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LA RECENSIONE DI UN LIBRO DI AA.VV., A CURA DI MARIO CALIGIURI: ENRICO MATTEI E L’INTELLIGENCE – RUBETTINO

Giuseppe Bodi di Giuseppe Bodi
23/03/2024
in RIFLESSIONI
LA RECENSIONE DI UN LIBRO DI AA.VV., A CURA DI MARIO CALIGIURI: ENRICO MATTEI E L’INTELLIGENCE – RUBETTINO
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TE LO LEGGO IO

Da qualche mese si sente parlare di “piano Mattei”, forse è opportuno conoscere meglio chi era Enrico Mattei e questo libro ci aiuta.

Il libro si compone di nove saggi elaborati da autori diversi che analizzano le varie prospettive e le cause di un giallo mai risolto, ovvero la morte di Enrico Mattei avvenuta a Bascapè (Pavia) il 27 ottobre 1962. 

Ufficialmente si catalogò l’evento come un incidente aereo conseguente alle cattive condizioni atmosferiche al momento dell’atterraggio. Di fatto, più recenti indagini della Procura di Pavia hanno accertato che fu sabotaggio ma i mandanti e gli esecutori materiali sono rimasti sino ad oggi sconosciuti. Nel 1986 Amintore Fanfani ebbe a dire che “l’abbattimento dell’aereo era stato il primo atto terroristico del nostro Paese”. 

Nel 1953 Mattei divenne Presidente dell’ENI ed iniziò a tessere, anche tramite vere e proprie azioni di intelligence, business intelligence e deception, una strategia che doveva dare all’Italia una politica energetica autonoma, liberandola dalla subordinazione allo strapotere delle così dette “sette sorelle” (le compagnie anglo-americane che controllavano il settore dell’energia a livello globale). 

Si circondò di collaboratori fidati, molti conosciuti nel periodo della resistenza; militò nelle formazioni cristiane. Pur fedele alleato di molti esponenti democristiani non ne fu mai succube o servo sciocco. Per supportare la sua politica dette vita a testate giornalistiche come Il Giorno. 

Secondo alcuni realizzò un vero e proprio “Stato nello Stato”. 

La sua politica fu di creare una rete di accordi diretti con alcuni Paesi produttori di petrolio, ribaltando gli accordi vigenti all’epoca, e dando vita ad un partenariato nella divisione dei profitti. Certamente si procurò tanti nemici e proprio la pluralità di chi lo contrastava ha lasciato una grande incertezza su chi potesse essere il mandante effettivo; forse più di uno. 

Tra i potenziali sono stati supposti: le “sette sorelle”, la CIA ed il Governo USA, la Gran Bretagna ed il suo Servizio di intelligence, l’OAS (Organisation Armée Secretè operante in Algeria ai primi anni sessanta e formata da un gruppo di Ufficiali francesi fautori del mantenimento della presenza coloniale in Algeria), lo SDECE (il Servizio segreto della Francia), il nostro SIFAR, ambienti politici italiani, la mano della mafia come esecutore o come collaboratore nell’attentato, il suo vice Presidente Eugenio Cefis (era molto vicino al SIFAR per i suoi trascorsi in Accademia militare ed intimo di molti Ufficiali ai vertici delle FF.AA. e del Servizio) e molti altri. 

Particolarmente erano invisi i suoi contatti con l’Algeria, l’Egitto, l’Iran e l’URSS. 

Per gli USA e la Gran Bretagna la politica di Mattei minacciava gli interessi economici nazionali e turbava consolidati equilibri globali. La sua politica, i suoi contratti, il suo muoversi a livello internazionale al di fuori delle “regole” dell’epoca, quella che fu definita la “formula Mattei”, mise in seria preoccupazione Governi e Cancellerie tanto che Mattei divenne oggetto di scambi epistolari densi di ansie ed allarmi e considerato molto “pericoloso”. 

Non va dimentico il ruolo fondamentale che Enrico Mattei ebbe per lo sviluppo dell’Italia del “miracolo economico”.

Considerate la statura di Enrico Mattei e le attuali problematiche di approvvigionamento energetico, a livello nazionale ed europeo, vale certamente la pena di leggere queste pagine sicuramente illuminanti sulla sua lungimiranza e sull’alone di mistero che lo avvolse in vita e soprattutto in occasione dell’attentato che costò la vita a lui ed all’equipaggio dell’areo sul quale viaggiava. 

A più di sessanta anni dalla morte ancora ci si ispira alle sue strategie di politica energetica ma non sono stati individuati esecutori e mandanti del sabotaggio.

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Giuseppe Bodi

Giuseppe Bodi

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