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STORIA DI ORDINARIA FOLLIA…QUANDO SI HA A CHE FARE CON POSTEITALIANE

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
14/06/2023
in CITTADINI E MINORI
STORIA DI ORDINARIA FOLLIA…QUANDO SI HA A CHE FARE CON POSTEITALIANE
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TE LO LEGGO IO

Si trova finalmente il pezzo di ricambio che si cerca da tanto tempo per la motina storica che si sta restaurando. Grande gioia. Il fatto che stia a Palermo non fa nulla. Basta farselo spedire. Il pacchetto te lo portano a casa. Giusto?

Sbagliato, se a occuparsi della spedizione è la SDA, del gruppo Posteitaliane.

Riuscire a entrare in possesso del mio pacco è stata una vera e propria odissea.

Il venditore mi informa tramite posta elettronica che, in data 30 maggio 2023, ha provveduto all’invio e mi fa avere il codice di tracciamento così che posso seguire il viaggio del desiderato oggetto.

Una settimana più tardi, il 6 giugno, visto che tutto tace, stanco di aspettare il pacco che non arriva, si decide di entrare in azione.

Codice di spedizione in mano, si va sul sito di SDA. Tutto vero. Alle 12:47 del giorno 30 maggio 2023 il pacco è stato ritirato presso il venditore. Alle 16:05 del giorno 31 maggio parte dal Centro Operativo SDA, si presume da qualche parte vicino a Palermo.

Il giorno successivo, primo giugno, alle 6:58 del mattino è in transito a Milano. Alle 9:03 la filiale SDA Milano ha il pacco in consegna. Alle 11:21 il Centro Operativo SDA Milano registra la mancata consegna per destinatario assente. Il giorno 5 giugno alle 10:48 Milano (non meglio specificato) annota che il pacco non viene consegnato per dati incompleti. Indirizzo errato.

Massiccio assalto di grande dubbio: com’è possibile che il primo giugno il destinatario è assente e quattro giorni dopo l’indirizzo di recapito è sbagliato? Delle due l’una: o hanno mentito il primo, oppure mentono il cinque giugno.

Comunque non è finita. L’ineffabile sito di SDA conclude la cronologia della sventurata spedizione informando lo sfortunato cliente che: “La spedizione è disponibile per il ritiro presso il Centro Operativo SDA in data 05-06-2023 16:27:00”.

Già, ma quale? Se si va a cercare si scopre che a Milano ci sono tre centri SDA. Provare a telefonare è semplicemente impossibile. Non risponde mai nessuno.

Sul sito non c’è nulla. Niente recapiti telefonici, posta elettronica, indirizzo. Nulla. Però, in fondo alla videata, c’è scritto: “Grazie per aver scelto Poste Italiane e i nostri servizi. Distinti Saluti Poste Italiane”.

Gambe in spalla e, in modo molto analogico, si va all’ufficio postale di zona dove l’addetto, dopo avere virtuosamente pigiato tasti, consegna un foglio con la storia della spedizione secondo Posteitaliane.

Fino a che si è in Sicilia, date e ore coincidono. Le cose cambiano in quei di Milano. Il primo giugno, al sistema delle Posteitaliane il pacco risulta al centro di smistamento di Carpiano, periferia di Milano. Incrociando le informazioni del sito SDA con quelle di Posteitaliane se ne deduce che a Carpiano c’è la filiale SDA Milano.

Stesso giorno, primo giugno, ore 11:21. Carpiano registra che il destinatario è assente. Interessante, Carpiano ha cambiato identità: non è più il centro di smistamento di SDA Milano, bensì il Centro Operativo SDA di Milano.

Il 2 giugno il pacco scompare nel nulla per ricomparire il giorno 3, sempre a Carpiano, dalle ore 5:17 alle 5:21. Scompare di nuovo per riapparire il giorno 5 alle 4:20. Alle ore 10:48 il centro di Carpiano registra che l’indirizzo del destinatario è errato/incompleto.

Pregasi notare che il primo giugno il destinatario era assente. 4 giorni dopo invece l’indirizzo è errato. Si ripropone lo stesso dubbio: o hanno mentito prima, o mentono ora.

Il pacco torna a Carpiano. Il giorno 5 giugno alle ore 16:27 inizia il suo tempo di giacenza.

Alle ore 4:47 del giorno 6, così come alle 5:00, l’indirizzo è errato/incompleto.

Il che significa che a distanza di 13 minuti, in orario molto improbabile, chi deve consegnare ha fatto due tentativi. Se ha riscontrato il giorno prima che l’indirizzo è errato/sbagliato perché mai ci riprova due volte il giorno dopo all’alba, non è dato di sapere.

Il giorno dopo, 7 giugno, qualcuno, si spera non sia sempre lo stesso fattorino, registra tentata consegna alle ore 4:19 e ancora alle ore 4:57. Senza successo.

Il centro di Carpiano registra per la quinta volta che l’indirizzo è errato/incompleto.

Servono spiegazioni. Si cerca il modo di contattare Posteitaliane. Si trovano numeri di telefono. Numeri 800 che richiedono linee fisse. Ci sono anche altri numeri, ma a pagamento. Poco male. Il pacco serve. Si compone il numero e si aspetta che qualcuno risponda. Dopo un numero di squilli sufficiente per fare insorgere una crisi isterica e conseguente lancio del cellulare, si manifesta dolce vocina robotizzata e inizia lo strazio delle scelte multiple dopo essere stati informati che, in caso di non risoluzione in automatico del problema, si potrà parlare con operatore umano. Dopo sequenza di esagerata lunghezza di 1, 2 e 3, la vocina chiede se il problema è stato risolto. Si risponde di no e ci si aspetta di sentire un umano. Invece no. Il sistema rimanda all’inizio della sequenza.

Schiumando si attacca e si cerca altro. Si scopre che esiste un numero dedicato a chi telefona dall’estero. Lo si compone. La risposta, sempre automatica, è in inglese. Dopo i soliti avvertimenti minacciosi che la telefonata viene registrata c’è quello, confortante, che risponde un centro in Italia. Viene dichiarata la matricola di chi andrà a rispondere. Quindi una gentile, veramente gentile operatrice -nessun sarcasmo- informa che la mia spedizione è presso l’ufficio postale centrale di Milano a Piazza Cordusio. Un tiro di schioppo dal Duomo. Vado.

Prendo numero di prenotazione: P124. Mezz’ora di attesa. L’addetta allo sportello consulta i potenti sistemi informatici di Posteitaliane e, leggendo lo schermo, mi dice che devo andare al centro smistamento SDA di Carpiano, via Sandro Pertini 17.

Rassegnato, evito di esprimere il mio parere sulla moralità della Mamma del responsabile della logistica di Posteitaliane, torno a casa.

Carpiano è sulla Vigevanese, una trentina di minuti di macchina dal centro di Milano. Va bene, ce ne occupiamo domani. Aprono alle 9:00 dice Google.

Solito traffico milanese. Si arriva nella zona industriale di Carpiano. Il trionfo dei TIR e dei centri di logistica. Si cerca via Pertini. La si trova. Si cerca il 17. Non lo si trova. Si chiede. La risposta è semplicemente magnifica: “La SDA? Eh, è da tempo che non sta più qui. Se deve ritirare un pacco deve andare all’ufficio postale di Carpiano”.

La dolce compagna ne ha già più che abbastanza. Già ieri, all’ufficio postale di Piazza Cordusio, ho visto un lampo omicida nei suoi dolci occhioni. “Lasciamo perdere…” dice con voce gelida. Non è un suggerimento. Trattasi di ordine perentorio.

Resisto e insisto. Non mi arrendo. Si va a Carpiano centro. Si trova l’ufficio postale. Carino, piccino, di quelli costruiti con i moduli prefabbricati in cemento, uguali in tutta Italia. Un solo sportello. L’addetto mi dice che sì, loro consegnano le spedizioni SDA, ma solo per i residenti di Carpiano.

“Lei è residente qui?”. No che non lo sono.

“Allora deve andare al centro smistamento SDA 1 in via Gaudenzio Fantoli 30, al C.A.M.M. di Milano”.

Ringrazio, prendo il cellulare per scoprire dove sia. Momento di sconforto: è dalle parti dell’aeroporto di Linate. Devo fare un pezzo di autostrada, poi prendere la tangenziale. Altra mezz’ora, minimo.

La dolce compagna minaccia di utilizzarmi come attrezzo di allenamento per chi tira di boxe.

La ringrazio per la sua pazienza e si va.

Incredibilmente si trova finalmente la SDA. C’è anche scritto sul cancello. Entro. Una signora mi saluta in modo cordiale e professionale. Anche perché devo sfogarmi, le faccio un breve riassunto di come ho impiegato almeno quattro ore per arrivare alla loro sede. Concludo dandole il codice di spedizione del mio pacco.

Consulta il suo terminale e mi dice che sono fortunato (Sic). Il pacco è già in partenza per essere restituito al mittente, ma è proprio lì da loro. Fortuna (Sic) che non è all’altro centro di smistamento SDA di Milano, dalle parti di Vimodrone (altra mezz’ora di macchina).

Mi spiega che il centro di Carpiano è stato chiuso da tempo, ma gli applicativi di Posteitaliane non l’hanno ancora registrato. A loro risulta vivo e vegeto.

Faccio gentilmente notare che SDA si impegna a tenere in giacenza una spedizione “Poste Delivery Standard” per 10 giorni lavorativi. Infatti, sul loro sito si può leggere che: “Il periodo di giacenza dura 10 giorni lavorativi secondo i termini indicati sull’avviso di mancata consegna. In caso di mancata consegna al destinatario, al termine della giacenza gli invii saranno restituiti senza oneri aggiuntivi al mittente che non abbia richiesto l’abbandono della spedizione”.

“Come mai il pacco è già pronto per essere restituito? Di certo non sono passati dieci giorni…”.

Non ricevo risposta.

Il pacco viene recuperato. Vederlo mi commuove. Non è questa la volta che la gentile compagna chiederà il divorzio con addebito.

Controllo l’etichetta di spedizione. L’indirizzo è proprio quello giusto. Altro che indirizzo errato/sbagliato.

Breve verifica e si scopre che chi ha l’appalto per quella zona di Milano utilizza autisti di varie nazionalità che non sanno ancora usare bene un navigatore. Digitano solo un paio di lettere dell’indirizzo e capita che vadano da tutta un’altra parte. Pare che non siano in grado di confrontare l’indirizzo trovato sul navigatore da quello scritto sull’etichetta. Poi raccontano balle.

Percepisco un leggero tono razzista nel commento. Comunque non sono l’unico cliente insoddisfatto. La cosa non mi consola.

Qui finisce la triste storia da cui si è appreso, in via sperimentale, che chi si è occupato e si occupa del sistema informatico relativo è un/una incompetente che non ha mai, dico mai, speso un paio di ore per capire come opera il ritiro e consegna di un pacco. Non si è mai preoccupato/a di utilizzare gli applicativi disponibili ai clienti per verificare che svolgano il loro dovere. Non i clienti, gli applicativi.

Non è e non è stato/a in grado di allineare i due sistemi informatici, quello di SDA e quello di Posteitaliane, né tanto meno di tenerli aggiornati.

Non licenziatelo/a in tronco. Lui/lei e chi altri ha responsabilità sul tema. Fate loro trovare una spedizione smarrita. Se non ci riescono, non licenziateli, chiedete loro i danni che provocano.

Morale della storia.

Se dovete spedire o farvi mandare un pacco, se non volete farvi il sangue molto amaro, se non volete perdere tempo sempre prezioso, NON usate SDA. Non è più quella di una volta. Non è colpa loro. La loro logistica è fuori controllo da quando la proprietà è di Posteitaliane.

Già, Posteitaliane… Si comportano da dilettanti, oppure semplicemente non investono il dovuto.

Alla fine della fiera chi ci rimette siamo sempre noi.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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