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L’IMPERO COLPISCE ANCORA…

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
01/09/2022
in AVVISO AI NAVIGANTI
L’IMPERO COLPISCE ANCORA…
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TE LO LEGGO IO

Negli ultimi due mesi Amazon ha sborsato 3,9 miliardi di dollari per comprare OneMedical e 1,7 miliardi di dollari per iRobot. Come si può intuire la prima azienda opera nel settore medicale, la seconda nella robotica, in particolare è l’azienda che produce Roomba, l’aspirapolvere domestico robotizzato.

La notizia è passata quasi inosservata e viene il sospetto che la funzione relazioni esterne di Amazon abbia operato, con grande efficacia, per distogliere l’attenzione da queste due recenti acquisizioni. Vero che la discrezione, nel mondo degli affari, paga sempre, ma in questo caso c’è dell’altro, forse.

Merita approfondimento.

One Medical, pagando un abbonamento annuale di 199 dollari, colma la distanza che intercorre fra l’inefficiente sistema di assistenza sanitaria pubblica statunitense e il bisogno dei singoli di assicurazione sanitaria di qualità (e alto costo). Fornisce, a chi sottoscrive, un insieme di risorse, inclusa una app per cellulare, per accedere, sette giorni su sette, 24 ore al giorno, all’assistenza medica virtuale.

Sono anni che Amazon sta espandendo la propria presenza nel settore sanitario. Nel 2018 ha comprato PillPack, poi ribattezzata Amazon Pharmacy.

Nel 2020 ha introdotto Amazon Care, che connette i pazienti con un ampio insieme di servizi digitali per la salute e l’assistenza di base.

Nulla di nuovo. La sua strategia non è cambiata negli anni. Amazon è nata come innocua libreria virtuale. Passo dopo passo ha assorbito i suoi competitori, ovvero chi vendeva libri.

One Medical era un competitore di Amazon. Quindi da comprare.

Pagandola cara. One Medical ha dichiarato, per il primo trimestre 2022, un fatturato di 250 milioni di dollari. I dati 2021 sono di sicuro interesse. 64 per cento di aumento del fatturato rispetto all’anno precedente: 623 milioni di dollari rispetto ai 380,2 del 2021. Gli abbonati crescono del 34 per cento, raggiungendo il numero di 736mila. Però l’EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization), utili prima degli interessi, delle imposte, delle svalutazioni e degli ammortamenti, conosciuto anche come Margine operativo lordo, debitamente rettificato dalle componenti di natura straordinaria (i non ricorrenti), è negativo per circa 130 milioni di dollari.

One Medical, perde denaro. Almeno per ora. Allora, perché spendere così tanto?

Per i dati.

Amazon sa molte cose dei suoi clienti. Ogni volta che andiamo a cercare, o compriamo, qualcosa sul suo sito, Amazon raccoglie tutte le azioni che svolgiamo e ne ricava dati. Tanti dati. Sa cosa cerchiamo, cosa desideriamo, cosa acquistiamo per noi stessi, o per i familiari, magari per gli amici. L’obiettivo finale è banale: farci comprare di più, incassare di più.

Non solo. Esiste una rete globale di dispositivi con marchio Amazon, vedi Echo e Alexa, a cui diamo e chiediamo informazioni, parlandoci. Dispositivi sempre collegati, pronti a eseguire gli ordini vocali. Sempre in ascolto, registrando il tutto.

Alexa. Già. Nome scelto, dicono, per ricordare la Biblioteca di Alessandria, all’epoca scrigno di tutto il sapere.

Alexa, l’imperatrice Alexa, ascolta tutto. Sempre.  

Le aziende che operano nel digitale dichiarano che raccolgono i dati per migliorare l’esperienza, per aumentare la proposta di valore, per fare risparmiare tempo e denaro ai loro clienti.

Che gentili che sono, ma cosa accade quando i dati, apparentemente innocui, piccoli puntini disposti in modo disordinato su un grande foglio, vengono collegati fra loro? Magari combinandoli con le informazioni, di alto pregio e sensibilità, che riguardano la salute?

Amazon non è semplicemente un enorme centro acquisti. Ha grande intelligenza. Artificiale, certo, ma grande. Sa come collegare i puntini e l’immagine che forma dice tutto, ma proprio tutto, di chi siete, cosa fate, i vostri interessi, capacità finanziarie, paure, stato di salute.

Fino a ieri erano i responsabili commerciali delle aziende produttrici a essere interessati al vostro profilo per proporre, in modo mirato, i loro prodotti o servizi.

Oggi è il capo del personale a rivolgersi ad Amazon, per essere certo che siate voi il candidato ideale da assumere, o da licenziare. Il vostro destino dipende dal profilo che Amazon ha generato su di voi, usando anche i dati che riguardano la vostra sfera più privata e personale: casa vostra.

Giunta è l’ora di parlare di iRobot. Dichiara di avere ridotto il proprio giro di affari del 30 per cento, causa nuovi competitori, ma Amazon la compra.

Perché?

Di prodotti per la casa, più o meno domotici, Amazon ne ha un sacco e una sporta. Quindi perché stupirsi dell’acquisizione. Non fa altro che rafforzare e integrare quanto disponibile: Alexa e Echo già menzionati; droni vari; Astro, venduto solo su “invito”, robot per la sorveglianza della casa, badante se serve, gestisce la spesa, protegge la privacy, si integra con Alexa Together e con le videocamere Ring e l’offerta Ring Protect Pro…

Giusto?

Non del tutto.

Anche in questo caso, l’acquisizione di iRobot ha più a che fare con i dati che con il prodotto in sé. La flotta di iRobot che pulisce le nostre case oltre alla polvere, raccoglie dati. Dati intimi, privati. Passato è il tempo dei primi Roomba che sbattevano di qua e di là nel cercare di assolvere il loro dovere di pulizia. Facevano quasi tenerezza. Oggi Roomba mappa le superfici dove opera. Sa dove sono i mobili. La loro disposizione fisica, numero, tipologia. Cosa fate delle stanze. Se avete sacrificato lo studio per la cameretta del neonato. Se avete comprato un divano nuovo. Cambiato la cucina. Tutto.

L’integrazione con gli altri dispositivi può rendere la casa più intelligente. Ring vede che avete sporcato per terra, informa Roomba, che sa dove andare e pulisce il tutto.

Il servizio di localizzazione dice a Roomba dove siete, per fargli pulire casa prima che torniate dal lavoro. Così non disturba.

Magari riesce a fare inciampare l’intruso animato da cattive intenzioni e qualcuno proporrà l’accessorio “spruzza sostanza urticante” per farlo desistere.

L’ultima versione di Roomba, il j7, con intelligenza artificiale, ha una videocamera frontale che registra cosa avete in casa. Sono 43 milioni gli oggetti finora memorizzati.

Roomba raccoglie dati e li trasmette alla nuvola di iRobot. Fino a oggi solo iRobot poteva accedervi e usarli.

Ora che l’azienda è parte dell’impero Amazon, l’accesso è consentito a chi, per fare cosa?

Breve digressione. Gentili utenti di Roomba, non stupitevi troppo se nelle prossime settimane, o mesi, vi giungerà un cortese messaggio di posta elettronica, nella quale vi verrà chiesto di sottoscrivere il nuovo contratto di servizio, dato il cambio di proprietà. Per favore, diversamente da quanto fanno in molti, troppi, leggete quanto vi verrà proposto. Poi decidete se firmare.

Non si fa della fantascienza di basso livello nel pensare un futuro prossimo dove i servizi di assicurazione malattia di Amazon (scontati per utenti Prime, ovviamente) usano le videocamere Ring e Roomba per studiare le nostre condizioni di vita, comportamenti, così da suggerirci prodotti e servizi, definendone il costo in modo ottimale. Per Amazon e per i clienti. Si vince tutti. Gioco a somma positiva.

Oppure Amazon Care ci farà sapere che abbiamo saltato la palestra perché informata da Echo che non ci siamo mossi di casa tutto il giorno; oppure proporrà una dieta perché Roomba ha raccolto troppe briciole di cibi grassi dal pavimento e Ring ha visto troppe lattine in giro.

Ovvio che Amazon dichiara, come ha sempre fatto, che mai e poi mai utilizzerà o venderà a terzi i dati, siano essi medicali, della vostra casa, dei vostri acquisti, per motivi pubblicitari o di marketing, se non dopo avere ricevuto esplicito permesso dai propri clienti.

Attenzione. Il termine “Esplicito” non implica la “Trasparenza”.

Il processo di acquisizione del permesso è, per il cliente, tutto fuorché semplice e trasparente.

Voi lo avete concesso il permesso suddetto? Secondo quale procedura?

Sapete rispondere?

Esempio. Potete cancellare i dati vocali acquisiti dall’imperatrice Alexa. Lo avete fatto? Sapete come farlo?

A titolo di curiosità. Nel recente passato Amazon ha ammesso di avere condiviso con forze di polizia che ne hanno fatto richiesta, i dati dei propri clienti senza informarli o chiedere loro il permesso.

Amazon è un impero, basato sull’informazione, sorveglianza e controllo, dove il lato chiaro della forza dei dati si contrappone a quello scuro che attira malviventi di ogni sorta. I pirati dell’universo cyber sono sempre in agguato, pronti ad attaccare. Non si affannano a cercare opportunità criminali in tante reti diverse, quando così tanti dati sono disponibili in un unico luogo.

L’imperatrice Alexa non dorme sogni tranquilli. Noi neppure.

C’è un film di animazione che ben rappresenta l’ambiente in cui rischiamo di ritrovarci a vivere, dominato da sensori e dati.

Ricordate WALL •e?

Ricordate l’astronave Axiom in cui vivono i terrestri scappati dal pianeta troppo inquinato? A titolo di informazione, in logica un assioma è un principio evidente per sé, che non ha bisogno di esser dimostrato, posto a fondamento di una teoria deduttiva; in matematica è una proposizione che si considera vera senza essere dimostrata.

I passeggeri di Axiom, perennemente sdraiati su lettini anti-gravità, serviti e riveriti in tutto, incapaci più di muoversi, di decidere in modo autonomo. Non si fanno domande. Non pensano.

Sempre sorvegliati e controllati dal pilota automatico di Axiom, di cognome AUTO.

Domanda: avesse avuto per nome Amazon?

Chiedo scusa, chiudo qui.

Devo andare a fare compere… :”Alexa…?”

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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