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LO STOP GOVERNATIVO AL PORNO PER I MINORI VE LO RACCONTO IO – SECONDA PARTE

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
07/09/2023
in EDITORIALI
LO STOP GOVERNATIVO AL PORNO PER I MINORI VE LO RACCONTO IO – SECONDA PARTE
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TE LO LEGGO IO

La fatidica riunione tra Ministra e staff di vertice del dicastero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità – non appena manifestata la ricevuta ispirazione dai francesi sulla “app” di verifica dell’età degli utenti – ha subito riservato uno spumeggiante colpo di scena.

Una partecipante di cui mi addolora essermi perso il nome interviene e, dinanzi alla larga rappresentanza del Comitato Media e Minori stabilito e insediato ex lege – si qualifica come predestinata componente dell’istituendo Comitato Media e Minori.

Jacopo Marzetti, avvocato e presidente del Comitato “istituito”, sussulta: seduto in prima fila palesa un certo stupore e spera di aver inteso male. Il “ci siamo già noi” ricorda le piccole querelle tra automobilisti alle prese di un agognato parcheggio in area di sosta proibitiva e ben si addice al clima del consesso.

Preso atto dell’incombente doppione (melius abundare quam deficere) e del fatto che se ci sono amici e conoscenti volenterosi è doveroso trovar loro un ruolo istituzionale anche se la specifica funzione è già assolta da qualcosa di preesistente, i lavori sono proseguiti con l’indicazione degli ingredienti della portentosa ricetta destinata a saziare la legittima aspirazione della collettività di escludere i minori dall’accesso al porno online.

La difficoltà di riconoscere l’effettiva età dell’utente digitale è stata liquidata ritenendo che un obbligo di legge può imporre ai gestori dei siti birbaccioni di farsi carico di questo adempimento. Non c’è voluto molto a rilevare che la quasi totalità delle cornucopie hardcore digitali si trova fuori dai confini nazionali e che qualunque provvedimento – anche il più feroce ed agguerrito – difficilmente potrebbe rivelarsi coercitivo: scroscianti risate e irriguardose pernacchie si leverebbero al cielo da ogni angolo del mondo dando luogo ad un inquinamento acustico senza precedenti.

Il Ministero ha subito dato prova di non perdersi d’animo e come un imperturbabile giocatore di poker ha subito calato l’asso dei “parental control”, confidando in una efficacia risolutiva.

Come per la “app” della “age verification”, anche in questo caso ogni apparato dovrà uscire di fabbrica corredato di un software che restringa la capacità di movimento in Rete e blocchi i minori i cui ormoni muovono il mouse senza bisogno di toccarlo.

L’intervento di simili filtri inibirà quelli che confondono le avventure di certi video con le ordinarie dinamiche di relazione interpersonale. I bambini finora mortificati da evidenti differenze biometriche con i protagonisti di performance circensi, finalmente riscopriranno la normalità dell’approccio e della tipologia di partner (auspicata anche dal celeberrimo Generale Vannacci) e da grandi non si faranno truffare da chi vende lenti di ingrandimento per chi spera in una maggiorazione della propria virilità…

L’idea del filtro l’aveva già avuta il lungimirante senatore Simone Pillon e ad onor del vero è vecchia almeno quanto il web. Chi oggi crede di sguainare la Durlindana è bene che sappia che questo percorso è noto da tempo ai viandanti telematici.

A maggio 1997 usciva un libro intitolato “Genitori, occhio ad Internet” che già parlava di programmi di questo tipo.

Quelli che lo hanno scritto, forse dispiaciuti che certe indicazioni precauzionali non abbiano avuto seguito (e in un quarto di secolo di cose se ne potevano fare), sono i primi a ridimensionare l’efficacia di certi strumenti e a suggerire interventi diversi per raggiungere certe finalità sociali.

I ragazzini non faticano a by-passare le barriere con cui i genitori cercano di ingabbiarli e un braccio di ferro non avrebbe senso per le artrosi culturali degli adulti.

Ma soprattutto – adesso che le Forze di Polizia hanno espugnato Caivano – in simili contesti di degrado civile e morale (anche per colpa della latitanza dello Stato) a chi la si va a raccomandare l’installazione del “controllo parentale” per ridurre la violenza dei ragazzini?

Fermiamoci qui, ma niente paura, non è finita. È lunga, ancora parecchio lunga…

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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