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SORPASSI PERICOLOSI PER LA DEMOCRAZIA

Giuseppe Bodi di Giuseppe Bodi
09/10/2024
in RIFLESSIONI
SORPASSI PERICOLOSI PER LA DEMOCRAZIA
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TE LO LEGGO IO

Più di una volta, in alcuni articoli comparsi su questo giornale, si sono evidenziati i reiterati tentativi di Matteo Salvini, vice Presidente del Consiglio e Segretario della Lega per Salvini premier, di volersi schierare alla destra di Fratelli d’Italia; un pericoloso sorpasso a destra per il Paese.

Tattica, non strategia poiché, senza offesa alcuna, lasciamo la strategia agli statisti, non certo al re del Papete, a chi esercita il ruolo di Ministro girando l’Italia in perenne campagna elettorale. Domenica, come annualmente avviene, si è svolto in quel di Pontida, in provincia di Bergamo, il raduno della Lega.

Per pura cronaca, si rammenta che, secondo la tradizione storica, il 7 aprile 1167, nell’Abbazia di Pontida, nacque la Lega Lombarda, un’alleanza militare tra i Comuni di Milano, Lodi, Piacenza, Ferrara e Parma finalizzata a contrastare il Sacro Romano Impero di Federico Barbarossa (1122 circa-1190), il cui nome era Federico I Hoenstaufen. 

Lasciamo agli storici il dibattito sulla veridicità del documento. Le truppe del Barbarossa si scontrarono con quelle della Lega Lombarda il 29 maggio 1176 nei pressi di Legnano (MI). L’esito della battaglia fu determinante per fermare l’avanzata dell’Imperatore in Italia e l’affermazione dei Comuni del nord.

Tradizionalmente l’incontro a Pontida fu “inventato” da Umberto Bossi (1941) che fondò la Lega Nord. Un politico che sapeva tirare la corda sino al carico di rottura, senza farla rompere.

La Pontida di domenica è stata la riunione di gruppi di estrema destra europei, nostalgici del nazismo, del fascismo, novelli razzisti. Un’alleanza anti Unione Europea che vorrebbe rifondare in base ai principi appena enunciati. Taluni hanno persino sfilato con uno striscione con la scritta “TAJANI SCAFISTA”. 

No comment e Salvini è stato costretto, probabilmente obtorto collo, a chiedere scusa al collega vice Premier. Li ha definiti “quattro scemi” anche se erano molti più di quattro. Correggendosi ha aumentato a cinque per sminuire la gravità dell’evento.

Il sorpasso a destra nei confronti di Fratelli d’Italia, già studiato e tentato ripetutamente, è molto preoccupante. Salvini si sforza di raccogliere il peggio dell’estrema destra europea. Il peggio non è mai morto si dice. Chi ha affiancato nel pratone di Pontida colui che voleva difendere i confini dell’Italia da persone recuperate in mare al limite dello stremo? Erano armati di fame, disperazione, alcuni malati ma minacciavano i confini della nostra Patria.

Domenica sono saliti sul palco l’olandese Geert Wilders il cui pensiero oscilla tra il nazista ed il fascista. L’ungherese Victor Orbán, accolto con cori da stadio. Chissà quanto avrà “rosicato”, verbo tipicamente romano, la Premier Meloni che lo corteggia, politicamente parlando, da molto tempo. 

Poi vi erano portoghesi, cechi, austriaci, francesi e gli spagnoli di Vox, anch’essi corteggiati dalla Premier Meloni. Ovviamente si è fatto vivo anche Vannacci che, al momento, pare abbia abbandonato l’idea di fondare un suo partito.

Non erano molti. Moltissimi erano ai tempi di Umberto Bossi e Roberto Maroni, le cui parole, al confronto, sembravano divertenti. All’epoca urlavano conto i terroni, “Roma ladrona” ed altri slogan non troppo preoccupanti; ripetuti divenivano un fenomeno di folclore locale. 

Da padani a razzisti e rappresentanti della peggiore destra che si muove in Europa. Dal verde delle camicie, delle cravatte e dei prati al nero dell’ultra destra. Non tanti ma sempre troppi se consideriamo il livore, l’astio, l’odio che tracimava dalle loro parole. Mancava solo il Sottosegretario Bignami in camicia nera e svastica nazista sul braccio.

Vogliono rioccupare l’Europa: come? Vorrebbero riaprire i campi di concentramento dove rinchiudere gli immigrati non confinati in Albania? Magari sterminare tutti gli abitanti dell’Africa? Vorrebbero ricostituire la Wehrmarcht e, con un novello patto Molotov-Ribbentrop, cancellare l’occidente democratico con l’aiuto dello Zar Putin?

Sino a qualche anno fa ventilare certe alleanze avrebbe fatto sorridere chiunque, ci si sarebbe sbellicati dalle risate o proposto per un TSO chi le avesse esposte. Ora c’è ben poco da ridere e di molto preoccuparsi.

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Giuseppe Bodi

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