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LO STUPRO E L’ECO MULTIMEDIALE

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
23/08/2023
in EDITORIALI
LO STUPRO E L’ECO MULTIMEDIALE
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TE LO LEGGO IO

L’episodio di Palermo, l’ennesimo, non induce a commenti ma ad allucinate constatazioni. Sono questi i nostri giovani?

Verrebbe da chiedersi cosa hanno insegnato loro i genitori e la scuola, come trascorrono la giornata quando non aggrediscono animalmente la sventurata di turno, cosa pensano di fare “da grandi” (oltre a proseguire la rispettiva carriera di carnefici inguinali).

Qualcuno invoca (e lo fa periodicamente in una sorta di gospel promozionale) rimedi farmacologici che frenino gli istinti ferali di chi ha dimostrato di essere indegno di appartenere alla razza umana. Nessuno, però, suggerisce (e magari implementa) un percorso educativo che “vaccini” la popolazione dei teen-ager che da piccoli stuprano e da adulti praticano il femminicidio come fosse una disciplina sportiva. D’altronde la nostra inciviltà ha lasciato per anni i suoi segni persino nel codice penale dove i “delitti d’onore” sono spariti solo nell’estate del 1981…

Quel che è accaduto non infervora solo quelli che si spellano le mani per applaudire l’eroe dell’intolleranza, audace nell’odiare chi è diverso per colore della pelle, per provenienza geografica, per orientamento sessuale, per presunta inferiorità di sorta.

Non bastasse un parterre educato con le inconcludenti chiacchiere da bar o – più recentemente – imbottito di idiozie grazie ai social e al web, ci si mette la messaggistica istantanea che, tenendo fede al suo aggettivo qualificativo, riesce a propagare i fotogrammi delle malefatte in modo fulmineo a giro d’orizzonte.

Con eguale impegno c’è chi diffonde foto e filmati e chi li cerca in una sadica e morbosa modalità di partecipazione “on demand” alle più orripilanti esperienze.

Strumenti come Telegram – nati per garantire la riservatezza di legittime comunicazioni – sono diventati la cloaca in cui si rimesta il peggio del peggio: è questo l’habitat dell’infimo strato della società odierna, pronta a sgomitare pur di appartenere ad una elite davvero “al contrario”.

I cosiddetti “canali” di quel sistema danno luogo alla condivisione di quel che è prova del reato ed è reato esso medesimo. Sui giornali si legge che migliaia di persone – avvoltoi del XXI secolo – si sono fiondati sulla carcassa della dignità, sperando di sbocconcellare qualche fotogramma incuranti del dolore che dilania la vittima, la sua famiglia, gli amici e anche tutta la gente perbene che si danna per una così riprovevole azione.

Le immagini scatenano una curiosità inammissibile e c’è persino chi è pronto a barattare altro materiale sudicio pur di accedere alle scene di più recente “attualità”… Non mancano nemmeno altri sciacalli che veicolano file assolutamente non afferenti l’accaduto ma i cui intrecci di carne e di dolore possono comunque sembrare estratti dalla tragedia palermitana e attirare altre bestie indegne di stare al mondo.

Mentre qualcuno si aspettava di leggere che le Forze dell’Ordine avevano già catturato i protagonisti della pubblicazione che è ugualmente condotta criminale, altri avrebbero avuto piacere di sentire in proposito il parere del Generalissimo che ha lasciato intendere di poter dissertare di ogni malessere dell’Italia contemporanea.

Non bastasse la telecronaca in diretta “autoprodotta” (va di moda) da stupratori e amici spettatori in “poltronissima”, anche i “fake” aiuteranno a rendere imperituro l’incombere dello sconforto.

I filmati girano e rimbalzano come la pallina di un flipper. Il quisque de populo si chiede se davvero non si può far nulla per evitarlo. Si racconta di difficoltà investigative, refrain comodo come la “scusa del non essere nativi digitali” che ha garantito giustificazioni agli adulti che non hanno mai voluto occuparsi di certi problemi. E intanto le piattaforme virtuali – moderne cornucopie – straboccano di oscenità e nessuno fa nulla per stopparne l’eruzione.

La Rete può essere l’inferno. E lo è. Chi dice di essersi pentito e di aver rovinato la propria esistenza, pensi che l’immortalità di Internet sarà l’ergastolo non solo per lui ma – purtroppo – anche per la sua preda e per tutti noi.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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