sabato, Giugno 14, 2025
GIANO NEWS
  • Home
  • EDITORIALI
  • TECNOLOGIA
  • ENERGIA
  • TRASPORTI
  • DIFESA
  • SCENARI
  • SANITÀ
  • ECONOMIA
  • CITTADINI E MINORI
  • LEGALITÀ
  • AVVISO AI NAVIGANTI
  • RIFLESSIONI
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
GIANO NEWS
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home EDITORIALI

FAREMO L’ABITUDINE AGLI “ALLARME BOMBA” E SPERIAMO SOLO A QUELLI

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
17/10/2023
in EDITORIALI
FAREMO L’ABITUDINE AGLI “ALLARME BOMBA” E SPERIAMO SOLO A QUELLI
2k
Visualizzazioni
Condividi su FacebookCondividi su Linkedin
0:00 / 0:00
TE LO LEGGO IO

Ci siamo gustati la serenità e ci siamo accorti del suo valore solo adesso, quando la strage per mano di Hamas e la reazione di Israele hanno fatto risuonare il “cin cin” dei calici degli assetati di sangue.

E’ così che si è dato inizio alla stagione della paura. L’evacuazione del Louvre, della Reggia di Versailles e della ciclopica stazione ferroviaria della Gare-de-Lyon sono soltanto il primo stuzzichino che il Vecchio Continente è costretto a trangugiare.

L’insegnante ucciso a coltellate e i tanti feriti al liceo parigino di Arras, i due svedesi crivellati di colpi di kalashnikov a Bruxelles ieri, il folle fermato a Torino poche ore dopo: le aggressioni al grido di Allah Hakbar sono semplicemente le bollicine di un drink che non avremmo mai voluto esser costretti a sorseggiare.

Avevamo dimenticato la sensazione di angoscia che ci ha accompagnato in anni difficili e non abbiamo considerato le minacce e le insidie che continuavano ad ardere imperturbabili sotto la cenere, pronte a rianimarsi al primo alito di vento.

I pericoli incombenti sono ancora percettibili soltanto da chi è troppo sensibile all’angoscia e da chi – magari addetto ai lavori o soggetto con pesanti responsabilità pubbliche – sa qualcosa che non si può dire o che è opportuno esaminare a fondo prima di assumere qualsivoglia iniziativa.

Dalle nostre parti è balenato un segnale di emergenza e a farlo saltar fuori è stato il Ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha rappresentato (per poi smentire) l’inopportunità di dar luogo alle cerimonie in occasione della Festa delle Forze Armate prevista ogni anno per il 4 novembre.

Chi ha in mano la macchina bellica nazionale dice “ho l’obbligo di pensare al peggio” , ma forse quel dovere lo dovrebbe tenere in serbo anche ed ancor prima il suo collega che siede al vertice del dicastero dell’Interno.

Il timore di attacchi terroristici prevale sulla paura di un conflitto militare. I gesti folli non hanno alcun bisogno di schieramenti, munizioni e rifornimenti. Non richiedono valutazioni strategiche o considerazioni sulle possibili reazioni avversarie. Il terrorista parte dal presupposto formidabile di non avere nulla da perdere e di poter colpire quel che gli pare lasciando al bersaglio ogni interpretazione del perché dell’obiettivo o del significato di questa o quella azione.

Gli scontri armati hanno una loro prevedibilità e – pur fulminei – permettono il lusso del contrattacco. L’azione suicida toglie a chi lo subisce anche la “soddisfazione” di replicare contro chi ha seminato dolore e angoscia.

Qualunque pazzo può nobilitare la sua profonda nullità strillando slogan islamici e autodichiarando la propria appartenenza all’Isis o a qualsiasi altra organizzazione di cui l’interessato ha forse solo lontanamente sentito parlare. Se il suo operato avrà mai successo, la formazione terroristica non esiterà a piangere il proprio miliziano “honoris causa”. Nel caso di un flop nessuno si prenderà la briga di assumersi la paternità di una figuraccia…

E’ una dinamica vecchia come il mondo, mutuata persino nell’universo digitale dove l’etichetta Anonymous viene appiccicata da tanti cani sciolti alle incursioni hacker ad Istituzioni, enti e imprese, nonostante il sodalizio sia estraneo all’accaduto.

Il “franchising” dei brand famosi nel contesto criminale funziona e lo standard di prestazione (tipico di quel contratto) non è imposto per entrare a far parte di una certa catena commerciale o di servizi, ma si traduce nel riconoscimento ex post di un atto che merita una sorta di “denominazione di origine controllata”.

Il pesantissimo clima dell’atmosfera terroristica affligge anche il ciclo biologico della democrazia. Tra gli effetti collaterali, infatti, saltano fuori provvedimenti d’urgenza a limitare la libertà personale e a giustificare restrizioni. Meno è efficiente la macchina dell’intelligence, più diventa necessario far scattare le più diverse forme di “coprifuoco” immaginando un significativo contenimento del rischio…

Il prendere posizione per una o l’altra fazione ha sempre potenziali conseguenze e i terroristi possono certo cogliere l’occasione da dichiarazioni di leader politici stranieri, ma in realtà chi scommette sulla paura colpisce a casaccio perché proprio la scelta randomica del bersaglio incrementa il panico e lo sgomento internazionale.

Se si temono attacchi, e il discorso vale a giro d’orizzonte, ci si chieda perché per anni non si è mosso un dito per contribuire ad una soluzione pacifica ed equa di tante negazioni del buon senso e della semplice “umanità”. Questo esame di coscienza dovrebbe partire anzitutto dalle Nazioni Unite fino ad arrivare a tutti i Paesi occidentali che con la loro apatia hanno spalancato la porta a chi gode di questa instabilità (Russia e Cina) e a chi sotto il profilo tattico sa di poterne trarre beneficio e soffia sul fuoco (Iran e dintorni).

I terroristi possono contare sulle tecnologie più di quanto se ne possa avvalere il lato dei “buoni” che ne hanno sottovalutato il ruolo e le potenzialità. A prescindere dalle opportunità di impenetrabile comunicazione interna ai sodalizi criminali, chi si rende protagonista di barbarie sa perfettamente che Internet, i social e le piattaforme di messaggistica istantanea sono il miglior megafono di cui poter disporre per recapitare – attraverso immagini o video anche falsi o fuori contesto – il terrore a domicilio e per far capire che può arrivare ovunque e non solo virtualmente.

Condividi64Condividi11
Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

POTREBBE INTERESSARTI

LA FOLLIA DELL’ATTACCO ISRAELIANO ALL’IRAN

di Umberto Rapetto
13/06/2025
0
LA FOLLIA DELL’ATTACCO ISRAELIANO ALL’IRAN

Ci possono essere mille ragioni per colpire un avversario, ma non sono mai abbastanza...

Leggi tuttoDetails

TRUMP DISTRUGGE ANCHE IL MITO DEI MARINES

di Umberto Rapetto
10/06/2025
0
TRUMP DISTRUGGE ANCHE IL MITO DEI MARINES

Quel che sta succedendo a Los Angeles è la fine del “sogno americano” che tanta gente è riuscita a coltivare nonostante il napalm e l’inutile sangue in Vietnam...

Leggi tuttoDetails

CIAO GIANCARLO

di Umberto Rapetto
07/06/2025
0
CIAO GIANCARLO

Adesso che hanno smesso di scrivere quelli che hanno saputo solo copiare la sua pagina di Wikipedia e che dalla Chiesa degli Artisti sono usciti gli immancabili farisei,...

Leggi tuttoDetails

LASCIATE STARE I FIGLI DI CHI GOVERNA

di Umberto Rapetto
04/06/2025
0
LASCIATE STARE I FIGLI DI CHI GOVERNA

La tragicommedia del professor Stefano Addeo è l’irriverente simbolo di questo Paese ormai all’irreversibile deriva...

Leggi tuttoDetails
Prossimo post
PRONTI A RIPRENDERE IL DISCORSO DELLA SICUREZZA DI HOTEL E ALBERGHI?

PRONTI A RIPRENDERE IL DISCORSO DELLA SICUREZZA DI HOTEL E ALBERGHI?

ARTICOLI CORRELATI

CYBERSECURITY: CON CALMA, MI RACCOMANDO, CON MOLTA CALMA….

11/02/2022
GLI HACKER RUSSI DI COLDRIVER PRENDONO DI MIRA L’OCCIDENTE

GLI HACKER RUSSI DI COLDRIVER PRENDONO DI MIRA L’OCCIDENTE

22/01/2024
L’INSEGNAMENTO DELLE ARMI A SCUOLA? ECCO COME SAREBBE ANDATA A FINIRE…

L’INSEGNAMENTO DELLE ARMI A SCUOLA? ECCO COME SAREBBE ANDATA A FINIRE…

18/02/2023
SALUTAME A SORU

SALUTAME A SORU

27/02/2024
BENEDETTO FIGLIUOLO, CONFESSA PURE COSA HAI FATTO…

BENEDETTO FIGLIUOLO, CONFESSA PURE COSA HAI FATTO…

21/09/2024
LA BIMBA, LA PESCA ED ESSELUNGA…

LA BIMBA, LA PESCA ED ESSELUNGA…

28/09/2023

PRIVACY

  • Informativa Privacy
  • Informativa cookie

TAG

Accenture ACN AGID ai alessio butti anorc anorc professioni butti chatGpt contenuti Cospito diversità doglover FACEWATCH Franco Roberti Frattasi google governo inclusione intelligenza artificiale massi migranti nadia gullo Paolo zangrillo Piantedosi putin razza robot servizi segreti SOUTHERN CO-OP spie whatsapp xiaomi zangrillo

© 2022 GIANO.news

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • HOME
  • EDITORIALI
  • TECNOLOGIA
  • ENERGIA
  • TRASPORTI
  • DIFESA
  • SCENARI
  • SANITÀ
  • ECONOMIA
  • CITTADINI E MINORI
  • LEGALITÀ
  • AVVISO AI NAVIGANTI
  • RIFLESSIONI

© 2022 GIANO.news