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IL PROVVEDIMENTO “ZOPPO” CONTRO CHATGPT

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
02/04/2023
in EDITORIALI
IL PROVVEDIMENTO “ZOPPO” CONTRO CHATGPT
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TE LO LEGGO IO

Il Garante Privacy ha imposto a “OpenAI L.L.C., società statunitense sviluppatrice e gestrice di ChatGPT … la misura della limitazione provvisoria del trattamento dei dati personali degli interessati stabiliti nel territorio italiano”.

L’iniziativa dell’Autorità – come si legge nel provvedimento numero 112 del 30 marzo 2023 – è innescata dai “numerosi interventi dei media relativamente al funzionamento del servizio di ChatGPT” e rileva una serie di possibili violazioni.

In primo luogo contesta che “da una verifica effettuata in merito … non viene fornita alcuna informativa agli utenti, né agli interessati i cui dati sono stati raccolti da OpenAI, L.L.C. e trattati tramite il servizio di ChatGPT”.

L’informativa senza dubbio era da migliorare e in tempi recenti è stata oggetto di integrazioni e perfezionamenti non ritenuti comunque sufficienti, ma il provvedimento non sembrerebbe chiaro quando asserisce che “il trattamento di dati personali degli interessati risulta inesatto in quanto le informazioni fornite da ChatGPT non sempre corrispondono al dato reale”.

ChatGPT – a differenza di Google, Bing o altri “motori” – non offre un elenco di pagine web o di documenti online corrispondenti o vicini alla chiave di ricerca usata dal suo utilizzatore, ma è una macchina che sforna la sintesi di quel che trova su Internet su un determinato argomento.

A differenza dei cosiddetti “search engine” ha capacità di comprendere richieste dialettiche (ossia domande formulate come lo si farebbe con un amico) e non è vincolato all’uso di parole combinate tra loro con operatori booleani (and, not…) per affinare la “caccia” a quel che serve. Va a pescare la documentazione, ne seleziona i contenuti ritenuti più aderenti all’istanza dell’utente, struttura un certo assetto espositivo e dopo un attimo comincia a spiattellare con grande rapidità il “temino” che gli ha affibbiato chi ha posto il quesito.

ChatGPT è velocissimo anche perché ricicla abilmente le risposte date per analoghe domande in precedenti sollecitazioni. Si prospetta come un cuoco gelosissimo dei propri segreti in cucina e quindi non rivela le fonti da cui ha tratto gli ingredienti dell’elaborato prodotto.

E’ ovvio che se, setacciando la Rete per “finire il compito”, ChatGPT incappa in una panzana il “dattiloscritto” che verrà prodotto è foriero di sorprese tutt’altro che piacevoli.

Questa circostanza è ben segnalata nelle condizioni di utilizzo che avvertono chiaramente che questo strumento deve essere usato in modo responsabile e nella consapevolezza di avere a che fare con qualcosa che è ancora nella fase sperimentale. Le cosiddette “Safety Best Practices”, ossia le “raccomandazioni a non farsi del male”, dicono chiaro e tondo che i risultati forniti da ChatGPT devono essere sottoposti ad una revisione “umana”. Chi ha inventato questo “giocattolo” ha ben chiara la pericolosità di un simile aggeggio.

Le risposte di ChatGPT possono non essere attendibili e la significativa presenza di “fake news” in Rete può effettivamente portare alla produzione di testi praticamente devastati dalla disinformazione.

Le “istruzioni per l’uso” purtroppo non le legge nessuno e parecchia gente agisce senza sapere a quali rischi si espone avvalendosi di un aiuto tecnologico che avrebbe qualche controindicazione e che nella fattispecie può mettere pericolosamente fuori strada l’utente.

L’altro rilievo del Garante Privacy riguarda il tema dei minori di anni 13 e dell’irrisolvibile questione del corretto riconoscimento dell’età di chi accede. Tema senza via d’uscita che tornerò a trattare volentieri per la sua valenza a qualsivoglia sito web…

L’Autorità precisa che “avverso il presente provvedimento può essere proposta opposizione all’autorità giudiziaria ordinaria, con ricorso depositato al tribunale ordinario del luogo ove ha la residenza il titolare del trattamento dei dati”.

Come il Garante ben sa (e lo dice anche nel comunicato stampa che reclamizza l’azione istituzionale) OpenAI non ha sede nel territorio comunitario (perché soltanto “ha designato un rappresentante nello Spazio economico europeo”) e quindi ancor meno in Italia.

Cosa succede se l’azienda si oppone a qualsivoglia provvedimento dell’Autorità per la Protezione dei Dati Personali italiana? Se “ricorre”, il Garante deve costituirsi in giudizio a San Francisco “ove ha la residenza il titolare del trattamento dei dati”?

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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