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SULLE COMPLESSIVE RAGIONI STORICHE PER UNA COMUNE DIFESA EUROPEA – SECONDA PARTE

Bruno Tammaro Iannelli di Bruno Tammaro Iannelli
30/03/2025
in SCENARI
SULLE COMPLESSIVE RAGIONI STORICHE PER UNA COMUNE DIFESA EUROPEA – PRIMA PARTE
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TE LO LEGGO IO

Dopo questa necessaria digressione sul surreale caso italiano della residenza di Castelgandolfo di Alcide de Gasperi, vorrei ritornare su quel concetto di duplicità dell’ idea di Europa che stavamo analizzando. 

Queste due idee contrapposte d’Europa, che abbiamo descritto, si ritrovano già  presenti anche nel passato per esempio nei testi di Enea Silvio Piccolomini, divenuto Papa nel 1458 col nome di Pio II,  che valorizzava  gli elementi religiosi e culturali comuni, anche in un confronto continuo con l’Asia, e l’altra invece di un’Europa come corpo politico, che si sono protratte sino al Settecento, allorquando, nelle opere dei pensatori illuministi, l’Europa si affermava sempre più come entità civile e morale, distaccandosi dalla concezione della Repubblica christiana e dei suoi fondamenti religiosi. 

E’ inoltre al XVIII secolo che risale la prima formulazione di una federazione europea, il Projet de tramite pour rendre la paix perpetuelle en Europe dato alle stampe dall’abate Charles de Saint-Pierre nel 1713, ripreso da Rousseau nel 1758 e successivamente da Immanuel Kant in , Per la pace perpetua, del  1795. Inoltre tra il 1828 e il 1830 fu François Guizot nella Histoire de la civilisation en Europe che ripercorse nel dettaglio la storia della civiltà europea, già messa a punto nel secolo precedente, individuando gli apporti dei diversi popoli, ma sottolineando il contributo della Francia che ne avrebbe rappresentato l’espressione più alta. Successivamente il Romanticismo recupera l’ideale della cristianità con Novalis, suffragando la tesi che la civiltà europea affondi le sue radici nell’età medievale.

Nella riflessione di Niccolò Machiavelli contenuta nel Principe, già si individuava nel tipo di reggimento politico un ulteriore discrimine dell’Europa che, risultava «piena di repubbliche e di principati» , come sostenuto nell’ Arte della guerra, e si distingue anche per questo dai regimi dispotici orientali. 

La caratterizzazione politica, introdotta da Machiavelli, è destinata a rimanere un punto fermo nella storia dell’idea d’Europa nei secoli successivi. Parallelamente si era sviluppata una maggiore messa a punto cartografica, basti pensare all’impresa di Gerardo Mercatore nel 1554 e all’affermazione, in seguito alla scoperta dell’America, di una nuova contrapposizione culturale, si assiste alla stesura e in molti casi alla pubblicazione delle prime storie d’Europa: la Istoria d’ell Europa del 1566 di Pier Francesco Giambullari pubblicata postuma; la Ex universa historia rerum Europae suorum temporum del 1571 di Uberto Foglietta pubblicata a Napoli. 

Infine è alla fine del XVI secolo, nelle Relazioni universali di Giovanni Botero del 1591 edito a Roma, prima edizione completa, che  l’Europa appare chiaramente come uno spazio geopolitico e non soltanto come una sommatoria di Stati: «Questo si può ben dire hoggi dell’Europa cioè ch’ella sia piena, e quasi pregna di Dominij, e di Regni […] ella si è divisa in molti principati con tal contrapeso di forza, che non vi è potenza, che se non ha signoria fuor di Europa avanzi immoderatamente l’altre parte» come contenuto in Delle Relazioni Universali, edito a Venezia nel 1618.

Giovanni Botero è un autore veramente straordinario ed attualmente in fase di grande auge e riscoperta. Nato a Bene Vagienna in provincia di Cuneo nel 1544 si formò in un seminario gesuita a Palermo. Botero lasciò l’ordine nel 1580 e andò al servizio del cardinale Carlo Borromeo di Milano, poi Santo. Dopo la morte del cardinale nel 1584, Botero divenne il segretario personale del cardinale Federico Borromeo a Roma. 

Fu durante il suo soggiorno a Roma che Botero pubblicò i suoi principali trattati. Nella sua Grandezza delle città del 1588 e nelle sue Relazioni universali del 1591-6, Botero promulga la famosa dottrina della popolazione in seguito ripresa da Robert Malthus: vale a dire, che i mezzi di sussistenza (vitus nutritiva) che interagiscono con la naturale fertilità umana (vitus generativa) determineranno l’effettivo tasso di crescita della popolazione.

Ne La Ragion di Stato Botero del 1589 espose una visione “costituzionalista” del governo, contro lo schema di Machiavelli del potere personale per il potere. Il potere del principe, sostiene Botero, si basa in ultima analisi sul potere concessogli dal popolo e la fedeltà del popolo a uno Stato è potenzialmente molto più forte di quella a un singolo principe. Di conseguenza, nell’interesse della sua stessa conservazione, il principe dovrebbe fare il più possibile per incoraggiare la “fedeltà allo Stato” nelle menti del popolo. Ciò significa cose come consacrare la consultazione, la rappresentanza, la religione, nelle istituzioni legali e politiche dello Stato, in modo da creare quella che oggi potremmo chiamare una società “di portatori di interesse”. 

Allo stesso tempo, ciò significa mantenere al minimo gli interventi personali e le “grandi opere”. Di conseguenza, l’etica cristiana e altri codici di comportamento sociale non dovrebbero essere liquidati come intralci irrilevanti al governo personale del principe, ma piuttosto, essendo consacrati nelle istituzioni dello Stato, possono essere la fonte di potere più potente per il principe che deve ispirare la sua azione in particolare esercitando le virtù della prudenza e della giustizia. 

In breve, limitare il potere personale e mostrare un comportamento etico alla fine ripaga facendo coincidere gli interessi del popolo con la preservazione dello Stato, e quindi la preservazione del sovrano.Nel 1599, Botero fu nominato consulente politico e tutore alla corte del Duca di Savoia. A parte una breve campagna in Spagna, Botero sarebbe rimasto a Torino per il resto della sua vita, probabilmente contribuendo in modo determinante in maniera pedagogica alla formazione dei rampolli di casa Savoia che poi riusciranno con i loro discendenti , successivamente,  nell’ unificazione d’ Italia.

Sulla scorta dell’identificazione tra Europa e christianitas che si afferma dal XIII secolo, è inoltre molto significativo che, alle origini della prima formulazione in senso moderno dell’idea d’Europa, si trovi un ecclesiastico, che già è stato citato, Enea Silvio Piccolomini, poi divenuto papa nel 1458 col nome di Pio II. La sua partecipazione al concilio di Basilea tra il 1431-1449 e i numerosi viaggi come legato in Boemia, Scozia, Borgogna gli consentirono di raccogliere una messe notevole di notizie e di materiali che successivamente confluirono in alcune opere storico-geografiche tra cui il De Europa stampato più volte nel corso del XVI secolo, a partire dal 1501. 

Nelle opere di Piccolomini, che fu anche un insigne umanista, l’appartenenza geografica all’Europa, lacerata nel 1453 dalla conquista turca di Costantinopoli, indica anche una relazione storico-culturale basata sulla contrapposizione con gli “altri” : i persiani, i barbari, gli infedeli  e rafforzata dall’idea della crociata di tutto l’Occidente contro la minaccia musulmana. Una coincidenza, quella tra Europa e Respublica christiana, avvalorata anche da molti umanisti del XVI secolo che, dinanzi al susseguirsi delle lotte intestine nel continente, invocarono il principio cristiano della pace: da Erasmo da Rotterdam con le opere Querela pacis, Institutio principis christiani, De bello Turcis inferendo, fino a Juan Luis Vives con il De Europae statu ac tumultibus, sotto forma di lettera al papa Adriano VI nel 1522 e il De Europae dissidiis et de bello turcico del 1526, attraverso Andrés Laguna con Europa heautontimorumene nel 1543.

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Bruno Tammaro Iannelli

Bruno Tammaro Iannelli

Nato sotto il segno zodiacale dell’Ariete, ascendente Toro. Colonnello della riserva dei Carabinieri Bruno TAMMARO IANNELLI, oltre a tutti i corsi di natura militare e tecnico- professionale è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Siena ed in Scienze della Sicurezza interna ed esterna presso l’Università di Roma Tor Vergata. E’ autore di numerosi saggi di carattere storico e giuridico nonché di analisi criminologica: “La tutela penale del Patrimonio storico e artistico in Italia“ Siena 1991 “I furti d’ arte. I primi ladri nell’ antichità“ Rivista Amici dei Musei – Firenze 1992 “Rapporto Annuale sulla criminalità organizzata” Roma Ministero Interni 1997-1998-1999 “La stanza di Antonio. Un videogioco interattivo che educa alla sicurezza” Roma 2002 E’ stato relatore presso l’ OSDIFE (Osservatorio Difesa e Sicurezza ) dell’ Università di Roma Tor Vergata sulla “Homeland Security“ Ha inoltre tenuto numerose conferenze in Italia e all’ estero su diversi temi professionali. Recentemente è stato invitato a tenere una conferenza nella prestigiosa sede dell’ Ignatianum di Cracovia, in Polonia sotto l’ egida dell’ Università Giovanni Paolo II. E’ Consulente Cinematografico e Televisivo, ha collaborato quale esperto di Dialoghi polizieschi alla trasposizione in italiano della serie televisiva “ The BodyGuard “ della BBC trasmessa sul canale Netflix. Studioso di Lingue Antiche, approfondisce continuamente il latino, il greco, l’ebraico e l’ aramaico. Lingue Moderne : Madrelingua italiano. E’ buon conoscitore delle lingua inglese e spagnola. Cultore di francese e portoghese. Dal 1977 al 1980 frequenta la Scuola Militare ”Nunziatella” di Napoli , in seguito dal 1980 al 1982 frequenta l’Accademia Militare di Modena. Nel 1982 viene Nominato Sottotenente dei Carabinieri. Dal 1982 al 1984 frequenta la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma. Nel 1984 viene Nominato Tenente dei Carabinieri. Dal 1984-1986 Presta servizio presso il Battaglione Mobile Carabinieri “Toscana” di Firenze, svolgendo numerose missioni di comando di contingenti inviati a Palermo, Caserta, Napoli e Roma per traduzione detenuti e assistenza ai processi contro la criminalità organizzata ed il terrorismo di destra e di sinistra. Dal 1986-1990 Presta servizio in qualità di Comandante della Compagnia Carabinieri di Valledoria (Sassari.). Durante gli anni di permanenza in Sardegna svolge indagini sui sequestri di persona e sul traffico di stupefacenti. Lotta contro il Banditismo Sardo. Nel 1987 viene Nominato Capitano dei Carabinieri. Dal 1990 al 1993 Presta servizio alla Scuola Marescialli di Firenze quale Comandante di Compagnia e Istruttore. Insegna diritto penale speciale, tecnica professionale e polizie europee comparate. Dal 1993 al 1995 È Inviato dal Governo italiano presso la Missione ONUSAL delle Nazioni Unite in El Salvador in qualità di Osservatore di polizia internazionale. Da seguimento all’ applicazione degli accordi di pace tra il Frente Farabundo Martì de Liberaciòn Nacional e il Governo salvadoregno, collabora alla verificazione della Policìa Nacional Civil e dell’ Academia de Seguridad Pùblica, nate dagli accordi di pace. Dal 1995 al 1997 Presta servizio in Sicilia in qualità di Comandante del Nucleo Radiomobile di Palermo. Durante questo periodo nel 1996 viene promosso Maggiore dei Carabinieri. Nel 1997 È Inviato dal governo italiano presso la Missione UNMIBH-IPTF delle Nazioni Unite in Bosnia Herzegovina, in qualità di Capocontingente del primo gruppo di Osservatori italiani di polizia internazionale, incaricati di verificare il rispetto degli Accordi di Dayton. Dal 1998 al 2000 È Incaricato, in qualità di Ufficiale Superiore Addetto dei Carabinieri, all’ Osservatorio Permanente sulla criminalità del Ministero dell’ Interno, Roma, a composizione interforze. L’ufficio redige e presenta al Ministro degli Interni, per la successiva approvazione del Parlamento Italiano il ” Rapporto Annuale sulla criminalità organizzata”. Dal 2000 al 2001 viene Inviato dal governo italiano presso la Missione MINUGUA delle Nazioni Unite in Guatemala, in qualità di Capocontingente degli osservatori italiani di polizia internazionale. Verifica l’applicazione degli accordi di pace tra la Uniòn Revolucionaria Nacional Guatemalteca e il Governo del Guatemala, collabora al controllo della Policìa Nacional Civil e alla verificazione del rispetto dei diritti umani nell’ ambito del sistema giudiziario guatemalteco. Dal 2001 al 2003 è Incaricato, in qualità di Ufficiale Superiore Addetto dei Carabinieri al Programma Operativo Nazionale” Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’ Italia” a composizione interforze e inserito nella Segreteria del Capo della Polizia, Ministero degli Interni, Roma. Collabora alla programmazione e allo sviluppo delle varie progettualità del PON dirette allo sviluppo della sicurezza delle Regioni a Obj 1. Durante questo periodo nel 2001 viene promosso Ten. Col. dei Carabinieri. Dal 2003 al 2004 Viene incaricato di dirigere il Comando Provinciale Carabinieri di Vibo Valentia, Calabria, zone afflitte dalla presenza endemica della criminalità organizzata. Dal 2004 al 2005 Ricopre l’ incarico di Capo della Sicurezza della Commissione Economica e Sociale per l’ America Latina e i Caraibi delle Nazioni Unite in Santiago del Cile. Dal 2006 al 2011 ricopre l’ incarico di Comandante del Reparto Comando della Regione Carabinieri Molise in Campobasso. Dal 2011al 2013 Ricopre l’ incarico di Capo Ufficio Segreteria e Personale del Comando Carabinieri per l’ Aeronautica Militare sito nello Stato Maggiore Aeronautica a Roma. Dal 2014 al 2020 è docente delle cattedre di Storia dell’ Arma, Diritti Umani, Polizia Militare e Diritto Penale Militare presso la Scuola Marescialli e Brigadieri “ Salvo d’Acquisto“ di Velletri (Roma) Dal 2021 al 2022 È Ufficiale Superiore Addetto per Incarichi Speciali presso l’ Istituto Superiore di Tecniche Investigative (ISTI) dell’ Arma dei Carabinieri in Velletri (Roma). Viene promosso Colonnello. Nel corso della carriera è stato insignito delle seguenti onorificenze: Cavaliere dell’ Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2004 ) Medaglia Mauriziana 10 lustri di vita militare (2012) Medaglia militare di bronzo al merito di lungo comando (1997) Croce d’oro con stelletta per anzianità di servizio militare (2018) 3 Croci Commemorative per missioni militari di pace (1994-1999-2002) Medaglia ONU per la Missione ONUSAL- El Salvador (1994) Medaglia ONU per la Missione UNMIBH-IPTF – Bosnia (1997) Medaglia ONU per la Missione MINUGUA- Guatemala (2000) Medaglia commemorativa 50 anni di attività dell’ ONU (1995) Insignito dell’ Onorificenza di Ufficiale con Spade del Sovrano Militare Ordine di San Giovanni di Gerusalemme , di Rodi e di Malta (1998) Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano Militare Ordine di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta (2013) Cittadino Onorario del Comune di San Pietro Infine, città martire della II Guerra Mondiale (2013) Insignita di Medaglia d’oro al valor civile. Attualmente è Presidente in pectore dell’ Istituto di studi storici 8-16 Dicembre 1943. Battaglia San Pietro Infine nel Parco della Memoria Storica Monumento Nazionale .

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