Il gruppo di pirati informatici ucraini si chiama Kiber Opposite e la vittima è un famoso blogger russo di nome Mikhail Luchin che stava raccogliendo fondi per fornire droni da combattimento ai connazionali al fronte.
Il volontario, che si stava prodigando per le truppe impegnate nelle cruente operazioni belliche, aveva aperto un account sulla famosa piattaforma cinese di commercio elettronico AliExpress e si accingeva a spendere le donazioni rastrellate su Internet.
Gli hacker hanno violato il profilo dell’attivista e proceduto alla correzione delle compere che il tizio stava effettuando. Nella circostanza i 25.000 dollari, ricevuti da donatori che volevano sostenere lo sforzo militare delle Forze Armate che hanno invaso e distrutto l’Ucraina, hanno trovato destinazione tutt’altro che bellica e si sono tramutati in un ordinativo ciclopico di materiale di intrattenimento erotico.
L’episodio – ad onor del vero non il primo né l’ultimo di questo genere – dimostra il senso goliardico di chi ha davvero abilità a smanettare in Rete e ad intrufolarsi indebitamente in computer e server.
L’ordine – eseguito tra il 23 e il 24 marzo – pare sia stato in larga parte già recapitato all’acquirente che avrebbe cercato di reinviare al mittente la merce non corrispondente a quel che effettivamente voleva comprare…
L’ilarità scatenatasi sui social ha dato spazio persino al “clone” satirico del profilo Twitter dell’Ambasciata di Russia in Italia che non ha tardato a far sentire la sua voce chiedendo di aggiungere alla spesa qualche confezione di un noto unguento per la cura delle emorroidi.
Una risata, non ce ne voglia Bakunin, purtroppo non seppellirà lo scempio in corso…