A volte bastano poche righe per dimostrare di avere le idee chiare.
“L’invasione terrestre pianificata del Libano viola gravemente il diritto internazionale. Questa non è autodifesa, ma provocazione di guerra totale. È necessario un cessate il fuoco immediato, adesso. L’UE e la comunità internazionale devono rispondere con le massime sanzioni contro Israele. La distruzione deve finire”.
Sono queste le parole del tweet fatto alle 21.30 di lunedì 30 settembre dalla Vice Premier e Ministro della Pubblica Amministrazione, delle Industrie partecipate, delle Poste e Telecomunicazioni in Belgio. Una grande persona ed una grande donna, anche se chi non è d’accordo si limiterà a dire che è soltanto il primo transgender ad aver fatto carriera in politica…
La professoressa Petra De Sutter, già docente di ginecologia all’Università di Gand e capo del dipartimento di medicina riproduttiva nell’Ospedale della medesima città delle Fiandre Orientali, già a Novembre scorso descrisse come “disumana la pioggia di bombe” sulla Striscia di Gaza e chiese provvedimenti severi sia nei confronti di Israele sia nei riguardi dei finanziatori di Hamas, promuovendo indagini internazionali per ricostruire i flussi di denaro che alimentano il terrorismo.
Se nell’inverno 2023 qualcuno definì “proposta choc” la sua idea di sanzionare Israele, adesso la sua dichiarazione non è nemmeno stata degna di commento da parte dei mezzi di informazione che si sono guardati bene dall’accorgersi che siamo dinanzi ad un genocidio inenarrabile.
Ci si trova alle prese con una sorta di “negazionismo contemporaneo”, che va oltre quello tradizionale riferito ad “episodi” del passato che si limita a dire che i campi di concentramento non ci sono mai stati o al limite erano colonie elioterapiche. E in effetti, a parte aver inseguito i Blues Brothers in giro per l’Illinois e aver ispirato i simpatici travestimenti di un nostro viceministro alle feste con gli amici, che altro avrebbero fatto mai i nazisti?
Lo scontro mediorientale non è più la guerra al terrorismo di Hamas e Hezbollah che poteva avere giustificazione e magari altre modalità di esecuzione. E’ diventato uno sterminio gratuito, una industria di macerie, una vendetta inutile pagata da innocenti al prezzo della vita persa o distrutta.
Moni Ovadia – non proprio un feroce antisemita – ha recentemente dichiarato che “Gli israeliani, la classe dirigente, hanno un tale cortocircuito psicopatologico che credono di poter fare tutto quello che vogliono e hanno una convinzione autoriferita che nessuno li toccherà, ma si sbagliano di grosso. Rischiano di farsi male. Molto male”.
Mentre assistiamo ad una diaspora di dimensioni apocalittiche e in crescita esponenziale e chi si salva dalle bombe muore di fame, ci si chieda se davvero la nostra coscienza ci dice che il signor Bibi non poteva proprio fare a meno di questo scempio.