“Non sono ricattabile, è il manifesto della mia storia politica. E non ritengo di dover dire di più su questo” “Non sono ricattabile, non ho paura di chi pensa di poter influenzare il Governo” “Non ho paura di quelli che pensano di influenzare le scelte del Governo, preferisco andare a casa piuttosto”.
Queste alcune delle testuali parole dette dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni il 4 gennaio alla conferenza stampa di fine anno.
Già nel discorso di insediamento al Senato, passando tra i banchi, la Meloni notò alcuni appunti di Silvio Berlusconi su di lei. Si fermò dicendo “non sono ricattabile”. Almeno è quanto si vide negli schermi e venne riportato dalla stampa.
Orbene, questa sorta di mantra che ripete il nostro Presidente del Consiglio a chi è diretto? Nemici interni od esterni? Tra i potenziali nemici interni vi sono i membri del suo partito da una parte e quelli della coalizione di governo dall’altra. Gli esterni sono l’opposizione e parte dell’UE. Sa un qualcosa di grave che non è possibile esternare e raccontare agli italiani?
Questo dire e non dire ricorda le parole del Ministro della Difesa Guido Crosetto quando affermò che erano in essere dei complotti da parte di un settore della Magistratura. Il Ministro mai ha ben spiegato chi fossero i complottisti e quali fossero i termini della trama di alcuni Magistrati.
Ripetere sempre la stessa frase lascia dei dubbi: vuole avvertire chi? O vuole ricordarlo a sé stessa ad alta voce per rafforzare la sua posizione?
Le varie difficoltà sulle quali naviga il Governo non sono poche: esterne ed interne. La posizione e l’atteggiamento dell’Italia in Europa da una parte e le tante difficoltà interne; non ultimala quasi certa manovra aggiuntiva che, sicuramente, verrà varata dopo le elezioni europee per non perdere voti e tenere in una pentola a pressione chiusa tanti problemi.
Pensiamo alle non poche divergenze con l’umiliato Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, in quota Lega.
Purtroppo la Meloni si è circondata di familiari e di un cerchio personale dove non tutti sono all’altezza e di persone a livello governativo con profili non proprio di primo piano, ovviamente riferito ai membri di FdI.
Stanno cadendo “tegole” di non poco conto. Il vice Presidente del Consiglio e Ministro Salvini ha problemi con la famiglia Verdini, quella della sua fidanzata, come già si è detto. Poi gli spari di capodanno con il deputato Pozzolo (sospeso dalla Meloni in diretta televisiva) che ha dichiarato di non aver sparato mentre testimoni e ferito affermano il contrario. Il Sottosegretario Delmastro era presente alla festa ma non all’episodio. Anche su di lui piovono critiche sulla scelta degli uomini della scorta ma non è il caso di entrare in un terreno minato. Si ricorda solo che gli uomini della scorta, giustamente, ricevono degli extra non irrilevanti per cui è loro interesse mantenere il ruolo.
Questo che stampa e media televisivi hanno definito “vittimismo” forse viene da molto lontano, da quando nel suo partito (nei vari passaggi di denominazione) le donne non erano certo viste come possibili leader. La Meloni, indubbiamente, lo è divenuta in un partito maschilista (ad esempio varie esternazioni di Pozzolo ed altri). La Meloni dovrebbe sapere, e sicuramente lo sa, che un leader è tale anche in funzione della scelta dei collaboratori, ovvero del loro livello di capacità. A ben guardare il livello delle persone intorno a lei non è certo entusiasmante. Con il “non ricattabile” sta avvertendo qualcuno che presto allontanerà?
Diverso era in Forza Italia con Berlusconi dove si sono viste, in momenti diversi, figure di livello. Poi Berlusconi finanziava direttamente il partito, cosa che nessun leader politico al momento può permettersi, per cui era indiscusso.
Il non sono ricattabile può riferirsi alla “campagna acquisti” a danno di Forza Italia e Lega in vista delle europee? In Forza Italia è maggiormente possibile una fuga verso altri partiti più moderati.
Oppure quando dice: “Non ho paura di quelli che pensano di influenzare le scelte del Governo, preferisco andare a casa piuttosto” lancia un avvertimento? Se cado io, tutti a casa!
Ci si augura che il Presidente del Consiglio voglia chiarire, come è legittimo aspettarsi, attesa la non irrilevanza delle sue parole.
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