L’immagine di un Ministro della Repubblica bullizzato (a sua insaputa, avrebbe detto Scajola) da una ciurma di pizzaioli è l’ultimo fotogramma della trascorsa legislatura.
La solidarietà è d’obbligo al pensiero che il suo ritorno alle precedenti mansioni civili capita nel momento in cui il prezzo dell’anidride carbonica per rendere frizzanti acqua e bibite è alle stelle (e ben più di cinque).
Il destino di uno statista a volte inciampa in un video iettatorio proiettato nel corso della euforica chiusura della campagna elettorale al Teatro Sannazzaro di Napoli (che è un delitto non guardare considerato che il filmato è in realtà un folgorante esempio di veggenza…).
La tragica situazione in cui versa il Paese lascia poco spazio per fare macabro umorismo. La disaffezione al voto – che posiziona il “partito dell’astensione” al primo posto – è segnale della poca fiducia che possa ancora cambiare qualcosa e questa è forse l’ultima chance che la classe politica ha a disposizione. Sono state sciupate troppe occasioni e l’eredità che tocca in sorte a chi formerà il Governo è davvero pesante.
Le macerie sociali di questa Italia fanno capire che le priorità sono proprio tante e farebbe sorridere l’invito ad attribuire precedenza a temi come la cybersecurity.
L’auspicio è che la sicurezza delle informazioni venga usata come il prezzemolo in cucina, avendo cura di riservarne un pizzico in ogni ricetta per rivitalizzare la Nazione. Non c’è una dose ben definita e si potrebbe immaginare quel “QB” che indica “quanto basta”.
La tanto declamata “cyber” deve essere l’ingrediente – quasi invisibile – presente in ogni iniziativa, elemento in grado di garantire l’equilibrio tra riservatezza dei dati e trasparenza amministrativa, di assicurare l’impermeabilità dinanzi a qualsivoglia interferenza, di incrementare efficienza ed efficacia.
La speranza è che, una volta per tutte, la si prenda sul serio. Il fatto che non stia succedendo nulla di inquietante non significa che si possa stare tranquilli. In un momento storico così incerto non ci si può permettere il lusso di trovarsi di fronte a qualche spiacevole sorpresa.
Non ci si faccia blandire da chi vanta (e non si sa con quale faccia riesca a farlo) una presunta inattaccabilità di server e reti che sono il sistema nervoso del Paese. Senza scomodare Achille e il suo tallone, si provi solo ad immaginare di essere davanti ad un abile venditore di auto usate che non vede l’ora di sbolognare un veicolo improponibile…