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CONTAGI ALL’ITALIANA: DOPO IL CORONAVIRUS, LE EVASIONI

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
09/03/2020
in EDITORIALI
CORONAVIRUS: CON IL CALCOLATORE DI CARTA IGIENICA PUOI CONOSCERE L’AUTONOMIA DEL TUO BAGNO
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Mentre Michele Emiliano, Presidente della Regione, organizza le difese contro la diffusione del coronavirus, la Puglia viene rapidamente raggiunta da un altro contagio che in questi giorni evidenzia una non meno spaventosa aggressività.

Foggia – già nota alle cronache per una certa effervescenza criminale – si è trasformata in un set cinematografico con centinaia di evasi sotto lo sguardo allibito di chi certe scene non le poteva credere possibili nemmeno sul grande schermo.

La contaminazione delle rivolte nelle strutture penitenziarie si è propagata a velocità iperbolica, certo non per un sotterraneo tam tam incredibilmente passato da un complesso detentivo all’altro. 

I mezzi di informazione – liberamente fruibili dai soggetti detenuti – hanno irradiato la criticità della situazione nella casa di reclusione “Sant’Anna” di Modena e il contagio ha celermente interessato ben 27 carceri: incendi e devastazioni, tentativi di evasione, evasioni purtroppo riuscite, agenti presi in ostaggio, feriti, morti.

La paura del COVID-19, ragionevole per certi versi, sarebbe l’innesco della sconvolgente rivoluzione nelle comunità carcerarie. Ma è soltanto un cerino buttato in un bidone di liquidi infiammabili.

Quel che sta accadendo è la conseguenza di ben altre concause. L’incancrenita insostenibilità delle strutture di detenzione non fa nemmeno più notizia e le problematiche gestionali irrisolte sono scoppiate sul volto di chi governa come il “pallone” del chewing-gum sul visetto di qualche bimbo.

La gravità della situazione era già sotto gli occhi di tutti e in parecchi non hanno faticato ad immaginare la crescente probabilità di un episodio che avviasse l’ “effetto domino”. Il timore dell’infezione virale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: una tracimazione violenta e fulminea, amplificata da una sorprendente sincronizzazione degli eventi.

In questi momenti vorremmo si avverasse quel che diceva John Belushi in “Animal House”, vorremmo davvero che i duri cominciassero a giocare. Purtroppo la partita è nelle mani di chi in campo ha difficoltà persino a tenere riservato un delicato provvedimento in itinere, consentendo l’improvvida divulgazione della bozza e scatenando l’assalto ai treni e altre manifestazioni di caos globale.

Ha cominciato a girare persino un video in cui si vedono sfrecciare autoblindo, carri armati e semoventi, lasciando pensare che qualcuno avesse dato il via ad un cannoneggiamento per redimere chi si era indebitamente allontanato dal penitenziario o chi non aveva rispettato questa o quella “zona rossa”…

Una sola cosa è certa. Il “buon senso”, da tempo in condizioni critiche, è inesorabilmente morto.

Ci si chieda come sono stati appiccati gli incendi o compiute altre deprecabili gesta. Se si vuole un “aiutino”, come nei quiz televisivi, si pensi che nelle celle di Frosinone un blitz qualche mese fa aveva persino portato a sequestrare attrezzature per distillare la grappa… Se telefonini e droga passano i controlli, cos’altro entra in carcere?

Perché per evitare la costante connessione audio-video dei detenuti verso l’esterno non si utilizzano “jammer” e altri strumenti inibitori che azzerano qualunque segnale di telefonia mobile nell’area di interesse e vanificano la fraudolenta introduzione in prigione di piccoli smartphone?

Perché per evitare che gli agenti di custodia siano soggetti a pesanti ricatti (facile ricordare loro che “tengono famiglia”) non si procede all’arruolamento di immigrati regolari nei ranghi della Polizia Penitenziaria così da non consentire al criminale di turno di minacciare chissà quale malefatta in danno di un parente della guardia? In un colpo solo si otterrebbe il ripianamento degli organici e una soluzione di lavoro socialmente utile per chi è approdato dalle nostre parti dopo mille peripezie.

La situazione, non ci va un genio a comprenderlo, non è propriamente sotto controllo.

Mi auguro si eviti la fatale applicazione dell’inossidabile “uno vale uno” e il mio elettrauto venga designato “commissario straordinario per l’emergenza”.

Non temo per le conseguenze del suo operato (siamo talmente abituati ad azioni maldestre che certamente lui farebbe bella figura…), ma sono preoccupato per l’impianto elettrico della mia auto d’epoca che finirebbe con non essere completato nei tempi previsti.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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