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FLOATVOLTAICS…

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
19/04/2023
in ENERGIA
FLOATVOLTAICS…
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TE LO LEGGO IO

Pannelli fotovoltaici galleggianti!!!

Ricorda proprio uno dei megacomandi di UFO Robot Goldrake, in Italia conosciuto come Atlas UFO Robot. Ricordate?

Invece no, si tratta di un’idea molto valida. I pannelli fotovoltaici richiedono spazio. A parità di energia prodotta, una centrale elettrica fotovoltaica richiede una superficie 70 volte maggiore di una a combustibile fossile.

Allora perché non usare la superficie dei bacini idrici artificiali, magari quelli utilizzati dalle centrali idroelettriche?

Un gruppo di ricerca internazionale ha pubblicato il 13 marzo 2023 su “Nature Sustainability” il lavoro “Energy Production and water savings from floating solar photovoltaics on global reservoirs”, ovvero Produzione di energia e risparmio di acqua, a scala globale, mediante pannelli fotovoltaici galleggianti su bacini idrici”. Vale la pena riportarne alcune delle conclusioni.

Se si coprisse, con pannelli fotovoltaici galleggianti, il 30 per cento degli invasi esistenti al mondo, circa 114mila 555, si potrebbero produrre circa 9 mila 454 Terawattora (TWh) all’anno di elettricità. Se vi piace la notazione scientifica con indicazione dell’errore, si scrive 9,434 ± 29 TWh yr−1, due volte quanto viene prodotto con tutte le fonti all’anno negli Stati Uniti, il doppio di quanto producono oggi, a scala mondiale, le centrali idroelettriche: 4,418 TWh yr−1, dato 2020.

Un Terawatt è pari a un miliardo di chilowatt. Sono quindi 9mila 454 miliardi di chilowattora (1 kW=1000 Watt) all’anno.

Data la vicinanza dei bacini idrici ai centri abitati, la ricerca afferma che si potrebbe produrre con i pannelli galleggianti abbastanza da soddisfare le necessità energetiche di 6mila 256 comunità e/o città in 124 paesi, comprese 154 metropoli.

Non c’è nulla da inventare o da mettere a punto. Si installano i pannelli, quelli normalmente in vendita, su dei galleggianti che vengono opportunamente ancorati al fondo e fra di loro. Si tratta di utilizzare l’esperienza e le soluzioni dei pontili galleggianti dei porti turistici.

Ovviamente occorre tenere presente che il livello dell’acqua può variare anche rapidamente, in positivo e in negativo, si deve tenere conto di eventuali correnti e venti dominanti, loro intensità e direzione. Quindi l’ancoraggio deve essere sufficientemente “lasco” da permettere i necessari movimenti, sia verticali che orizzontali.

Vero che costa più di un’analoga installazione a terra, però presenta un importante vantaggio. Ha a che fare con l’acqua. Ombreggiando la superficie del bacino si riduce in modo importante l’evaporazione dell’acqua. La stima parla di una riduzione percentuale pari a 46 ± 3. Vengono così conservati 106 ± 1 km3 di acqua (106 mila miliardi di litri). Una quantità di acqua tale da soddisfare le necessità di 300 milioni di persone all’anno.

La ricerca stima che gli USA, con i loro 26 mila bacini, la cui superficie è pari a circa 64mila 749 chilometri quadrati, coprendoli sempre solo per il 30 per cento, possano essere in grado di produrre 1900 TWh anno risparmiando circa 21 miliardi di metri cubi di acqua. Dolce e potabile.

Sempre in TWh anno, la Cina può produrne 1100, il Brasile 865, l’India 766 e l’Egitto 60. Quest’ultimo risparmiando circa 757 milioni di metri cubi di acqua. Non poco.

Interessante notare che per circa 40 paesi le cui economie sono considerate in via di sviluppo, come Zimbabwe, Myanmar e Sudan, la capacità potenziale di produzione supera la domanda complessiva attuale.

Se qualcuno vuole divertirsi, in Italia ci sono 526 grandi dighe e 20mila piccoli invasi. A voi trovarne la superficie complessiva. Poi prendete come valore per la capacità di generazione fotovoltaica per unità di superficie per anno lo stesso della Spagna, ovvero (182 ± 3) kWh m2 yr−1 e moltiplicate per i metri quadri totali disponibili. Prendete il risultato, calcolatene il 30 per cento e potrete confrontare quanto ottenuto con i dati della ricerca.

Interessante notare che i bacini in questione spesso alimentano centrali idroelettriche. Il che comporta significativi vantaggi. In primo luogo non sono necessari investimenti aggiuntivi per collegare i pannelli galleggianti alla rete. Si condividono quelli della centrale idroelettrica. Poi la tipica periodicità delle fonti rinnovabili viene attenuata se non eliminata dalla produzione idroelettrica. Di giorno si va con il solare, la notte con l’idro. Non solo. Se per qualche motivo, ad esempio periodi di siccità e necessità di altri usi della riserva di acqua, viene ridotta o azzerata la capacità di produzione della centrale idroelettrica, ci pensa il fotovoltaico a compensare.

Il “floatvoltaics”, gioco di parole in inglese fra floating, galleggiare e photovoltaics, è anche una soluzione molto valida per alimentare le microreti, ovvero reti locali, non collegate alla rete generale di distribuzione elettrica. Di giorno produce più della domanda, accumulando energia in batterie, per poi restituirla nelle ore notturne.

Nulla viene detto nello studio sulla possibilità di avvalersi di questa soluzione per la produzione dei cosiddetti e-carburanti. Ovvero carburanti di sintesi prodotti mediante l’elettrolisi dell’acqua e assorbimento di anidride carbonica dall’atmosfera. La resa energetica è bassa, il rapporto è pari a 5 a 1, ma se l’elettricità è disponibile, perché non farlo. Si possono così produrre carburanti a impatto zero che possono essere utilizzati dagli aeroplani, ad esempio.

Come sempre ci sono anche problemi da affrontare, verificare e, se necessario, risolvere. Ombreggiare l’acqua può avere un impatto sulla crescita delle piante acquatiche, causare ipossia (mancanza di ossigeno) negli strati profondi e ridurre la qualità dell’acqua, modificare la circolazione delle correnti, dare fastidio agli uccelli migratori che usano i bacini come stazioni di sosta nei loro spostamenti.

Ancora. Quale deve essere la disposizione dei galleggianti su cui sono installati i pannelli per ottimizzare la produzione, minimizzare i costi di manutenzione e i possibili impatti ambientali?

Insomma la questione è da approfondire, ma è una buona idea.

Molto buona.

L’ambiente ringrazia.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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