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VIAREGGIO, LE FERROVIE E “UNA NUOVA IDEA DEL FUTURO”

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
09/01/2021
in EDITORIALI
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In questi giorni le Ferrovie dello Stato hanno inondato le emittenti televisive con un fascinoso spot il cui titolo è “una nuova idea di futuro”. Una sorta di tormentone che anche ieri – nel giorno della fatidica sentenza sul disastro di Viareggio – ha ritmato le inserzioni pubblicitarie su tutte le reti.

È curioso un così massiccio investimento promozionale in un momento in cui non si viaggia, ma in questi giorni si decideva a proposito di una brutta pagina della storia del trasporto nazionale.

Nel vedere la sequenza filmata i miei occhi hanno poco alla volta visto sbiadire gli eleganti convogli ad alta velocità che si muovono sinuosi e veloci in una radiosa giornata di sole. L’immaginazione ha rabbuiato la scena portando le lancette dell’orologio a poco prima della mezzanotte del 29 giugno 2009. Al posto dei “Frecciarossa” si vede sopraggiungere, lugubre e rumoroso, un “merci” la cui stabilità sembra perduta. Nessuna musica delicata, ma solo un gran frastuono. Sta deragliando il treno 50325 Trecate–Gricignano. Si danneggia la cisterna che – su un carro – trasporta GPL e la perforazione della parete metallica determina una spaventosa fuoriuscita di gas. Forse complici le mille scintille dell’attrito dei vagoni sbandati, si innesca un incendio di proporzioni infernali che devasta l’area circostante la stazione ferroviaria di Viareggio.

Le fiamme di quella notte non si sono mai spente e nel cuore dei famigliari delle 32 vittime le ustioni sono state recentemente cartavetrate dalla sentenza con cui la Cassazione ha dichiarato prescritti gli omicidi colposi per la strage a seguito dell’esclusione dell’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro. La decisione della Suprema Corte avrà il suo fondamento, ma le alchimie giuridiche e gli arguti cavilli sono l’ulteriore spruzzata di GPL sull’inestinguibile fuoco di quella allucinante notte che ormai dura da una dozzina d’anni.

Nessuno cercava la condanna di imputati eccellenti. Gli imputati sono imputati e basta. Gli imputati devono rispondere delle responsabilità – a volte enormi – il cui peso è di norma ammortizzato da emolumenti faraonici il cui importo è stabilito proprio in considerazione dei “rischi” che l’interessato si assume e che con le sue scelte ed iniziative (ad esempio l’applicazione più rigorosa della sicurezza sul lavoro) va a sterilizzare o ridurre al minimo.

La sentenza costituisce un “precedente” ingombrante. Non incentiva il rispetto di certe norme e la conseguente adozione di tutte le prescrizioni la cui mancata osservanza porta a totalizzare ogni anno un numero impressionante di vittime sul lavoro (o causate da attività correlate).

E così la mente torna allo spot e si concentra su una sola parola. Futuro.

Chi nell’imperante cinismo quotidiano ha ancora un briciolo di sensibilità, è portato a pensare ai tre bambini che hanno perso la vita quella dannata notte.

Lorenzo Piagentini aveva due anni, suo fratello Luca cinque e il piccolo Iman Ayad soltanto tre.

Penso al futuro che quei bimbi non hanno mai vissuto. Oggi Luca magari sarebbe stato al liceo e nonostante il lockdown avrebbe avuto una bella fidanzatina, Iman potrebbe essere prossimo a salire sul motorino con i suoi coetanei, e Lorenzo forse si starebbe lamentando della connessione via Internet e della noia della didattica a distanza.

Anche loro, come le Ferrovie, avrebbero avuto “una nuova idea per il futuro”. Già, “avrebbero avuto”.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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