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IL GOVERNO VIETA I RICONGIUNGIMENTI FAMILIARI MA CONSENTE LE RISSE AL “PINCIO”

di Umberto Rapetto
06/12/2020
in EDITORIALI
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Il Ministro Lamorgese ha detto che schiererà 70mila appartenenti alle Forze dell’Ordine per controllare gli spostamenti sul territorio, probabilmente con grande gioia della criminalità che almeno per Natale potrà delinquere senza sentirsi il fiato sul collo.

Nel frattempo le pattuglie di polizia chiamate per la maxi rissa romana sulla terrazza del Pincio a Villa Borghese (e probabilmente in addestramento per fermare il biblico esodo delle festività) sono arrivate quando i beceri protagonisti se ne erano già andati e stavano continuando a “gonfiarsi di mazzate” nei sotterranei della metropolitana.

Sarà certo più facile fermare le auto in transito in prossimità dei confini regionali e – come nell’indimenticabile “Non ci resta che piangere” (mai titolo si poteva abbinare meglio alla situazione odierna) – chiedere “Chi siete? Cosa fate?” e poi domandare il fatidico pagamento di “un fiorino”.

Mentre c’è chi si dispiace di non poter raggiungere i genitori – “purtroppo” autosufficienti – che vivono in un’altra Regione, ai tutori della sicurezza pubblica viene preannunciato “Facite a faccia feroce” per stroncare un pericolosissimo traffico di “pastiere”, “babbà” e “cannoli” da sud verso nord e, viceversa, di “strudel” e “bounèt” dal settentrione verso la “bassa Italia”.

Nonostante le pompose dichiarazioni di “situazione sotto controllo” strombazzate dal Viminale, nessuno però ha saputo impedire che novelli gladiatori 2.0 potessero sfidarsi in una contesa efferata per stabilire la supremazia tra due bande (“comitive” poco si addice a mandrie furenti) di giovincelli ineducati dei quartieri Annibaliano e Tuscolano.

Allontanatisi i wrestlers più facinorosi, il fatidico arrivo delle camionette ha infervorato gli animi di chi in precedenza si era ritrovato a recitare parti minori per visibilità, soddisfazione ed ecchimosi…

Fermati un po’ di ragazzotti, ci si augura che il loro comportamento venga sanzionato severamente senza tirar fuori la storia che è soltanto una bravata e che non lo faranno più.

Lo si faccia pensando a tutti i multati con 400 euro per condotte che al confronto si prospettano davvero come peccati veniali. Lo si faccia anche per dare un esempio ad una generazione di teppisti “di buona famiglia”, abituati a genitori che ante-Covid e prima della didattica a distanza andavano a menare i professori che si erano permessi di rimbrottare i loro rampolli.

I tanti video girati per l’occasione (Internet ne è pieno) permetteranno l’identificazione dei presenti e anche di chi ha lasciato il ring prima del sopraggiungere dei poliziotti. I telefonini di questi “birichini” consentiranno di ricostruire la chat che su Tik Tok ha consentito reclutamenti, convocazioni e inviti al tanto sgradevole “happening”…

Si adoperi quel pugno duro che è stato minacciato pensando a chi voleva andare a trovare la mamma fuori Regione. Si dimostri – una volta tanto – che la legge è uguale per tutti.

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Umberto Rapetto

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