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ATTENTATO A MOSCA: TORRI GEMELLE O SARAJEVO?

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
24/03/2024
in EDITORIALI
ATTENTATO A MOSCA: TORRI GEMELLE O SARAJEVO?
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TE LO LEGGO IO

Escludo di proposito un eventuale accostamento con il 7 ottobre e la cruenta fratricida emorragia di vite umane che ha innescato. Non ritengo di fare il paragone con il Bataclan o altre analoghe dolorose esperienze.

Il drammatico episodio al teatro Crocus alla periferia di una capitale blindata ha scosso moscoviti (e russi in genere) convinti dell’invulnerabilità di una Nazione che nemmeno Napoleone ed Hitler erano riusciti a colpire al cuore. La stessa sensazione di onnipotenza si era infranta negli Stati Uniti, dove l’esser distanti dagli ordinari scenari di guerra permetteva di contare su una vigilanza planetaria che garantiva con certezza e congruo anticipo di avvistare l’arrivo del nemico.

Nella Grande Russia come negli USA si è dovuto capire – e a caro costo – che un attacco non deve necessariamente sopraggiungere da oltre confine, ma può avere la casella del “Via!” a due passi dall’obiettivo.

Pur con infinita sproporzione nel conteggio delle vittime, l’irruzione armata tra gli spettatori del concerto rock somiglia allo schianto del primo aereo di linea nella Torre Nord del World Trade Center di New York. Augurandoci che non ci sia l’altra delle Twin Towers (e nemmeno il Pentagono), non è affatto da escludere che l’azione terroristica possa avere un seguito temporalmente non distante. Stavolta il “ritmo di colpi” potrebbe essere deliberatamente non così serrato come invece fu in quell’indimenticabile 11 Settembre.

Si ha l’impressione che si voglia dare il tempo al regime di Putin di risollevarsi dopo questo inatteso KO e di alzare la guardia.

Il cervello dell’operazione rivendicata dall’ISIS non ragiona come Tyson e non si affretta ad abbattere l’avversario una o più volte fino a vederlo esanime al tappeto. Sul sanguinante ring c’è un emulo di Cassius Clay, anzi proprio di Muhammad Alì vista l’atmosfera islamizzante. Chi seguiva la boxe del secolo scorso si ricorda quel campione prendersi beffa del pugile che aveva dinanzi. Era il gusto vagamente sadico di dimostrare al pubblico e al mondo l’impotenza del rivale, incapace di approfittare persino degli attimi in cui i guantoni del campione puntavano a terra e il bersaglio era indifeso.

La mancata raffica di attacchi sincroni o ravvicinati può essere il primo boccone di un ricco menu ancorato ad una tutt’altro che dietetica strategia di logoramento. Il timore di un’altra efferata azione impone di blindare i possibili successivi bersagli e rallenta la ricerca di chi ha fatto fuoco sul pubblico del concerto…

Difficile disegnare un epilogo “lineare”. L’imprevidibilità delle prossime mosse fa persino sperare che il terrorismo stavolta metta paura a chi pensava di far tremare e inginocchiare il mondo. Una sorta di rimedio omeopatico…

L’istinto belluino – dominante in questi momenti – purtroppo porta ad inquadrare il drammatico evento come un pericoloso innesco, una sorta di Sarajevo 2.0.

Chi interpreta il ruolo dell’indipendentista bosniaco Gavrilo Princip che uccide Ferdinando Francesco e la moglie Sofia? Un manipolo di miliziani dell’ISIS? Un commando agli ordini di Kiev? Una banda di partigiani russi?

Niente di tutto ciò.

La scintilla potrebbe esser stata provocata dai Servizi Segreti russi, consapevoli che un massacro di tal guisa avrebbe incendiato gli animi, inducendo i connazionali a chiedere una vendetta esemplare. Nessuno potrebbe mai pensare ad una automutilazione di 133 vite innocenti pur di far invocare “Guerra! Guerra! Guerra!”

I guerrafondai da salotto e gli imprenditori dell’industria bellica contano molto sulla fondatezza di una simile ipotesi e ricordano quel 28 giugno di 110 anni fa come la migliore miccia rapida…

Un conflitto mondiale sarebbe l’Apocalisse e può affascinare solo chi non ammette che ci possa essere qualcosa o qualcuno dopo di lui. E non solo politicamente.

Chi ha un Dio, lo preghi.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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