto ad un albero di Natale deve essere considerata un esempio da seguire e – al contempo – un monito da non trascurare.

Chi è leader di un partito o ricopre un ruolo istituzionale apicale ha una sensibilità cui noi comuni mortali non possiamo aspirare, ma nell’era del “copia e incolla” è legittimo prendere spunto dalle loro condotte e, se del caso, cercare di capire il perché della loro ponderata scelta.

A fondamento della preferenza accordata all’albero natalizio c’è un inossidabile meccanismo di autotutela penale. L’aver optato per quel simbolo non è solo una bieca questione di laicità…

Il presepe – in quest’epoca di ribollimento cultural-giudiziario e di riforma della macilenta macchina della Giustizia – rischia di essere equiparato ad un plastico “Bruno Vespa’s Style” che riproduce una scena del delitto.

La raffigurazione – poco importa se i fatti sono caduti in prescrizione – riprende una coppia che, ricercata dalle Autorità per omissioni di ordine amministrativo (renitenza agli obblighi di censimento), vaga in stato di latitanza incurante dei provvedimenti pendenti.

Lei in evidente stato di gravidanza sta per dare alla luce e poi partorisce un figlio concepito fuori dal matrimonio. Lo sposalizio – calendario liturgico alla mano – avviene il 23 gennaio, quando il bimbo nasce ventinove giorni prima (tutti sanno bene che Gesù fa il compleanno il 25 dicembre…).

I due, extracomunitari privi di documenti, probabilmente erano oggettivamente in grado di occultare la loro identità (articolo 496 del codice penale, falsa dichiarazione sull’identità o su qualità personali proprie o di altri) o respingere eventuali richieste in proposito (art. 651 c.p., rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale).

Come quattro testimoni (che rispondono al nome di Giovanni, Luca, Marco e Matteo) avrebbero doviziosamente attestato per iscritto, i due hanno occupato abusivamente una stalla di dubbia regolarità edilizia ed eventuale pericolo di crollo. G. e M. (solo le iniziali per ovvie ragioni di privacy) non si sono accontentati di introdursi indebitamente in un fabbricato andando incontro ad una possibile violazione di domicilio. Il loro insediarsi ha determinato un enorme afflusso prima di pastori e poi di curiosi e pellegrini ante litteram, creando un pericoloso assembramento che – complici le musiche degli zampognari – può essere considerato il primo “rave” dall’anno zero della nostra civiltà. Il proconsole delegato agli Affari di Giustizia del tempo, Plantaedotius – secondo alcuni storici – avrebbe voluto già inserire nel diritto romano una fattispecie antesignana delle odierne produzioni legislative.

Non si può poi certo chiudere un occhio sulle innumerevoli violazioni alla normativa sull’igiene degli alimenti portati al seguito da chi si è affrettato a raggiungere il luogo di ritrovo e le infrazioni in materia fiscale per la somministrazione di pasti e bevande in assenza di qualsivoglia ricevuta o scontrino fiscale. Infine l’arrivo di tre orientali (un potenziale riciclatore con al seguito un non meglio definito quantitativo di oro e due presumibili narcotrafficanti con sostanze verbalizzate come incenso e mirra ma ora oggetto di accertamento farmaceutico) aggrava il quadro di illegittimità.

Non è finita. L’aver – incautamente o consapevolmente – accettato “doni” di imprecisata provenienza porta la coppia alla comprensibile incriminazione per “ricettazione” ai sensi dell’articolo 648 del codice penale…

La realizzazione del presepe è destinata a fare proseliti e a sollecitare espressioni di apprezzamento (notorio il refrain di De Filippo del “Natale in casa Cupiello”) che innescano atteggiamenti di pia devozione. Se il bacio al “Bambinello” è sconsigliatissimo, lo stazionare commossi e adoranti dinanzi ad una simile pur tradizionale ricostruzione è palesemente apologia di una sfilza di reati…

Si segua l’indirizzo di chi guida il Paese. Si rifugga la tentazione di passare ore ed ore con statuine e muschio e si evitino pesanti incriminazioni.

L’albero. Se ancora non lo avete ancora, addobbate l’albero.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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