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META: NO GRAZIE!

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
15/06/2024
in TECNOLOGIA
META: NO GRAZIE!
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TE LO LEGGO IO

26 giugno 2024: data da segnare in agenda perché potrebbe essere alquanto funesta, soprattutto per la vostra privacy. Meta ha annunciato, meglio dire ha avvertito, che a partire da tale data entrerà in vigore la sua nuova Privacy Policy che le permetterà di usare i dati degli utenti per l’addestramento dei suoi modelli di Intelligenza Artificiale. Di che modelli si tratta e per fare cosa non è dato di sapere.

Ovviamente vale la regola del silenzio-assenso. Se l’utente non si preoccupa di andare a cercare i moduli, ovviamente non facili da trovare e complicati, da compilare e spedire per NON dare il suo assenso, l’azienda, Meta, ha il consenso di usare tutti i dati “pubblici” dell’incauto utente.

Non facciamoci prendere dal panico e andiamo per ordine.

Nel comunicato “AI at Meta” si può leggere, quindi leggetelo:

Noi di Meta abbiamo la responsabilità di proteggere la privacy delle persone: pertanto i nostri team dedicati verificano questo aspetto per tutti i nostri prodotti.

Il nostro processo interno di controllo della privacy è particolarmente efficace e ci permette di garantire un utilizzo responsabile dei dati di Meta nell’ambito dei nostri prodotti, tra cui l’intelligenza artificiale generativa. Ci impegniamo a identificare i potenziali rischi relativi alla privacy che coinvolgono la raccolta, l’uso o la condivisione di informazioni personali; inoltre, sviluppiamo soluzioni per ridurre tali rischi relativi alla privacy delle persone (https://privacycenter.instagram.com/privacy/genaii).

Per svolgere il nostro lavoro in modo etico e responsabile facciamo riferimento a 5 valori fondamentali che sono alla base della nostra concezione dell’intelligenza artificiale (https://ai.meta.com/blog/facebooks-five-pillars-of-responsible-ai/):

  • Privacy e sicurezza,
  • Equità e inclusione,
  • Solidità e sicurezza,
  • Trasparenza e controllo,
  • Amministrazione e responsabilità.

Il nostro impegno per la creazione responsabile dell’IA è supportato da un team interdisciplinare la cui missione è contribuire a garantire che l’intelligenza artificiale di Meta rappresenti un vantaggio per le persone e per la società. Il nostro lavoro in tal senso è guidato dalla convinzione che tutti debbono avere un accesso equo alle informazioni, ai servizi e alle opportunità (https://ai.meta.com/blog/responsible-ai-progress-meta-2022/).

Investiamo molto in questo ambito perché crediamo che persone, creator e aziende di tutto il mondo possono trarne vantaggio. Ecco perché stiamo creando l’IA di Meta e rendendo disponibili modelli tramite una piattaforma aperta. Per addestrare modelli efficaci che aprano la strada a questi progressi è necessaria una quantità significativa di informazioni. È per questo motivo che attingiamo da fonti pubblicamente disponibili e concesse in licenza, nonché dalle informazioni che le persone condividono nei Prodotti e servizi di Meta, tra cui le interazioni con le funzioni dell’IA di Meta. Conserviamo i dati di addestramento per il tempo necessario, valutando caso per caso, così da garantire che il modello di intelligenza artificiale funzioni in modo appropriato, sicuro ed efficiente. Possiamo anche conservarli per proteggere i nostri interessi o quelli di altre persone oppure per adempiere a obblighi legali.

 

Ci impegniamo a essere trasparenti in merito alle basi giuridiche utilizzate per il trattamento delle informazioni. Riteniamo che l’uso di queste informazioni sia nell’interesse legittimo di Meta, dei nostri utenti e delle altre persone. Per sviluppare e migliorare l’intelligenza artificiale di Meta, nell’area geografica europea e nel Regno Unito, ci basiamo sul principio degli interessi legittimi (NdA: i grassetti sono miei) per raccogliere ed elaborare le informazioni personali incluse nelle fonti pubblicamente disponibili e concesse in licenza, nonché le informazioni che le persone condividono nei Prodotti e servizi di Meta. In altre giurisdizioni, ovvero dove applicabile, facciamo riferimento a un’adeguata base giuridica per la raccolta e l’elaborazione di questi dati. Ti spettano dei diritti sul modo in cui vengono usate le informazioni per l’IA di Meta. Ciò include il diritto di contestare le informazioni che hai condiviso nei Prodotti e servizi di Meta usate per sviluppare e migliorare l’IA di Meta (https://help.instagram.com/contact/767264225370182). Puoi anche inviare richieste relative alle tue informazioni personali, provenienti da terzi, usate per lo sviluppo e miglioramento dell’IA di Meta (https://www.facebook.com/help/contact/510058597920541).

Per vedere i moduli appropriati della tua area geografica, potresti dover accedere all’account. Puoi scoprire di più sugli altri tuoi diritti in merito alle informazioni condivise nei Prodotti e servizi di Meta nella nostra informativa sulla privacy.

Prevediamo che per le persone, i creator e le aziende si apriranno molte possibilità di utilizzo dell’IA generativa. Siamo entusiasti di assistere al miglioramento di questa tecnologia, ma sappiamo che c’è ancora molto da fare in futuro. L’IA generativa è un ambito in rapida trasformazione e noi ci impegniamo a garantire la massima trasparenza con l’evolversi di questa tecnologia.

Da notare il carattere del tutto vago della comunicazione. Si parla di prodotti, di utilizzo responsabile, di vantaggi, di tempo necessario, di possibilità, di massima trasparenza, senza mai dare dettagli di sorta. Mai.

Meta, bontà sua, si è preoccupata però di specificare alle autorità di regolamentazione per la protezione dati che solo i dati personali –esclusi i commenti – di utenti di età superiore a 18 anni, con sede nell’UE e condivisi pubblicamente su Instagram e Facebook, verranno utilizzati per addestrare i modelli di intelligenza artificiale.

Invece di richiedere l’approvazione esplicita degli utenti, Meta invoca i “legittimi interessi”. Non è chiaro dove voglia andare a parare, perché i “legittimi interessi”, sono oggetto di interpretazione. Due quelle sollevate dal Tribunale di Amsterdam ai sensi dell’articolo 6, paragrafo 1, lettera f, del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR):

  • interpretazione restrittiva: i legittimi interessi devono essere basati su un diritto o un principio giuridico;
  • interpretazione ampia: legittimi interessi possono essere qualsiasi interesse che non sia contrario alla legge, anche se non è basato su un diritto o un principio giuridico specifico.

A ogni modo, la Corte Suprema dell’UE ha già criticato l’uso dei “legittimi interessi” per la pubblicità personalizzata. Malgrado ciò, secondo alcuni osservatori, Meta sta ancora ignorando tali sentenze, a maggior ragione con la nuova politica sulla IA.

Per favore, rileggete o riascoltate il comunicato di Meta prima riportato. Sembra il solito annuncio periodico cui viene dedicata poca o nessuna attenzione, inviato più che altro per formalità e per rispettare gli obblighi di legge, quindi tranquillamente cestinabile, ma non lo è.

La mail di Meta dice, per chi vuole intendere perché non lo dice in modo chiaro e comprensibile ai più, che se non vi opponete formalmente, dal 26 giugno prossimo, Meta userà tutto quello che pubblicate, pubblicherete, o avete pubblicato sui suoi social network, quindi Facebook e Instagram, (forse anche WhatsApp), per addestrare i suoi sistemi di intelligenza artificiale. Tutto quello che avete scritto nei messaggi pubblici, tutte le foto, audio e video che raccontano e ritraggono voi, la vostra vita, il vostro amore, i vostri eventuali figli e che avete messo sui social network di Meta entreranno a far parte del cosiddetto corpus, ossia dell’immensa quantità di dati necessaria per far sembrare intelligenti questi prodotti che sono solo dei cretini molto rapidi a fare statistiche, calcoli delle probabilità e alquanto pericolosi.

“A me che me ne importa”, diranno in tanti, “si tratta di testi, immagini, video e audio pubblici, non di messaggi privati. Se Meta li usa per migliorare la propria intelligenza artificiale che male c’è?”

Il male è che Meta non dice come userà i vostri dati. Si fa presto a dire intelligenza artificiale, ma di che stiamo parlando? Un semplice sistema per fare dell’educata conversazione, oppure un inflessibile sistema di sorveglianza, o ancora un sistema per propinare pubblicità talmente personalizzata da essere irresistibile? Magari userà i vostri dati, la vostra voce, il vostro volto per creare un vostro clone digitale a voi identico, con il vostro esatto modo di parlare, capace di dire o fare qualunque cosa: un comodo sosia, un doppio virtuale, oppure un impostore, per giunta criminale che fa anche l’attore in film pornografici.

Poi, andate a spiegarlo al vostro datore di lavoro che non siete voi, quello lì.

Meta incamera dati personali da diverse fonti, anche da terze parti, per alimentare la sua tecnologia di IA. Quali non è dato di sapere. Dati che non sarà per nulla semplice, se non impossibile, rimuovere una volta inseriti nell’esagerata base dati del modello di intelligenza artificiale di turno. Dimenticatevi del diritto all’oblio.

Saggio e antico consiglio quello di non dare mai carta bianca a nessuno. Meno che mai quando si ha a che fare con dati digitali e con Meta che ha dimostrato di essere alquanto disinvolta nell’usarli e condividerli con terzi, di cui sappiamo qualcosa quando assurgono agli onori della cronaca, magari dopo avere manipolato l’elezione di un presidente USA.

Il consiglio degli esperti e delle associazioni di difesa dei diritti digitali è dire di no.

Negate l’uso dei vostri dati per la tipologia di applicazioni prospettata da Meta. Se l’avete autorizzato in passato era per altri usi.

Chiedete a parenti, amici e colleghi di fare la stessa cosa perché Meta informa che utilizzerà le informazioni personali anche di chi ha rifiutato, se trova quelle informazioni nei post di altri che non hanno negato l’autorizzazione.

Siamo tutti sulla stesa barca. Occorre remare insieme.

Rifiutare il trattamento dei propri dati per l’intelligenza artificiale di Meta è abbastanza semplice. A dire il vero lo dico per non scoraggiare.

Per farlo, entrate nel vostro account Instagram e andate al link https://privacycenter.instagram.com/privacy/genai e cercate “diritto di opposizione”.

Si trova nella parte finale della pagina.

Se invece siete su Facebook, il link da usare è https://www.facebook.com/privacy/genai 

mentre le parole su cui cliccare sono “diritto di contestare”.

Sullo schermo viene visualizzato il modulo Contesta l’uso delle tue informazioni per l’IA di Meta”. Digitate quindi il vostro paese di residenza e il vostro indirizzo di posta elettronica e scrivete breve spiegazione del vostro rifiuto.

Non preoccupatevi, ce ne sono di disponibili in rete. Ad esempio:

“Non voglio che i miei dati vengano utilizzati in modi che non posso né controllare, né prevedere.

Non voglio partecipare all’addestramento dell’intelligenza artificiale.

Voglio che i miei dati vengano utilizzati esclusivamente per le funzioni di base dei prodotti di Meta, non per applicazioni future non ancora identificate e in modi di cui non sono informato.”

Fatto? Dovreste sentirvi un po’ più tranquilli ma…, … ma esiste la possibilità che il vostro negare l’utilizzo dei vostri dati può comportare ricevere un altro grazioso messaggio da parte di Meta con il quale vi si informa che non avete più accesso a funzionalità o servizi, altrimenti fruibili.

Un patetico modo di vendicarsi della vostra intelligenza naturale.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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