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STARLINK, UCRAINA, E MUSK…

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
27/10/2022
in TECNOLOGIA
STARLINK, UCRAINA, E MUSK…
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TE LO LEGGO IO

Starlink, costellazione di satelliti attualmente in costruzione dall’azienda aerospaziale statunitense Space X, costituita nel 2002 da Elon Musk, imprenditore seriale con al suo attivo anche la Tesla, quella delle vetture elettriche. Elon Musk, al 20 settembre 2022, con un patrimonio stimato di 277,1 miliardi di dollari, risulta essere la persona più ricca del mondo.

Starlink propone l’accesso a internet utilizzando una rete di satelliti in banda larga a bassa latenza. In altre parole consente di scambiare grandi volumi di dati, con poco ritardo, ovunque nel mondo.  Per chi ama i dati tecnici l’azienda pubblicizza il suo servizio dichiarando che è in grado di arrivare a 500 megabits al secondo con un tempo di latenza minimo pari a 20 millisecondi.

Secondo il progetto, in fase avanzata di realizzazione, la costellazione sarà costituita da migliaia di satelliti miniaturizzati, conosciuti anche come anatroccoli, piccoli e leggeri, (normalmente al di sotto di 500 kg). Vengono collocati in orbita terrestre bassa e lavorano in sintonia con ricetrasmettitori terrestri. Intenzione dichiarata di SpaceX è commercializzare alcuni dei suoi satelliti per scopi militari, scientifici ed esplorativi.

Il costo totale, dalla progettazione alla messa a regime, in un periodo di 10 anni, è stato stimato da SpaceX, nel maggio del 2018, pari a 10 miliardi di dollari USA.

A settembre 2022 sono più di 2300 i satelliti operativi in orbita. Sembrano tanti, ma non lo sono visto che a regime la mega-costellazione dovrebbe essere composta da 42mila satelliti.  SpaceX ha attivato ad agosto 2020 un servizio privato in beta, ovvero in prova, negli Stati Uniti e ha lanciato la versione pubblica, sempre in beta, ad ottobre 2020, attiva solo ad alte latitudini. Dal febbraio 2021 il servizio è attivo su pre-ordinazione anche in Italia. Attualmente Starlink ha circa mezzo milione di utenti che pagano un canone mensile dai 99 ai 500 dollari al mese. Tra loro le forze armate ucraine. Andiamo a spiegare.

SpaceX, quando la Russia ha avviato la sua “operazione speciale”, rispondendo a una esplicita richiesta del governo ucraino, ha spedito migliaia dei suoi terminali Starlink per facilitare le comunicazioni delle forze armate ucraine e per aiutare la popolazione civile a comunicare con il resto del mondo. Un’apparente buona azione visto che è parzialmente, silenziosamente e profumatamente pagata dal governo USA. Si tratta di milioni di dollari, come dichiarato il 5 aprile 2022 dalla USAID (United States Agency for International Development) quando ha annunciato di avere acquistato più di 1330 terminali, che vanno ad aggiungersi ai 3670 donati da Space X. Però c’è qualcosa che non torna perché, qualche tempo dopo questo annuncio, USAID ha modificato la storia. Ora afferma di avere consegnato 5000 terminali Starlink avvalendosi di “un accordo pubblico-privato”. 1500 li ha comprati a 1500 dollari l’uno e ha pagato 800mila dollari per il loro trasporto e consegna. SpaceX ha incassato circa 3 milioni di dollari.

Interessante notare che i 3670 terminali “regalati” da SpaceX vengono consegnati con tre mesi di abbonamento senza limite di volume di dati. Nulla si sa cosa accade una volta scaduti i tre mesi.

Altrettanto interessante scoprire, se si va sul sito web di Starlink, che un terminale standard costa 600 dollari, non 1500, cui vanno aggiunti 100 dollari per la spedizione e installazione, mentre il servizio mensile costa 110 dollari. Vero che Starlink ha annunciato un servizio premium dove il terminale costa 2500 dollari mentre l’abbonamento mensile sale a 500 dollari, ma non è dato sapere che tipologia di servizio venga fornita all’Ucraina (https://www.washingtonpost.com/politics/2022/04/08/us-quietly-paying-millions-send-starlink-terminals-ukraine-contrary-spacexs-claims/). Lasciamo il beneficio del dubbio.

Di certo Starlink per la difesa ucraina è uno strumento essenziale per coordinare le forze armate in un teatro di guerra lungo migliaia di chilometri.

Ora però, considerando le interruzioni di servizio che affliggono il sistema, le dichiarazioni e considerazioni di geopolitica di Elon Musk, che non si capisce bene da che parte sta, con grande soddisfazione del presidente Putin, c’è da chiedersi se uno strumento così vitale vada lasciato nelle mani di privati affetti da sindrome Twitter.

C’è da chiedersi se non sia il caso di riportare le industrie dello spazio e della difesa sotto la gestione diretta del settore pubblico e del governo. Sono in molti ad affermare che infrastrutture così importanti dal punto di vista strategico debbano essere nazionalizzate invece di essere utilizzate come strumento di pubblicità e relazioni pubbliche da amministratori delegati straricchi che straparlano.

L’Ucraina non può dipendere da un sistema che dipende dagli umori del suo proprietario. Lo scorso 3 ottobre Musk si è sentito in diritto e dovere di presentare al mondo, ovviamente tramite tweet (non riesce proprio a resistere!), il suo “piano di pace” per l’Ucraina. Piano che prevede la rinuncia da parte dell’Ucraina sia dei territori annessi dalla Russia nel corso della guerra in atto, sia della Crimea, illegalmente considerato territorio russo nel 2014. Da chiedersi cosa possa sapere e capire Elon Musk di geopolitica e geoeconomia. Non risulta che Tweeter sia luogo deputato alla diplomazia internazionale. Ovviamente gli ucraini non sono per nulla d’accordo con il piano di Musk. Il diplomatico ucraino Andrij Melnyk, ha riassunto tale sentimento, con molta efficacia e poca eleganza, invitando Musk di “farsi fottere”.  

Quattro giorni dopo, il 7 ottobre, i terminali Starlink in uso lungo la linea di fronte nel Donbas, nel corso dell’avanzata ucraina, avevano problemi di affidabilità. Pura coincidenza?

Altri quattro giorni dopo, 11 ottobre, l’esperto di geopolitica Ian Bremmer scrive nella sua rubrica, molto seguita (https://www.vice.com/en/article/ake44z/elon-musk-vladimir-putin-ukraine), che Musk ha mandato il tweet con il suo indecente piano di pace dopo avere avuto una conversazione telefonica con Vladimir Putin. Musk, ovviamente con un tweet, ha affermato che non è vero. In contemporanea con questi fatti, SpaceX ha fatto sapere di non essere in grado di finanziare in modo illimitato l’uso di Starlink o la fornitura di nuovi terminali all’Ucraina, a meno che il governo USA non metta mano al portafogli per finanziare il programma Starlink…

Notevole coincidenza.

Comunque sia, proprio quando cominciavano a girare voci sull’intenzione del Pentagono di utilizzare fondi della Ukraine Security Assistance Initiative per pagare il programma suddetto, Musk scrive altro tweet nel quale afferma che SpaceX ha ritirato la sua richiesta di finanziamento: “Al diavolo… anche se Starlink sta perdendo denaro e altre aziende ricevono miliardi di dollari dei contribuenti, noi continuiamo a finanziare il governo ucraino senza chiedere nulla”.

Nel frattempo ci sono ucraini che dichiarano che stanno pagando terminali e abbonamenti di tasca loro.

Questa strana storia è lontana dalla sua conclusione. Non è chiaro chi stia finanziando l’uso di Starlink in Ucraina. Di certo è coinvolta una molteplicità di paesi e di governi.

Strano storia che mostra la debolezza e il pericolo di lasciare in mano a privati la responsabilità di infrastrutture altamente strategiche.

La colorita personalità dell’uomo più ricco del mondo e la sua mania di tweettare mettono in ombra il ruolo pericolosamente fuori misura, suo e degli operatori privati, ​​in attività dove il profitto non deve essere un imperativo. Niente di originale nell’affermare che fare profitti in tempo di guerra è pericoloso, perverso, eticamente e moralmente sbagliato, ma è opportuno sottolineare come possa essere anche una debolezza strategica e tattica. Un servizio vitale come il sistema di comunicazione satellitare dell’Ucraina non dovrebbe, non deve, essere controllato da operatori privati facilmente influenzati da considerazioni politiche personali.

Musk sarà un ottimo commerciale, un imprenditore visionario, uno splendido innovatore, ma in questo caso non ci si può fidare di lui. Se domani mattina si sveglia e decide che della guerra in corso non gliene importa più nulla, cosa accade all’Ucraina? La partita è troppo importante per lasciarla a lui solo e al caso.

I governi non possono dipendere dal settore privato.

Il mondo non può essere lasciato in mano ai mercenari.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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